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Trapani - Un tempo era impensabile dedicarsi alla terra se avevi avuto la possibilità di studiare. Erano parecchi i contadini che desideravano una vita diversa dalla loro per i propri figli, una vita di realizzazione e successi che solo lo studio avrebbe potuto permettere, non certo la schiena curva a faticare sui campi. Se molti di loro tornassero indietro resterebbero basiti davanti ai tanti giovani che oggi in modo cosciente e consapevole, in molte parti del mondo e dopo anni di studi tra università e master, decidono di diventare da grandi i contadini e fare della terra il proprio ufficio in cui recarsi quotidianamente.
Mimmo, all’anagrafe Girolamo Sugamele, è uno di questi. Dal 2016 fa il contadino nella sua piccola azienda agricola, l’Orto di Mimì, a Fulgatore vicino Trapani. Dagli studi in Economia e Commercio a indirizzo turistico, ai master, alle tante esperienze lavorative in cui si è reinventato tutte le volte, alla terra. E durante uno di questi momenti ha preso forma l’idea del suo orto.
Nato in campagna, ha sempre amato la semplicità del contatto con la natura, e nel tempo ha accarezzato l’idea di mettere su un orto in controtendenza rispetto a quelli più comune. Uno spazio dalle tante facce, più trasversale, con diverse attività all’interno, in cui coltivare rispettando le qualità e le caratteristiche del territorio. Ed è così che Mimmo coltiva nel suo piccolo mondo di 12 ettari legumi, cereali e ortaggi freschi.
«Non è tanto l’attività lavorativa che svolgi, tutti ci sforziamo per raggiungere obiettivi e successi, per me conta la vita e come la vivo. Il mio lavoro non è fare il contadino, il mio lavoro è la mia vita e non perché lavoro sempre. Anzi! Mi sono cucito addosso un lavoro in cui ritrovo i miei interessi, le mie gioie, il mio relax. Non è facile perché a volte quello che sei non è sempre in linea con quello che chiede il mercato e con quello che puoi proporre sul mercato. Pian piano però è possibile, dopo un’attenta scrematura, capire quali attività portare avanti e creare un lavoro che combacia con le tue necessità e il tuo equilibrio», racconta Gerolamo.
L‘orto di Mimì è un’azienda agricola certificata in cui vengono adottate pratiche di agricoltura biodinamica. La filosofia aziendale si basa su alcuni principi fondamentali: il rispetto dell’uomo e dell’ambiente, la produzione di cibo di qualità, sano e genuino, la ricerca di pratiche agricole a impatto zero. I prodotti sono coltivati esclusivamente secondo le tecniche di agricoltura biologica, usando quindi metodologie e sostanze naturali, senza l’uso di concimi chimici, diserbanti, insetticidi.
Le produzioni non sono dettate da logiche commerciali ed economiche, ma dalla natura dei terreni e da ciò che risulta essere più facile e sostenibile da coltivare nel rispetto dei luoghi. Gerolamo, ad esempio, coltiva il pizzutello rosso, il pomodoro presidio slow food tipico della zona che rende al massimo proprio in quelle località. Ma anche l’aglio rosso, il melone tondo. Produzioni che a volte il mercato non conosce, dall’incredibile qualità e dalla resa facile: essendo ben adattati al terreno, richiedono pochi interventi e rendono il lavoro molto facile.
«Scegliere un’agricoltura non intensiva che tiene conto della stagionalità, della lunga turnazione delle colture sui campi, mi permette di muovermi nel rispetto di certe logiche. Ho scelto anche di vendere i miei prodotti all’interno dell’azienda per permettere ai clienti di vedere i luoghi in cui coltivo e trasmettere loro un’idea di agricoltura più sana. Un mondo agricolo che accoglie, non ermetico com’era un tempo. Oggi si tende a ricoprire di un po’ troppo romanticismo il mondo agricolo, nella quotidianità è la naturalezza che prende il sopravvento e poter accogliere i miei clienti in azienda mi dà la possibilità di far conoscere loro proprio questa semplicità di cui tutti abbiamo bisogno», continua Gerolamo.
Una parte dei prodotti dell’Orto di Mimì viene venduta tramite e-commerce, un’altra parte viene fornita ai negozi biologici della provincia, ma il grosso del fresco viene venduto all’interno dell’azienda tutti i sabati mattina. «Di solito durante il fine settimana si organizzano i mercati del contadino nelle città, io propongo il contrario. Chi sta in città può visitare e comprare il fresco nelle aziende agricole».
«Ho costituito una rete tra i produttori certificati della provincia con cui condividere le produzioni. Ogni sabato nella mia azienda trovi i miei prodotti e quelli loro, oltre a chicche di piccole aziende che producono prodotti davvero eccezionali, difficili da trovare altrove. Si può venire a fare la spesa con un amico o con i bambini, trasformandolo in un momento rilassante», racconta Gerolamo.
Gerolamo è soddisfatto del loro svolto fino a qui, ma la strada verso un equilibrio maggiore è ancora lunga. Da qui ai prossimi anni spera di avere un’azienda pienamente sviluppata e gestita con regolarità e semplicità. Tra gli obiettivi in mente, quello di incrementare ancora di più il laboratorio di trasformazione in cui si producono già gustose marmellate e confetture, sughi di pasta, paté di cipolla, carciofi, olive e cipollotti, ma anche la possibilità di vivere in modo attivo l’azienda.
L’Orto di Mimì infatti è sempre aperto a chi ha voglia di visitare gli agrumeti, i vigneti, gli uliveti e gli ortaggi. Si possono anche raccogliere, in modalità self-service, la frutta e verdura. Alcuni ospiti possono anche dedicarsi alla preparazione del pesto alla trapanese, condimento tipico della cucina locale, con gli ingredienti raccolti poco prima.
Gerolamo racconta tutte queste attività con positività, fiducia e gratitudine per i luoghi che vive quotidianamente. «Viviamo in una terra fantastica sotto tanti punti di vista e non ci manca nulla. Dovremmo imparare a far conoscere tutto ciò che abbiamo. La mia piccola impresa, ad esempio, con l’ausilio dei social riesce a raggiungere una platea che negli anni scorsi non avrei nemmeno immaginato. Oggi le possibilità sono tante e non solo nell’agricoltura».
«Basta crederci e volerlo. Si può fare davvero tanto. Abbiamo la possibilità di vivere bene, una qualità di vita molto alta, dovremmo imparare a cooperare di più, perché uno sviluppo diffuso crea maggiori possibilità anche a ogni singolo progetto. E con questi principi possiamo dare un forte incentivo al nostro mondo economico e sociale», conclude Gerolamo. Perché come dice anche il famoso proverbio africano “da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano”.
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