Asilo nel bosco Siracusa: “Le esperienze in natura accrescono l’autostima dei bambini”
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Siracusa - Un mondo più a misura di bimbo, a partire dalla libertà di giocare, sporcarsi, sperimentare e sbagliare. È quello a cui aspirano le realtà italiane e siciliane di educazione in natura che aumentano sempre più proprio per venire incontro a questo bisogno di natura e all’urgenza di mantenere attiva la biofilia. Ed è quello i cui credono le educatrici dell’Asilo nel bosco Siracusa – ColoriAmo la terra.
Questa realtà educativa aretusea, ormai al sesto anno di attività, si occupa di accompagnare nella crescita i bambini da uno a sei anni seguendo alcune linee guida che, in generale, sono le stesse che contraddistinguono molte scuole nel bosco italiane nate anche sulla scia dell’esperienza di quello di Ostia e di Paolo Mai. Poche ed essenziali regole che si riassumono in promozione dell’autonomia del bambino, del movimento, dell’esperienza diretta e ovviamente del gioco.
ASILO NEL BOSCO SIRACUSA, NATO DAL SOGNO DI EDUCARE IN NATURA
Anima dell’Asilo nel Bosco di Siracusa – ColoriAmo la terra è Cristina Moscuzza, un’educatrice che dopo la laurea si è dedicata per tanti anni a un lavoro nel settore ma che nel 2016, a 36 anni, ha deciso di lasciar tutto e dare ascolto al suo cuore e al suo sogno: quello di occuparsi della crescita dei più piccoli. «Ho deciso di seguire il mio sogno – racconta l’educatrice – ma il contesto della scuola tradizionale non mi convinceva affatto e così ho coniugato la mia formazione pedagogica alla mia passione per la natura e per l’aria aperta approdando all’outdoor education e al modello dell’asilo del bosco».
E la prima iscritta non poteva che essere la sua seconda bambina, che allora aveva quasi due anni. «In questi anni – continua – con la fiducia di tanti genitori che hanno creduto nel progetto siamo andati avanti e le iscrizioni sono cresciute tantissimo, sintomo di bisogno di natura e voglia di far stare i bambini più all’aperto. Quello che facciamo nella nostra scuolina è promuovere il gioco, la libertà di scoprire, il movimento. Ma tutto contenuto da due regole fondamentali: il rispetto per gli altri e per le cose e l’attenzione a non farsi e far male».
ASILO NEL BOSCO SIRACUSA, NATO DAL SOGNO DI EDUCARE IN NATURA
«Non amo particolarmente l’idea della sregolatezza a tutti i costi, ma penso che i bambini debbano poter scoprire pur conoscendo i limiti che servono alla loro sicurezza e quella degli altri». E con queste regole e armati di fantasia ed energia i piccoli dell’asilo nel bosco ogni giorno si rotolano, giocano, cucinano, fanno squadra sotto l’occhio vigile delle cinque educatrici che agiscono come mediatrici e “facilitatrici”.
«Mi sento dire spesso da chi viene a trovarci che i nostri bambini hanno una marcia in più. Questo non significa che siano migliori di altri bimbi o che noi siamo più brave, ma di sicuro conferma come il metodo di educazione in natura permetta ai cuccioli di scoprire meglio le loro abilità, mettersi alla prova e acquisire autostima. Ovviamente si tratta di un cammino, di un percorso in cui sbucciarsi le ginocchia viene visto come qualcosa che può accadere ed eventualmente un’occasione da cui imparare. Ogni giorno mettiamo in conto che ci si possa far male ma io con le mie educatrici abbiamo una vera e propria devozione verso questo lavoro».
Un lavoro che, come sottolinea Cristina, avrebbe bisogno di una normativa ad hoc e di essere riconosciuto. «In effetti il titolo di educatore in natura praticamente non esiste e ce lo arroghiamo noi che di fatto lo facciamo mettendo insieme pedagogia ed esperienze outdoor. La cosa ancora più assurda è che io, per lavorare con i bambini all’aperto, facendo il mio lavoro debba essere associata a organismi sportivi visto che, lavorando in outdoor, non esistono inquadramenti specifici».
Stesso discorso per l’asilo nel bosco. «Esistono tutte le regole per gli spazi al chiuso: dimensioni, requisiti, norme di sicurezza, mentre se fai scuola solo all’aperto non puoi essere riconosciuto come asilo e devi saperti muovere nelle maglie della burocrazia tra associazione e homeschooling. Spero davvero che si riesca a smuovere le cose per un riconoscimento di queste realtà».
IL PROGETTO DELL’ASILO NEL BOSCO SIRACUSA GUARDA AVANTI
Il riconoscimento maggiore però arriva dalla soddisfazione per le giornate che ogni giorno vivono i bambini che frequentano l’asilo nel bosco Siracusa. Dalla passeggiata alla scoperta della spiaggia Pillirina, a quella alla Riserve Saline di Priolo, passando per boschi, pinete, parchi e tanto altro.
«Alla fine – dice Cristina – i 3000 metri a disposizione quasi non bastano più. Scherzi a parte, sono scoperte ed esperienze necessarie che alterniamo alle nostre giornate tipo, quelle in cui i bambini giocano, si autogestiscono, fanno gruppi e dove i grandi si prendono cura dei piccoli che, a loro volta, cercano di imitare i compagni “più maturi”. Tanto gioco libero o attività più strutturare, frammezzate da merende salutari che prepariamo noi con pane olio, marmellate e frutta fresca».
E con questo bagaglio acquisito in questi anni l’Asilo nel bosco Siracusa guarda avanti con due importanti progetti per il futuro. «Stiamo cercando, e forse abbiamo già trovato, il terreno agricolo da acquistare per trasferirci in via definitiva. Al momento siamo ospiti di un’associazione sportiva ma penso sia davvero arrivato il momento di avere un luogo tutto nostro. E poi da settembre partiremo con il progetto natural international schooling, un progetto di homeschooling bilingue i cui i bambini della primaria potranno imparare in italiano e inglese», rivela Cristina.
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