3 Apr 2023

Il Cammino di San Francesco di Paola, per scoprire la Calabria fra natura e spiritualità

Scritto da: Luigi Colella

Storia, spiritualità, natura, cultura, architettura. Un filo rosso lega tutti questi ambiti: i passi compiuti molti secoli fa da San Francesco di Paola, religioso, eremita e patrono della Calabria. Passi che oggi sono diventati quelli di migliaia di appassionati di turismo lento, anche grazie a un intenso lavoro di rete che vuole rendere questo cammino uno strumento di valorizzazione e coesione territoriale.

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Il turismo lento è quel generatore di equilibrio mentale e spirituale che ricarica chi lo pratica e in Calabria sta crescendo sempre più. Fra le varie motivazioni di questa crescita c’è anche l’intraprendenza di pochi coraggiosi che hanno deciso di condividere la loro “restanza” con migliaia di avventori attratti dal Cammino di San Francesco di Paola. Abbracciando appieno il concetto espresso da Vito Teti nel suo La restanza, gli artefici del Cammino sono anche il motore di quel “fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio, la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi…”.

SAN FRANCESCO DI PAOLA

247 chilometri di sentieri, 3 Vie, 12 giorni. Sono questi i primi numeri che caratterizzano il Cammino di San Francesco di Paola, che dal 2017 suscita sempre più interesse tra gli appassionati di trekking, devoti al Santo, curiosi e turisti lenti. La passione per la spiritualità di San Francesco di Paola non è prerogativa esclusiva dei soli credenti ma appartiene a chiunque si avvicini alla comprensione della sua vita, anche attraverso l’ambizioso progetto che gli ideatori del Cammino stanno inseguendo, la realizzazione della “biografia su mappa” del santo di Paola.

6 Alessandro Mantuano

Inserito nell’Atlante dei cammini d’Italia del Ministero della Cultura, il Cammino contribuisce alla conoscenza del fondatore dell’Ordine dei Minimi attraverso i percorsi che fece da giovane prima e da eremita poi. Nel quindicesimo secolo San Francesco di Paola impegnava a piedi i ripidi sentieri della catena costiera in un senso e nell’altro, attraversando alti valichi e compiendo tragitti di decine, spesso centinaia, di chilometri ogni qual volta doveva spostarsi per raggiungere malati e infermi, incontrare governanti e uomini appartenenti alla gerarchia ecclesiastica o costruire nuovi monasteri.

Seguendo le sue orme, sempre più viaggiatori partono alla ricerca di qualcosa di più di una semplice vacanza, proponendosi di conoscere l’affascinante storia di Francesco da Paola camminando tra i luoghi della sua vita, dai conventi da lui costruiti alla natura e i borghi circostanti. Il Cammino è pensato per chi desidera vivere un’autentica esperienza nel territorio calabrese a passo lento, in quel patrimonio fatto di paesaggio, spiritualità, arte e buon cibo che costituisce il carattere originale e l’essenza della Calabria.

IL CAMMINO

Alla “via del Giovane” – che si dirama dal convento di San Marco Argentano, dove Francesco fanciullo si ritirò per un anno – fino a raggiungere il santuario di San Francesco di Paola – 49 chilometri in tre tappe – e alla via dell’Eremita che Francesco, pur mantenendo inalterato il suo proposito di vita eremitica, percorse da Paola a Paterno nelle vesti di fondatore del santuario all’età di 56 anni – 63 chilometri in tre tappe –, si affianca nel 2023 la “via dei Monasteri”.

5 Santuario di San Francesco di Paola Paola CS

Recentemente il Touring Club Italiano ha conferito la certificazione di qualità alla Via del Giovane, segnalando tra i punti di forza e le peculiarità del Cammino che hanno determinato la scelta l’ottima segnaletica di indicazione del percorso e la presenza di pannelli descrittivi della storia di San Francesco di Paola e dei principali attrattori toccati lungo il percorso. Già, perché questo è un Cammino dalla forte identità religiosa ma anche di interesse storico, un tracciato prevalentemente su sentiero sterrato e senza alcun punto pericoloso

Inoltre incide positivamente la sinergia creatasi tra gli operatori turistici che insistono sull’itinerario per lo sviluppo e per la promozione del Cammino offrendo un’accoglienza calorosa al camminatore, proponendo servizi specifici – per esempio il transfer privato di persone e bagagli in caso di necessità –, l’ottima promozione del Cammino attraverso il sito web, l’app con le informazioni pratiche e le pietre miliari che raccontano episodi della vita del santo raffigurato sulle maioliche dipinte.

