15 Mag 2023

Emporio solidale in festa: un anno di incontri, relazioni e coinvolgimento della cittadinanza

Scritto da: Brunella Bonetti

Solidarietà, vicinanza e cittadinanza attiva. Tra donazioni, mani tese, scambi e intrecci di culture, in questi giorni l'Emporio Solidale di Genova ha spento la prima candelina per festeggiare il primo anno di attività di uno spazio in cui chiunque può portare un contributo importante con le proprie possibilità, capacità, passioni.

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Genova - Centro polivalente di incontro, scambio, attività culturali e di formazione aperto a tutto il quartiere, l’Emporio Solidale di Genova apre nel 2022 come progetto dell’associazione Ce.Sto ed è una community hub del Sestriere del Molo, nel centro storico della città. Delle attività dell’Emporio abbiamo già parlato alla sua apertura – trovate l’intervista qui – e ora vogliamo testimoniare gli sviluppi di un anno di impegno costante e plurale culminato nella grande festa dello scorso 13 maggio.

Oggi l’Emporio Solidale è azione concreta di contrasto alle povertà materiali e immateriali, a partire dalla distribuzione gratuita di generi alimentari. Ma non è uno spazio di carità e beneficenza. Al contrario, è un luogo di cittadinanza attiva aperto a tutte e tutti, aideologico e laico, che opera per la ricomposizione della comunità, la pluralità culturale, le pari opportunità di genere e generazionali offrendo servizi di vario genere, un centro di ascolto, attività di formazione, esperienza laboratoriali, attività di cura e manutenzione, programmi ricreativi, sportivi e culturali, raccolte alimentari e di generi vari, e collaborando con varie associazioni e un’ampia rete di cittadini. Ci presenta attività e impressioni Valentina Arcuri, ideatrice del progetto e coordinatrice dell’Emporio. 

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Un momento della festa del 13 maggio
Conosciamo bene il vostro progetto nel cuore di Genova, dove si barattano risorse, competenze, oggetti e beni di prima necessità. A un anno di distanza dall’avvio delle attività, come sta andando? 

In questo giorno speciale, dopo un anno di impegno e progetti, abbiamo voluto festeggiare la grande crescita del senso di comunità, di amicizia, di lavoro comune e di soddisfazione da parte di tutti: volontari, fruitori e del Sestriere in questo Community Hub che si è radicato sempre di più nel centro storico di Genova, territorio certo non facile. Ad oggi infatti siamo arrivati a più di cinquecento iscritti di ogni provenienza, nazionale e internazionale. Ciò soprattutto grazie alle nostre attività e ai nostri sforzi per stimolare il senso di coesione e appartenenza.  

Come descriveresti oggi l’Emporio Solidale?  

È il risultato di un gruppo di lavoro fatto dai volontari dell’Emporio e condotto da Luca Borzani. L’Emporio Solidale agisce come luogo di relazione attiva tra le persone in un riconoscersi comune nell’eguaglianza della cittadinanza. L’azione di solidarietà ha l’obiettivo di contribuire alla trasformazione di fruitori passivi stretti dal bisogno in soggetti capaci di esprimere le proprie capacità e di ritrovare autonomia personale.

L’Emporio Solidale non esercita solo una generosa supplenza alla inadeguatezza del welfare, ma intende anche contribuire alla crescita del capitale umano e sociale dei singoli. L’esercizio di una solidarietà positiva rimanda alla reciprocità di vantaggi per la vita comune, a un contesto territoriale più coeso socialmente, alla realizzazione di forme di gratuito scambio in un consolidarsi del mutuo aiuto di vicinato e di impegno civile diffuso. 

Riteniamo che le povertà non siano imputabili ai singoli individui, ma siano largamente la conseguenza di una società individualizzata competitiva e modellata sui consumi

L’Emporio Solidale in quanto autorganizzazione della solidarietà non è quindi sostituzione alla pratica dei diritti, ma promozione degli stessi e considera il mutualismo come affermazione di democrazia nel suo senso profondo perché l’individuo democratico è l’individuo mutuo, capace di contribuire e cooperare, non l’individuo privato che diserta la sfera sociale. In questo l’Emporio Solidale è anche spazio di sperimentazione, di elaborazione culturale, di banca del tempo, di socialità amicale.  

Quanto è importante la vostra presenza nel centro storico di Genova? 

L’Emporio Solidale è fondamentale per un centro storico come ecosistema integrato dove la riqualificazione urbana non sia consumo predatorio dello spazio, ma rigenerazione dei luoghi, fruizione pubblica degli stessi e dove la qualità urbana sia anche sostenibilità sociale e ambientale.

