Dottor Sorriso, i clown che curano i piccoli pazienti con la terapia del sorriso
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Aumento delle difese immunitarie, riduzione dei tempi di degenza e innalzamento della soglia del dolore. Sono solo alcuni dei benefici riscontrati nei pazienti degli ospedali pediatrici in cui operano i “Nasi Rossi” della Fondazione Dottor Sorriso, che da quasi trent’anni lavora in stretta collaborazione con il personale medico all’interno delle strutture sanitarie e degli istituti per disabilità per rendere più serena e meno traumatica la degenza dei piccoli pazienti.
La Fondazione Dottor Sorriso, nata nel 1995, è oggi presente in 33 reparti pediatrici di 21 strutture ospedaliere, in un hospice pediatrico e in cinque istituti per disabilità presenti di 12 province italiane sostenendo, tra bambini e familiari, più di 100mila persone. Oltre ad aiutare i più piccoli, la Terapia del Sorriso ha infatti effetti positivi anche sull’ambiente intorno ai bambini: il personale medico e paramedico, i parenti, gli amici e tutti coloro che esercitano una grande influenza sul piccolo.
I Dottori del Sorriso sono operatori formati per rapportarsi con i bambini in ospedale attraverso un training specifico che prevede tecniche artistiche, di improvvisazione e di divertimento, aspetti legati alla psicologia infantile, alla cura e all’igiene medica. Il loro lavoro non deve essere confuso con una semplice attività di gioco o di intrattenimento, si tratta di una vera e propria attività professionale che integra le cure tradizionali contribuendo a un miglioramento delle difese e dell’umore del bambino di fronte ai traumi vissuti durante un ricovero in ospedale.
«Noi lavoriamo con le emozioni e in ospedale se ne vedono davvero tante e diverse. Paura, noia, tristezza, fame, sete, angoscia, disperazione e dolore. Abbiamo la capacità di portare un momento di sospensione dalla realtà triste vissuta in quel momento, anche se non sempre siamo accolti come vorremmo. Dipende molto dall’età, alcuni sono molto spaventati e pensano che siamo lì per fare loro altre “torture”. Il 98% delle volte va bene, in pochi casi accettiamo il no e usciamo dalla stanza. Ci distingue proprio l’empatia, la capacità di entrare in una stanza e capire chi e cosa abbiamo davanti», racconta Paolo Guarino un Dottore del Sorriso della Fondazione.
Paolo, 58 anni, è arrivato per caso alla clownterapia. Ha iniziato tanto tempo fa come volontario, voleva impegnare il suo tempo libero in qualcosa di utile per gli altri, soprattutto per i bambini. Parallelamente al lavoro che svolgeva all’epoca, nel 2005 ha iniziato a seguire alcune formazioni con associazioni che si recavano anche in ospedale. Ha deciso così di lasciare il vecchio lavoro e cominciare una nuova fase della sua vita. Per farlo ha seguito ulteriori formazioni, tra queste anche discipline circensi applicate all’insegnamento ai bambini e pedagogia del circo, e nel 2014 è entrato a far parte della Fondazione Dottor Sorriso.
Oggi Paolo trascorre le sue giornate tra vari ospedali, come il Niguarda e il Buzzi a Milano, ma anche a Como, Legnano, Cesano Boscone e in strutture per disabilità sparse per la provincia milanese. «Ci sono tanti tipi di disabilità; noi lavoriamo molto sulla parte sensoriale, creando spesso dei micro spettacoli interattivi a cui i bambini prendono parte. Riceviamo degli ottimi feedback dalle educatrici e dal personale medico. Dopo il nostro intervento i piccoli pazienti sembrano più tranquilli, rispettano anche un certo tipo di regole. Riusciamo a dare loro dei benefici, non pretendiamo di risolvere dei problemi».
La sua formazione con il circo gli permette di avere più approcci utili per regalare qualche sorriso in più ai bambini: «Se penso al passato, mi spiace aver sprecato parecchi anni in un lavoro che non era il mio, ma oggi sono felice di far parte di questo mondo. Ormai sono tantissime le associazioni di volontariato. A chi vuole accostarsi suggerisco di avere una mente molto aperta, di toccare con mano cosa accade negli ospedali, nei canili, nelle mense per i senza tetto e solo dopo decidere se è davvero la strada giusta da seguire», continua Paolo.
In effetti, come recita un famoso detto, “tra il dire e il fare”… non sempre abbiamo la capacità e la forza di mettere in atto le nostre ambizioni. Per chi vuole aprirsi a questi mondi può forse trovare un ulteriore incoraggiamento anche dalle ricerche che riconoscono i benefici della Terapia del Sorriso.
Uno studio della Mayo Foundation for Medical Education and Research sottolinea come la Terapia del Sorriso riduca drasticamente gli ormoni dello stress il cortisolo del 39%, l’epinefrina del 70% e la dopamina del 38%. Inoltre, secondo una ricerca del medico e psicoterapeuta dell’Università di Bologna Mario Farnè e il saggio Is Laugther the best medicine?, grazie alla Terapia del Sorriso si registra un aumento fino al 94% delle difese immunitarie, che determina un miglioramento delle condizioni cliniche, e un incremento fino al 90% del livello delle endorfine, con conseguente innalzamento della soglia del dolore nel paziente.
Già nel 2001 la Fondazione Dottor Sorriso ha rilevato gli effetti positivi della presenza dei Dottori del Sorriso su 343 bambini ricoverati nei reparti di pediatria di tre ospedali lombardi. Dati confermati da due ricerche più recenti condotte all’ospedale San Camillo di Roma, dalle quali emerge che con la Terapia del Sorriso si assiste a una riduzione dei tempi di degenza di almeno un terzo e fino alla metà rispetto ai bambini non coinvolti e una diminuzione fino al 20% nella somministrazione di analgesici. I bambini assistiti dai Dottori del Sorriso migliorano in 3,76 giorni, mentre quelli del gruppo di controllo in 5,36.
«Gli studi dimostrano ciò che avviene al livello chimico, io credo che quello che noi riusciamo a fare è portare questi bambini in un mondo differente rispetto alle circostanze che si trovano a vivere, un mondo di fantasia che spesso scaturisce da loro stessi non appena ci vedono. È difficile da spiegare, credo che influisca molto l’aspetto mentale. Se una persona riesce a sorridere e a pensare a qualcosa di diverso che non sia noia, bruttura e paura, ne riceve beneficio», conclude Paolo.
I Dottori del Sorriso aiutano i piccoli pazienti anche nei momenti che precedono e seguono un intervento chirurgico, accompagnandoli in sala operatoria e assistendoli nel delicato momento del risveglio dopo l’anestesia. La Fondazione ogni anno supporta con la Terapia del Sorriso 36mila bambini. Attraverso la campagna solidale La Magia di un sorriso attiva fino al 29 aprile è possibile contribuire a migliorare lo stato d’animo dei bambini ricoverati in ospedale e dei loro genitori, sostenendo i Dottori del Sorriso che operano nei reparti oncologici o lungodegenti e in un Hospice pediatrici. Con la Terapia del Sorriso gli ospedali diventano a misura di bambino e la guarigione è più a portata di mano. Perché una migliore sanità passa anche da questo.
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