L’inedita offerta proposta è stata molto apprezzata in questi primi anni di attività e, alla stregua di altri Cammini più famosi, il Cammino di San Francesco di Paola è sempre più apprezzato. La condivisione delle esperienze sui sentieri del frate calabrese oltre che avvenire con il classico passaparola è oggi garantita dall’app, dal sito e dalle pagine social sempre aggiornate, nuove strategie che stanno contribuendo ad avvicinare di più la gente alla spiritualità lasciata nell’aria tra i passi del Santo.

Sempre più viaggiatori partono alla ricerca di qualcosa di più di una semplice vacanza, proponendosi di conoscere l’affascinante storia di Francesco da Paola camminando tra i luoghi della sua vita

I PROMOTORI

«L’inaugurazione della Via dei Monasteri è stata un’esperienza indimenticabile per noi che l’abbiamo vissuto in prima persona e crediamo anche per tutta la gente che abbiamo incontrato», racconta Fra Domenico Pudia, guida spirituale e delegato all’accoglienza dei pellegrini. «L’accoglienza della reliquia dello zoccolo, concessaci dal correttore provinciale, Padre Francesco Trebisonda, è stata corale e ha avuto una potente funzione di collante».

L’iniziativa infatti ha visto la collaborazione di tutti: «Innanzitutto del Santuario e dell’Ente Parco della Sila, ma anche di amministrazioni comunali, istituti religiosi, parrocchie e associazioni. Ogni Comune dove abbiamo fatto sosta si è fatto carico di organizzare e realizzare un programma di accoglienza che ci ha commossi e che è segno di una Calabria che risponde con il cuore a iniziative che fanno appello anche a un senso di appartenenza», conclude Fra Domenico.

«È stato possibile realizzare la Via dei Monasteri grazie fondi del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria – POR Calabria che sono stati gestiti direttamente dall’Ente Parco Nazionale della Sila e che ci hanno permesso di realizzare tutte le infrastrutture che contraddistinguono il Cammino di san Francesco di Paola», ha raccontato Alessandro Mantuano, presidente dell’associazione. «È un itinerario che ha una forte valenza storica e spirituale – in quanto congiunge tutti i monasteri calabresi fondati da frate Francesco –, ma anche ambientale e naturalistica, snodandosi all’interno del Parco Nazionale della Sila e in Comuni ricadenti nella Riserva della Biosfera “MAB Sila”-UNESCO”».

9 vincenzo astorino

Angelina Marcelli, responsabile cultura e comunicazione dell’associazione, confessa che sono «particolarmente fieri dell’impatto mediatico che stiamo ottenendo, che ci consente di poter presentare al pubblico una Calabria inedita, diversa da quella che attira i grandi flussi turistici o da quella che la cronaca spesso è costretta a mettere in risalto. Il nostro obiettivo è quello di riportare all’attenzione del pubblico gli aspetti storici e spirituali legati alla figura del Santo paolano con un linguaggio tradizionale che si esprime attraverso scritti, video e illustrazioni pubblicate sui nostri canali ufficiali, ma soprattutto con un linguaggio nuovo, che è quello esperienziale».

«Sappiamo bene che il nostro progetto è ambizioso – aggiunge Angelina Marcelli – ma siamo certi che la passione ci spingerà verso la programmazione dei prossimi passi. Abbiamo già gettato solide basi per progettare la Via per la Francia e il Pellegrinaggio verso Assisi, che speriamo di concretizzare nei prossimi anni; confidiamo, poi, di trovare fondi sufficienti per realizzare la Via per la Sicilia, un viaggio tanto bello quanto lungo, che frate Francesco affrontò per fondare il convento di Milazzo».

«Pianificheremo i primi cammini organizzati lungo la Via dei Monasteri in autunno, anche se già adesso può essere percorsa in autonomia; frattanto siamo pronti ad affrontare la stagione primaverile», racconta in conclusione Vincenzo Astorino, vice presidente dell’associazione. «I cammini guidati sono vitali per noi, perché ci aprono a esperienze nuove e ci danno la possibilità di mettere in luce i tanti aspetti culturali che caratterizzano i nostri borghi. Ci piace cogliere lo stupore dei viandanti, soprattutto quelli che provengono dal nord, e accompagnarli in un percorso che è caratterizzato da bellezze naturali, biodiversità, tradizioni, forme devozionali, ma anche gusto».

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