Eirenefest: il festival di libri e di pace con Alex Zanotelli, nel ricordo di don Milani e Tonino Bello
Seguici su:
Roma, Lazio - «È molto importante incominciare davvero a tradurre la nonviolenza in termini concreti. Se il popolo comincia a muoversi e ragiona e comincia a usare tecniche nonviolente, diventano estremamente efficaci per mettere in discussione sistemi come il nostro che è fondato sulla violenza e sulle armi. Poi un incoraggiamento ai gruppi che studiano la nonviolenza e la praticano concretamente».
Sono queste le parole con cui Alex Zanotelli – intervistato per Pressenza da Laura Tussi – ci introduce al tema della diffusione della cultura di pace e nonviolenza e, al tempo stesso, presenta l’edizione 2023 di Eirenefest, il Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza che si svolgerà nel quartiere romano di San Lorenzo dal 26 al 28 maggio e di cui lui è ormai un habituè. Due importanti ricorrenze caratterizzano l’edizione di quest’anno: il centenario della nascita di don Milani e il trentennale della scomparsa di don Tonino Bello.
«Ho sempre ammirato il coraggio di don Milani nell’affrontare la tempesta mediatica che ha subito per le sue posizioni», commenta Alex Zanotelli. «È stato veramente un uomo coerente. Milani non l’ho mai conosciuto, Tonino Bello sì: c’è stato un lungo percorso in cui abbiamo camminato assieme e mi ha molto influenzato molto, non per questioni religiose. Una volta un editore, che era un agnostico, mi disse che se nel nostro governo ci fosse qualche ministro come Tonino Bello, forse avremmo un’Italia diversa. Ed è vero».
Proprio l’incontro intitolato L’obbedienza non è più una virtù: l’insegnamento di Don Lorenzo Milani a 100 anni dalla nascita chiuderà domenica 28 maggio alle 18 Eirenefest 2023. Ma il programma della kermesse è ricco e articolato. Ci saranno gli stand delle realtà editoriali ai Giardini del Verano e sempre lì si svolgeranno tavole rotonde e presentazioni di libri, oltre che alla Biblioteca Tullio De Mauro, alla Casa Umanista, alla Libreria Antigone e presso l’Associazione AMKA. Le proiezioni si terranno presso la sala ENGIM, i laboratori alla Galleria delle Arti, le attività dedicate ai bambini ai giardini di Villa Mercede.
Ai Giardini del Verano, per tutto il periodo del festival sarà visitabile la mostra La vita possibile, una mostra navigante di Gianluca Costantini organizzata da SOS MEDITERRANEE. Sarà presente l’installazione Manifesti amo la Pace, video-proiezione di manifesti con storie vissute di pace e nonviolenza, a cura del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale (CDMPI). Inoltre sarà possibile scambiarsi libri presso lo Scaffale della Nonviolenza installato a cura della Comunità per lo Sviluppo Umano e del Comitato promotore del festival.
Padre Zanotelli non può esimersi dal commentare la drammatica situazione attuale: «In Ucraina siamo davanti a una guerra che diventa sempre più pericolosa. Teniamo presente che siamo davanti a superpotenze nucleari: la Russia, la Nato e gli Stati Uniti. Basta un niente per far innescare un’escalation, stiamo rischiando davvero molto. La Russia deve essere condannata in tutti i termini possibili perché ha invaso un paese sovrano come l’Ucraina conducendo una guerra veramente assurda e criminale. Ma questo non ci libera dai problemi: noi occidentali siamo dentro altrettanto a questo meccanismo».
Il programma di Eirenefest è frutto di un lavoro collettivo realizzato interamente da volontari che ha coinvolto il comitato promotore, le realtà editoriali e le associazioni aderenti e anche singole persone in una costruzione nonviolenta, solidale e collaborativa, a dimostrazione che un altro mondo è possibile. Una rappresentanza significativa di un mondo – quello del pacifismo, della nonviolenza e dei movimenti per il disarmo – che in questa epoca può e deve giocare un ruolo di primo piano.
«Ringrazio prima di tutto coloro che lo organizzano e lo portano avanti», conclude Alex Zanotelli. «Secondo me è fondamentale divulgare e far passare e diffondere libri, testi, romanzi sui temi della pace e della nonviolenza. E continuare a fare passare messaggi: è fondamentale. Rimango dell’opinione che bisogna avere il coraggio di parlarsi chiaro. Il problema del nucleare è enorme e non è così semplice risolverlo. Penso che abbiamo bisogno di azioni forti se vogliamo davvero sfondare il sistema, altrimenti facciamo solo proclami. Atti nonviolenti e seri che sono pagati con la galera e in tribunale. È necessario questo tipo di resistenza».
Clicca qui per leggere l’intervista completa ad Alex Zanotelli.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento