#FailureWeek: il diritto di sbagliare in una società costruita sul successo
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Quante volte abbiamo creduto di non poter sbagliare? Nel lavoro, nelle scelte personali, con i figli, i genitori, tra i banchi di scuola, in amore: il giudizio a cui spesso sottoponiamo ogni nostra scelta o comportamento è severo quanto quello di una società che ci ha allevati e condannati all’idea di misurare la nostra felicità in base al successo personale e professionale. Eppure quello di sbagliare è un diritto di tutti. «Soprattutto nel mondo del lavoro», sottolinea Lorenzo Tedeschi, cofondatore e manager director di TeamDifferent. Creata da tre giovani pugliesi nel febbraio 2022, questa startup nasce proprio per promuovere la salute mentale e il benessere psicologico nel mondo del lavoro.
ACCETTARE DI SBAGLIARE NELLA CULTURA DEL SUCCESSO
Rivendicare il diritto di sbagliare in una società fondata sul successo è una sfida che la community di TeamDifferent ha deciso di cogliere, organizzando dal 23 al 27 maggio la #FailureWeek. Non si tratta di una semplice provocazione, ma di cinque giornate con un fitto programma di talk online e in presenza, tutte incentrate sul fallimento nel mondo del lavoro e su come imparare a uscire dalla logica sbagliata con cui spesso si affrontano gli errori e gli insuccessi professionali.
Nel Nuovo dizionario di psicologia. Psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze, lo psicoanalista e filosofo Umberto Galimberti descrive il fallimento esattamente come un lutto da elaborare, accompagnato da sentimenti quali ansia, rabbia, tristezza e dal senso di colpa. La #FailureWeek è il tentativo di indagare quanto siamo in grado di accogliere il fallimento e quali ricadute hanno sul nostro benessere psicologico, soprattutto nel mondo del lavoro.
Prenderanno la parola esperti, psicologi, manager e altre figure professionali che proveranno ad affrontare il problema del fallimento lavorativo da diversi punti di vista. E in chiusura della #FailureWeek, un grande evento in presenza verrà ospitato al Milano Luiss Hub. Parteciperanno tra gli altri JOINRS, Community e piattaforma AI per il matching tra aziende e profili professionali, Corrado Paolucci, CCO di Be a Media Company, Progetto Itaca Onlus, associazione di volontari per il supporto e la riabilitazione a persone affette da disturbi della salute mentale e Sygmund, player della psicoterapia online e partner di TeamDifferent.
BENESSERE MENTALE E LAVORO
TeamDifferent è una realtà giovane nata «dall’esigenza di porre l’attenzione sul tema del benessere mentale nel mondo del lavoro», mi racconta Lorenzo. «A livello personale, ho assorbito sin da piccolo tutte le sfaccettature delle problematiche legate alla salute mentale. Gli attacchi di panico prima e i disturbi alimentai poi, mi hanno spinto sin da subito a lavorare su me stesso, comprendendo quanto fosse necessario farlo».
Alle aziende che si rivolgono a TeamDifferent – circa 38 al momento – la startup pugliese offre una serie di servizi di consulenza psicologica e di monitoraggio, attraverso un algoritmo, dello stato di benessere dei lavoratori. «L’algoritmo è stato ideato in base a delle linee guida della OMS rispetto ai problemi psico-sociali che si riscontrano sul lavoro», ha aggiunto Lorenzo. Tra gli indici calcolati, vi sono ad esempio il fattore di stress, la qualità delle relazioni con i colleghi, il livello di soddisfazione del personale rispetto ai task aziendali, tutti finalizzati a costruire un quadro esaustivo dell’ambiente lavorativo e predisporre delle strategie necessarie a migliorarlo.
LAVORO E NUOVE GENERAZIONI: TEMPO DI GRANDI DIMISSIONI
Anche perché il mondo del lavoro è in continua trasformazione. «Le nuove generazioni infatti hanno assorbito una cultura del lavoro totalmente diversa», prosegue Lorenzo. «Sono mossi da priorità e valori a cui le aziende devono adeguarsi in quanto non rappresentano la parte forte di questo binomio». L’ondata di grandi dimissioni, registrate nel 2023 per il terzo anno consecutivo, sta cronicizzando l’attuale crisi del mondo del lavoro e segnando un brusco – quanto interessante – cambio di rotta.
«Oggi i giovani non si accontentano più solo di un lavoro – ha concluso il cofondatore di TeamDifferent –, ma cercano aziende inclusive, attente alla sostenibilità, l’accessibilità, pronte a colmare il divario di genere, più flessibili negli orari lavorativi e che tengano in considerazione la salute e il benessere mentale dei propri dipendenti». Forse è davvero il momento di assecondare i cambiamenti già in atto.
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