A Ivrea i candidati sindaco parlano con i bambini e i ragazzi per costruire gentilezza
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Torino - È possibile fare politica in modo diverso, coinvolgendo sempre più bambini e ragazzi, rendendoli più partecipi alla vita della comunità? La risposta è sì e la recente esperienza virtuosa della città di Ivrea lo conferma. La città infatti si sta infatti preparando alle prossime votazioni, che si terranno il prossimo 14 e 15 maggio.
Per l’occasione, lo scorso 3 maggio nella città piemontese si é svolto il primo “confronto preelettorale gentile” in Italia, che ha coinvolto i bambini e i ragazzi che si sono confrontati con i candidati a sindaco della città. Comunemente il sondaggio pre-elettorale è uno strumento di ricerca che precede le elezioni, attraverso il quale avviene l’interrogazione diretta dei cittadini che consente di avviare un dialogo collettivo per conoscere i temi dei programmi elettorali.
Questa volta a confrontarsi con i candidati sindaco sono stati 16 bambini e ragazzi che frequentano le scuole elementari e le medie, oltre ai consigli comunali delle ragazze e dei ragazzi del territorio. È questa una delle tante iniziative promosse dal progetto nazionale Costruiamo Gentilezza e organizzata dalle associazioni Cor et Amor e Radio Spazio Ivrea.
Da diversi anni il progetto promuove pratiche gentili per il bene comune, mettendo al centro bambini e ragazzi affinché la gentilezza diventi un’abitudine diffusa. Ne sono esempio gli assessori alla gentilezza diffusi in tutta Italia o i consigli comunali presieduti da giovani. Così le buone pratiche di gentilezza diventano uno strumento per diffondere una buona educazione, il rispetto verso il prossimo e per rafforzare lo spirito di una comunità verso il concetto di bene comune.
L’INIZIATIVA: L’INCONTRO CON I CANDIDATI SINDACO
«Come pensa di aiutare i cittadini in difficoltà nell’ambito sia sociale che economico?» oppure «è possibile creare punti per l’affitto delle bici in più punti della città, completando la pista ciclabile?». Sono queste alcune delle domande che gli studenti hanno rivolto ai 4 candidati a sindaco presenti: Cadigia Perini, Carlo Bravi, Matteo Chiantore, Stefano Sertoli. Sono state in tutto 69 le domande preparate, ideate e condivise a scuola durante alcuni laboratori dedicati: le domande sono state inserite in un’ampolla e ogni candidato, a rotazione, ne ha sorteggiata una e l’ha passata a un giovane che l’ha letta ad alta voce al microfono, dopodiché ha avuto due minuti per rispondere.
L’incontro si è svolto presso un’aula della facoltà di infermieristica locale, situata nelle Officine della ex Olivetti, dove i bambini e i ragazzi si sono seduti dietro la cattedra e hanno “interrogato” i candidati. A introdurre l’incontro e a monitorare lo scandire del tempo affiancando i giovani é stata la giornalista Rita Cola: ognuno dei candidati per rispondere alle domande ha posto le spalle al pubblico e si è rivolto verso i ragazzi. Così per l’occasione i ruoli si sono invertiti, a indicare l’importanza che può e deve rivestire il protagonismo giovanile.
«Per i candidati rispondere alle domande non é stato affatto banale in quanto per comunicare con i bambini e i ragazzi hanno dovuto impiegare un approccio e un linguaggio diverso rispetto a quello usato abitualmente con gli adulti», racconta Luca Nardi, Presidente dell’associazione Cor et Amor. Il riscontro da parte di tutti i candidati é stato molto positivo e in questa occasione i bambini e i ragazzi sono stati messi al centro della comunità.
UN “CONFRONTO GENTILE” CHE DIVENTA PRATICA DIFFUSA
Per rendere ancora più partecipato e inclusivo l’evento, il pubblico ha potuto seguire l’intero momento di dialogo sia in presenza che tramite la web radio Spazio Ivrea: a conclusione dell’iniziativa é stato poi generato il podcast, oggi a disposizione sul sito della radio per tutti coloro che vorranno ascoltarlo in differita.
«Il confronto gentile proposto a Ivrea, nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, é diventato una buona pratica condivisa, con l’auspicio che altre associazioni in Italia possano riproporla localmente, contribuendo a dare voce e attenzione a bambini e ragazzi anche nelle scelte importanti che riguardano la comunità».
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