L’Emporio Solidale è esercitare prossimità. Prossimità sociale e territoriale fondata sul volontariato, sullo scambio sociale gratuito, la centralità delle persone. L’Emporio solidale come progetto dell’Associazione di volontariato il Ce.Sto, si pone così come soggetto del dibattito pubblico sulle politiche istituzionali e sulle modalità di erogazione e sulla necessaria innovazione e integrazione dei servizi sociali, sanitari ed educativi.

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Inoltre favorisce le buone pratiche e la loro costituzione in hub di valore sociale, a partire dal Patto di Sussidiarietà del centro storico di cui è parte integrante. L’Emporio solidale conta sull’intelligenza, sulla disponibilità offerta di tempo, sulla scelta di fare insieme dei suoi volontari per realizzare una solidarietà attiva e concreta, che è anche possibile futuro di un territorio che torna a viversi come comunità. 

Quali sono i valori di fondo che stimolano le vostre attività? 

L’Emporio Solidale ritiene che le povertà non siano imputabili ai singoli individui, ma siano la conseguenza di una società individualizzata, competitiva e modellata sui consumi, della riduzione della protezione sociale, delle solitudini. Le povertà, nei loro tanti aspetti – economico, educativo, abitativo, sanitario –, sono diventate strutturali ed ereditarie in Italia e nella nostra città.

La povertà oggi non è più solo una condizione che nasce dalla marginalità sociale, ma è uno degli esiti possibili della normalità. Per i più giovani le povertà del presente preludono quelle future in un processo che si alimenta del lavoro dequalificato, intermittente, precario, dell’assenza di politiche migratorie incentrate sull’integrazione, dell’aumento della logica di mercato all’interno dei servizi pubblici.

L’Emporio Solidale rifiuta lo stigma, la colpevolizzazione delle fragilità, le discriminazioni in cui è consegnata la condizione di povertà. All’esercizio dei diritti, sanciti dalla Costituzione, corrisponde sempre più una modalità di assistenza che privilegia la prestazione sulla relazione. L’infantilizzazione e la dipendenza di chi viene supportato in una fase difficile della propria esistenza.

Cosa vi aspettavate da questo evento e come sono andati i festeggiamenti? 

La scommessa era un’alta partecipazione dei fruitori, delle 530 famiglie iscritte e degli abitanti del sestiere del molo. E siamo molto soddisfatti di come sia andata la festa: hanno partecipato più di duecento persone, tutte entusiaste e raggruppate nella piazzetta piccolissima antistante l’Emporio. Abbiamo festeggiato con un buonissimo buffet multiculturale preparato dalle donne di diverse nazionalità residenti qui, direi un modo bellissimo per celebrare il nostro primo anno di attività. 

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Quali sono i vostri progetti futuri? 

I prossimi passi saranno l’apertura di un charity shop e di una sartoria solidale professionale di arredo. Il primo sarà inaugurato a novembre, sempre in via Canneto il Lungo e in collegamento con Emporio Solidale: sarà un negozio molto curato, ben fornito, attrattivo per ogni potenziale acquirente e con prezzi molto vantaggiosi, perché ogni oggetto arriverà da donazioni. 

Ognuno potrà donare ciò che non utilizza più, purché in buono stato. Il ricavato derivante dalla vendita verrà impiegato per sostenere sia Emporio solidale che altri progetti sociali de il Ce.Sto. Inoltre verranno offerti ad artigiani e artisti uno spazio espositivo per mostrare e vendere le proprie creazioni. Il Ce.Sto Charity Shop diventerà una possibilità di incrociare i bisogni di chi vuole sbarazzarsi del surplus, di chi vuole acquistare oggetti interessanti senza spendere molto e di chi è in stato di necessità per vari motivi e potrà ricevere in dono molti beni. 

La sartoria artigianale di arredo invece nasce col duplice obbiettivo di favorire e valorizzare l’insegnamento di un patrimonio di esperienza che va tutelato e tramandato per operare in un settore che vede richieste di mercato costante. La creazione su misura, cosi come il ripristino di arredi, consentono non solo l’apprendimento di manualità altamente qualificata, ma anche lo sviluppo di capacità creative e innovative di grande crescita professionale e personale. Grazie a una formazione qualificata vogliamo perseguire il secondo obbiettivo del progetto: l’inserimento lavorativo di tutte quelle persone, che pur avendo capacità sartoriali, non trovano adeguata collocazione nei normali circuiti di reclutamento del lavoro. 

 

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