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Palermo - Torna “Palermo Pura”, la campagna per l’ambiente promossa da HRYO che l’anno scorso, alla prima edizione, ha permesso di pulire una decina di piccole discariche abusive nel territorio cittadino. Il leit motiv anche quest’anno è legato alla convinzione che Palermo soffoca tra i rifiuti per un problema che non è solo ambientale, ma è evidentemente anche sociale.
Per questo l’organizzazione Human Rights Youth Organization, tramite l’Agenzia Nazionale per i Giovani e il Corpo Europeo di Solidarietà, lancia la seconda campagna, “Palermo Pura 2.0”, i cui obiettivi specifici sono, oltre a pulire spazi oggi invasi dai rifiuti, anche stimolare il senso di responsabilità sociale. Il lavoro manuale della raccolta dei rifiuti, che si svolgerà anche quest’anno tra aprile e settembre, riunirà giovani e adulti con l’obiettivo di costruire una società più inclusiva, ricusando il pericoloso processo di standardizzazione sociale in base alla tipologia di lavoro.
La presentazione della campagna “Palermo Pura 2.0” avverrà con un meeting introduttivo nell’area di Terra Franca, un terreno confiscato alla mafia e affidato a HRYO. Durante l’incontro sarà presentato il progetto e il relativo calendario delle attività, che comprendono incontri di pulizia in vari punti della città.
Lo scopo è anche quest’anno soprattutto quello di sensibilizzare i cittadini al rispetto e alla cura dell’ambiente, rendendosi attori consapevoli di possibili soluzioni che permettano un cambiamento di prospettiva riguardo ai rifiuti. Il valore aggiunto di Palermo Pura 2.0 sta nella collaborazione che HRYO ha nel frattempo attivato con il Centro per la sostenibilità e la transizione ecologica dell’Università di Palermo, che proprio il 20 marzo scorso ha dato vita, nell’Aula Magna di Palazzo Steri, al primo Forum regionale. Ma non si perde di vista l’obiettivo di creare un senso di responsabilità sociale condivisa.
«Gli abitanti della città di Palermo non hanno una responsabilità sociale stabilita per gli spazi comuni. Un tale approccio, amplificato dall’incapacità del governo regionale di utilizzare i rifiuti, porta a due processi pericolosi: aumento della quantità di rifiuti all’interno della città e tassi più elevati di insensibilità al problema tra le giovani generazioni», spiega il direttore di HRYO, Marco Farina.
Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di educare le nuove generazioni all’attivismo ambientale
«Questo progetto – aggiunge Marco Farina –, ormai alla seconda edizione, mira a creare proprio quel senso di responsabilità sociale. La maggior parte degli spazi pubblici è piena di rifiuti, con poca o nessuna considerazione da parte dei cittadini per cambiare la situazione. Progetti come quello di Palermo Pura possono influenzare l’atteggiamento dei singoli. Noi ci crediamo e scommettiamo sulla possibilità di cambiare».
Quello di Palermo Pura 2.0 non è solo un rifiuto dei rifiuti, ma un segnale a chi sbaglia tutti i giorni. Per questo ci si rivolge pure alle istituzioni, alla classe politica e ai vari attori sociali. Il lavoro manuale della raccolta dei rifiuti, dal 30 aprile a fine settembre, non solo influenzerà la percezione sociale degli spazi pubblici, ma riunirà giovani e adulti nell’obiettivo comune di costruire una società non solo inclusiva ma anche ecologica.
Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di educare le nuove generazioni all’attivismo ambientale: «Lo scopo è infatti quello di sensibilizzare tutti – dice Mariano Lo Grasso, che cura per HRYO il progetto –, ma soprattutto i giovani e giovanissimi, al rispetto e alla cura dell’ambiente. La vera risorsa è coinvolgere i ragazzi anche nelle decisioni». La vera sfida lanciata da HRYO è quella di modificare gli stili di vita personali, in modo da renderli più sostenibili per l’ambiente.
«Perché se è vero che una sola persona non può invertire gli effetti devastanti del riscaldamento globale, ciascuno di noi può fare qualcosa per cambiare il mondo – dice Lo Grasso, che conclude – per educare ad adottare abitudini più ecologiche si deve essere promotori di cambiamento. Da qui un progetto come Palermo Pura 2.0». HRYO da anni è impegnata nel consumo critico e nell’inclusione, nella solidarietà e nella collaborazione per il bene collettivo, per il rafforzamento della coesione sociale, agendo contemporaneamente a livello culturale, economico e politico, riscoprendo il valore rivoluzionario dei gesti quotidiani.
«Palermo Pura 2.0 risponde a due semplici domande, che come cittadini ci poniamo: che tipo di percorsi intraprendere affinché l’ecologia possa realmente divenire tratto distintivo della nostra civiltà? Quali buone pratiche possono agevolare la cura dell’ambiente? La risposta – conclude Marco Farina – è quella di contribuire a creare una cittadinanza ecologica. Il mezzo che abbiamo individuato è nell’esempio, ma soprattutto nella condivisione, nella dimensione collettiva della ricerca di soluzioni. Se si dimentica questo si finisce per creare qualcosa di caricaturale e non di autentico e utile».
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