Elisa Chiesa: “Nella nostra scuola steineriana ArchINuè crediamo nell’allegria dell’infanzia”
Seguici su:
Catania - La profonda conoscenza del bambino e dei suoi bisogni, da cui parte un sistema educativo saldo, attento e rispettoso delle varie fasi di sviluppo fino alla maturità. È questo il principio base della pedagogia steineriana cui si ispirano tante realtà educative sul territorio – come nella scuola di Vallebona – e che ha rapito e conquistato Elisa Chiesa, anima del progetto steineriano ArchINuè che, ormai quindici anni accompagna i più piccoli nel loro cammino di crescita e si propone di far conoscere e diffondere il metodo pedagogico steineriano.
Nata nei paesi etnei, ArchINuè col tempo si è spostata fino ad approdare proprio quest’anno in città, in pieno centro, per diffondere anche tra le famiglie catanesi il patrimonio di conoscenza acquisito e i principi della pedagogia steineriana e della scuola Waldorf a sempre più famiglie. Elisa infatti maestra steineriana, è stata rapita dal metodo circa vent’anni fa quando, mamma di una bambina di due anni, si poneva in maggiore ascolto verso le possibilità educative e pedagogiche da intraprendere per la propria figlia.
LA NASCITA DEL PROGETTO STEINERIANO ARCHINUÈ
«Sono stata conquistata dal metodo steineriano quando mia figlia, che oggi ha 23 anni e sta studiando proprio per diventare maestra Waldorf, ne aveva solo due. Ero già attenta a certe influenze e con altri genitori andammo a Palermo per partecipare a un incontro, o meglio a uno dei bazar, alla Libera Scuola Waldorf di Palermo. Fu un innamoramento a prima vista. Tutto quello che dicevano mi risuonava e dopo qualche tempo decidemmo di metterlo in pratica anche noi».
Il progetto culturale pedagogico Arch’i Nuè di fatto nasce poi nel 2007 proprio per diffondere il modello e la pedagogia Waldorf o steineriana, che definisce l’educazione direttamente dalle necessità dell’evoluzione infantile e non in base a obiettivi come la qualificazione professionale o la produttività economica. Scopo del maestro steineriano infatti è educare in modo armonico le facoltà cognitivo-intellettuali (pensiero), quelle creativo-artistiche (sentimento) e quelle pratico-artigianali (volontà) del bambino.
NELLA SCUOLA WALDORF SI SOSTIENE LA MERAVIGLIA NEL GIOCO
«Noi crediamo – spiega Elisa – che le forze dei piccoli debbano essere sostenute. Per questo ogni giornata nella scuola si sviluppa seguendo quasi il ritmo del respiro di un bambino: avendo premura di assecondare l’apertura attraverso la cura dei sensi, la meraviglia nel giocare, l’arte e la creatività senza mai considerare i più piccoli come contenitori da riempire, ma sempre come esseri in divenire. Per questo l’antropologia evolutiva è necessaria ma va integrata con l’osservazione che possa aiutare il bambino ma sempre nel rispetto dei suoi tempi, senza anticipazioni e pressioni».
In questi anni quindi è nata prima una classe di scuola familiare, poi nel 2011 una prima classe, diventata presto una pluriclasse, che segue i bambini dai 6 ai 14 anni. Esperienze su esperienze in questi anni trascorsi tra Mascalucia, Gravina e Aci Bonaccorsi – la fase più lunga, durante la quale il progetto è cresciuto fino alle medie –, fino a pochi mesi fa quando, l’associazione steineriana ArchINuè accetta la sfida di aprire in centro a Catania (Via Carlo Forlanini, 65) con un progetto in nuce ma ambizioso: coinvolgere sempre più famiglie in questo approccio pedagogico che in tutto il mondo sostiene la crescita di bambini felici.
LA SCUOLA STEINERIANA ARCHINUÈ APPRODA A CATANIA
«Noi accogliamo bambini e ragazzi senza distinzione di etnia, religione e condizione sociale – continua Elisa Chiesa – e ci autofinanziamo con le rette delle famiglie. In molti pensano che la scuola steineriana sia elitaria e solo per famiglie abbienti, ma in queste scuole invece si sostiene il principio del mutualismo per cui ci sono possibilità di aiutare con le proprie abilità all’interno di una vera e propria comunità educante. La nostra missione infatti è quella di creare un gruppo costituito da insegnanti, genitori e bimbi che operi in armonia e serenità».
E di fatto, nella piccola grande scuola di ArchINuè, i genitori danno l’esempio ai propri figli attraverso il fare: la cura, l’ordine, la gestione e l’organizzazione, come se la scuola fosse proprio la loro casa. I genitori infatti sono parte attiva del progetto e ogni decisione e nuova iniziativa vengono discusse ed elaborate insieme. Crediamo in una comunità sociale in cui gli educatori e i genitori collaborino attivamente per l’armonico sviluppo dei bambini e dei ragazzi, una comunità scolastico-familiare che è organismo vivente intorno al bambino. E speriamo davvero di riuscire a intercettare sempre più famiglie in città che condividano questo approccio».
L’OBIETTIVO DELLA SCUOLA STEINERIANA È CREARE UNA COMUNITÀ EDUCANTE
Un approccio in cui gli insegnanti e le insegnanti, ogni giorno, riconoscono l’essere divino che è nel bambino facendogli sperimentare il coraggio di esserci. «L’esperienza del fare, l’arte, la fiaba, le passeggiate, le gite e il contatto con la natura sono fondamentali per questa sperimentazione», continua Elisa. «Il bambino viene seguito costantemente nel suo percorso educativo e supportato da un sostegno esterno qualificato in eventuali difficoltà di espressione delle proprie potenzialità».
«Crediamo in un’infanzia piena di allegria, dove i veri maestri sono il gioco, una sana fantasia e persone consapevoli nella loro individualità di ciò che pensano, dicono, fanno. E crediamo in una scuola che ritiene sia necessario nutrire l’anima, la volontà quanto l’intelletto, per formare persone libere, preparate e fiduciose alla vita, capaci di contribuire allo sviluppo della comunità. È un cammino importante che può contribuire al cambiamento del mondo stesso e all’evoluzione dell’umanità».
E nell’ottica della condivisione e della diffusione del metodo steineriano, non mancano i momenti di apertura alla città e di coinvolgimento, come quello della Festa di primavera, che si terrà domenica 4 giugno a partire dalle ore 10.30 alle 16.30. «Sarà una giornata gioiosa da trascorrere insieme – conclude Elisa –, con laboratori per bambini, teatrino e momenti per conoscere e approfondire il nostro progetto pedagogico. Inoltre, alle 12.30 proporrò un incontro pedagogico dal titolo “L’impatto dei Mass media sui bambini: spunti di riflessione”».
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento