Così gli studenti di design e architettura ripensano l’archeologia industriale di Torino
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Torino - Un tempo lungo corso Mortara a Torino sorgevano le Officine Savigliano: al loro interno operavano quotidianamente centinaia di operai, al lavoro per l’assemblaggio delle carrozze e di materiali ferroviari. Possiamo dire che le Officine Savigliano raccontano un pezzo della storia industriale della città: dalla storia della Società Nazionale Officine di Savigliano – SNOS, una delle più note società industriali italiane di meccanica, elettrotecnica e carpenteria metallica del Novecento alla storia delle grandi mobilitazioni operaie del novecento.
L’eredità che ci lascia oggi questo imponente complesso industriale ci parla di una realtà che ha segnato indissolubilmente la storia economica e industriale del dopoguerra in Italia e in Europa. Oggi le Ex Officine Savigliano sono teatro di un ampio progetto di riqualificazione che dà loro il nome di Officine S. Sono considerate la “piazza lineare” più lunga d’Europa e inaugurata un anno fa nello storico stabilimento SNOS come “cantiere aperto in continua evoluzione”.
UN CONTEST PER GLI STUDENTI DI ARCHITETTURA E DESIGN
Per ripensare gli spazi interni della galleria è stato avviato il primo contest creativo lanciato tra studenti di design e architettura di Torino. A loro è stato proposto di proporre idee e concept per il progetto di allestimento delle parti alte della galleria, lunghe 300 metri, volutamente lasciati ancora a cantiere.
«Il contest ha rappresentato una raccolta di idee originali che costituiranno uno spunto per futuri interventi di allestimento, anche temporanei e interscambiabili», ha spiegato in occasione della premiazione Massimo Teppa, Presidente di Policentro, società che ha dato vita alle nuove Officine S». Al concorso, incentrato sul tema della rigenerazione urbana, hanno partecipato oltre cento studenti dell’Istituto di Design – IAAD, Politecnico di Torino e IED, i cui lavori sono stati giudicati da una giuria.
UNA CHIAMATA ALLA CREATIVITÀ
“Trova la S in una linea retta” è il nome del contest, ideato e sviluppato da BTREES, new media agency di Ebano Spag. Come si legge nella presentazione del progetto, «alzando lo sguardo mentre si cammina lungo la galleria, tra le vetrine e i locali, si incontra una geometria lineare, un soffitto che procede dritto per 300 metri. Obiettivo dell’iniziativa a cui partecipano gli studenti è ripensare quegli spazi alti, stravolgendoli ma conservandone anche l’autenticità e l’anima storica e industriale».
Al contest gli studenti hanno risposto progettando soluzioni per i soffitti e le arcate della storica galleria. Il tutto in un’ottica di recupero della storicità del luogo e di innovazione in termini di design, con un’attenzione speciale rivolta alle luci che un tempo illuminavano la grande fabbrica dei treni al suo interno. Ad aggiudicarsi il premio come miglior progetto è stato il gruppo PRINT, composto da composto dagli studenti e le studentesse Alessio Femia, Filippo Maria Fluttero, Alessio Carastro, Andrea Ceschina, Elena Fruscione, Diego Maccone, Virginia Kulot, Sole Capra e Pietro Calabrese e seguiti dalla tutor Eirini Giannakopoulou.
L’obiettivo per le antiche Officine Savigliano è dunque una rinascita nel cuore pulsante della nuova Spina 3, immerse nel polmone verde del Parco Dora, parco post-industriale di 456mila metri quadri che sorge a due passi dal fiume e dall’omonima stazione ferroviaria.
«Il concorso rappresenta una raccolta di idee originali che potranno costituire uno spunto per futuri interventi di allestimento, anche temporanei e interscambiabili», ha spiegato Massimo Teppa, che ha dato vita alle nuove Officine S. «Sentiamo una grande responsabilità per via dell’importanza storica e industriale del luogo che ospita le Officine S: una vera testimonianza di archeologia industriale che ha tutti i titoli per entrare nella storia dell’architettura di Torino», ha aggiunto l’architetto Marco Candellieri, che ne ha seguito il progetto di ristrutturazione.
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