La riqualificazione di Cascina Oremo: uno spazio per i giovani dove nessuno è escluso
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Biella - Talento, inclusione, sostenibilità: sono queste le parole chiave che descrivono Cascina Oremo, un progetto che la comunità biellese ha immaginato, sognato, realizzato e infine inaugurato proprio in questi giorni. Così la Cascina, bene storico della città, dopo un significativo percorso di restauro, ora apre le sue porte alla comunità.
Lo fa per accogliere giovani e adulti, stimando di accogliere ogni anno circa 16000 persone con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze e avere un ruolo centrale come strumento di contrasto alla povertà educativa minorile. Nei suoi 8981 metri quadrati complessivi e a disposizione di tutti, propone spazi didattici, palestre, piscine, aule e laboratori per dare vita a una struttura all’avanguardia.
UN PROGETTO PER E CON LA CITTADINANZA
Di certo quella di Cascina Oremo è stata una iniziativa molto ambiziosa che ha coinvolto importanti realtà del territorio come la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che nel 2007 ha acquistato il terreno e l’immobile, che è stato poi completamente ristrutturato e ampliato in 18 mesi di lavori. O come l’Impresa sociale Con i Bambini che, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha stanziato un importante contributo come cofinanziamento per le attività che saranno organizzate all’interno di Cascina Oremo.
Così questo spazio, come vi abbiamo raccontato in un precedente articolo, vuole essere un progetto unico nel suo genere che mira a rappresentare un modello di riferimento da replicare anche livello nazionale: parliamo di un progetto strategico che con la sua portata può rigenerare un intero asse della città con al centro il Polo formativo di Città Studi e l’Accademia dello Sport Pietro Micca, che è riuscito a coinvolgere una rete ampia e coesa di enti e associazioni.
UN DONO ALLE NUOVE GENERAZIONI
La Cascina vuole essere prima di tutto un dono della Fondazione alla comunità biellese, ma soprattutto alle nuove generazioni: «Ritengo essenziale puntare sulle nuove generazioni perché rappresentano il nostro ponte verso il domani e il nostro futuro, e hanno bisogno di spazi dove potersi formare, entrare in contatto con i loro coetanei e poter scoprire e affinare i propri talenti», ha dichiarato in una conferenza stampa Franco Ferraris, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. «Abbiamo il dovere di aiutare i giovani che vivono nelle nostre terre e desiderano rimanerci, come se fossero un investimento per dare ancora vita alla comunità».
“Nessuno escluso” è uno dei concetti cardine intorno all’ideazione del progetto. Non solo la Cascina intende diventare un punto di riferimento per le giovani generazioni del territorio, ma punta anche a coinvolgere direttamente e indirettamente la comunità educante, la cittadinanza e diversi interlocutori territoriali pubblici e privati prevedendo che, una volta a regime, potrà offrire ogni anno i propri servizi a circa mille minori.
«Insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella abbiamo avviato un grande cantiere educativo che interessa tantissimi bambini e adolescenti con le loro famiglie, mettendo insieme scuole, organizzazioni di terzo settore, istituzioni e privati», ha commentato Marco Rossi-Doria, Presidente di Con i Bambini. «Un modello che interpreta in modo eccellente il principio di sussidiarietà dell’art. 118 della nostra Costituzione».
GLI SPAZI DELLA CASCINA: RELAZIONI, DISABILITÀ E CRESCITA
Cascina Oremo è articolata in quattro sezioni principali che sono gestite dalle realtà del territorio: un’area è dedicata all’apprendimento con la cooperativa sociale Tantintenti, con spazi per favorire percorsi di crescita per minori tra zero e 17 anni, aperti anche al mondo della scuola e alle famiglie.
Uno spazio gestito insieme al Consorzio sociale Il Filo da Tessere è poi destinato all’orientamento per bambini e ragazzi con l’obiettivo di favorire la conoscenza di sé, la scoperta dei propri talenti, l’esplorazione del mondo del lavoro e l’accompagnamento alle scelte. In collaborazione con la cooperativa sociale Sportivamente sono fruibili i poli creativo ed educativo per persone con disabilità e non per praticare sport, spazio che offre anche servizi per il benessere psico-fisico e il potenziamento delle abilità relazionali e di autonomia.
Una quarta sezione, con la collaborazione di Domus Laetitiae, è infine destinata a servizi individuali o di gruppo per persone con disabilità per la valutazione, l’apprendimento e le stimolazioni sensoriali con percorsi di psicoterapia, consulenza scolastica e per l’utilizzo di ausili tecnologici.
LA SOSTENIBILITÀ ENERGETICA: DA EDIFICIO A USO AGRICOLO A SPAZIO DI TUTTI
Il restauro dell’antica cascina risalente al XVII secolo ha messo in campo tecniche innovative di edilizia con particolare attenzione alla sostenibilità economica ed ecologica per portare a nuova vita circa 6000 metri quadri di fabbricati destinati a uso agricolo. L’energia della cascina sarà infatti prodotta da un impianto fotovoltaico che consentirà ogni anno la riduzione di oltre 160mila kg di CO2, 54,5 tonnellate di petrolio e 355,6 kg di emissioni di ossidi di azoto. Un’opportunità che mira alla futura creazione di una comunità energetica rinnovabile locale.
«Siamo molto felici che il Consorzio e le cooperative associate abbiano un ruolo di rilievo in questo progetto lungimirante che mira a trasformare sin da oggi il mondo di domani». Commenta così Federica Collinetti, Presidente del Consorzio Sociale Il Filo da tessere.
«Il settore not-for-profit ha contribuito in maniera significativa ponendo al centro del progetto Cascina Oremo il benessere collettivo e lo sviluppo integrale delle nuove generazioni, collaborando al consolidamento di una rete di soggetti, coinvolgendo attivamente ragazzi e ragazze sin dalle fasi di co-progettazione in una logica di reciprocità e immaginando soluzioni e politiche innovative. Questo è l’inizio di un percorso in divenire, volto ad aiutare i più giovani nel coltivare le loro vite, risvegliare il senso di appartenenza al Biellese e vedersi parte di una comunità».
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