TrashTeam, l’associazione che dedica alberi di antiche varietà ai nuovi nati del 2023
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Genova - Quando la volontà di cambiare le cose si intreccia con la forza del gioco di squadra prendono vita realtà straordinarie. Mi riferisco a TrashTeam, un’associazione di promozione sociale genovese che ha fatto della voglia di liberarsi dall’inciviltà il proprio mantra. Per questo, oltre a organizzare spedizioni di pulizia nei luoghi più inquinati di Genova, ha curato Non Restare Indifferente, una mostra fotografica contro l’eccessivo utilizzo della plastica, scegliendo l’arte come linguaggio per comunicare il proprio messaggio di sensibilizzazione alla cittadinanza. Ho fatto due chiacchiere con Daniele Mele, vicepresidente di TrashTeam, per farmi raccontare più da vicino la storia e l’evoluzione di questo progetto.
Daniele, raccontaci di TrashTeam.
Siamo un’associazione di tutela ambientale che porta avanti progetti di pulizia in alcuni luoghi inquinati della città. La nostra sede si trova all’interno degli spazi della GAU – Associazione Giovani Amici Uniti e il nostro gruppo di volontari, per lo più in età universitaria – anche se talvolta partecipano persone più grandi, tra i trenta e i cinquant’anni – conta su una ventina di ragazzi. La gestione effettiva delle attività viene invece portata avanti da me e altre quattro persone.
Oltre a noi, che lavoriamo a Genova con un focus in val Bisagno, abbiamo anche ambasciatori in altre città, come Reggio Calabria e Torino, da cui ha preso vita il collettivo Flussi, che registra un podcast intitolato Spunti di Vista in cui si parla di temi d’attualità e che nei mesi scorsi ha realizzato anche una guida su come essere più sostenibili in inverno.
Tornando su Genova, qual è la principale attività con cui vi identificate?
Ci siamo formati come gruppo pulendo il torrente Bisagno, che attraversa la città portando con sé una quantità incredibile di rifiuti gettati dai cittadini lungo tutto il suo percorso. Dal 2019, anno in cui ci siamo costituiti come associazione, abbiamo preso accordi con il nostro Municipio che ci ha consentito di scendere settimanalmente nel torrente a effettuare le nostre attività di pulizia. Da più di un anno però il permesso ci è stato revocato a causa della peste suina, quindi su questo fronte siamo fermi.
Organizziamo anche attività didattiche e centri estivi per le scuole del territorio e collaboriamo con l’associazione GAU, curando laboratori di riciclo creativo e raccolta differenziata. Nel frattempo ci stiamo dedicando alla pulizia di un’altra zona, la Curva del Perdono a Creto, una via molto panoramica: lì si trova una discarica abusiva dove viene abbandonato di tutto, dagli ingombranti come frigoriferi, divani o armadi, fino alle automobili, spinte giù dal pendio. Oltre a tutto questo, i “soliti” rifiuti come vetro e plastica.
Adesso il nostro intento è riqualificare questo posto tenendolo il più possibile pulito: per farlo un paio di anni fa abbiamo affisso un cartello di divieto discarico rifiuti e ciclicamente andiamo a controllare. Ci siamo passati proprio due giorni fa e non abbiamo trovato niente di nuovo, segnale che quel cartello sta effettivamente funzionando come deterrente. Ci è stata poi affidata in gestione dal Municipio un’area in val Bisagno di cui ci stiamo occupando insieme ad altre realtà locali.
Quale?
Si tratta di un terreno in via Araone, suddiviso in tre zone. Di una se ne occupa l’apiario urbano dell’associazione Apigenova [ve ne abbiamo parlato qui, ndr]; un’altra si trasformerà in un’area attrezzata di sosta di cui si occuperà la federazione di associazioni dell’Acquedotto Storico. Infine, nella terza c’è un frutteto, dove a marzo scorso sono già stati piantati circa venti alberi dedicati ai nuovi nati nel 2022. Quest’anno replichiamo con i piccoli del 2023.
Come vi siete mossi?
Ci siamo rivolti all’anagrafe del Municipio IV Media Valbisagno e abbiamo contattato i genitori dei primi ventiquattro bimbi nati quest’anno. L’idea è che ogni albero che andiamo a piantumare cresca insieme al bambino, per questo tutte le famiglie sono state invitate a piantare con noi l’albero dedicato al proprio figlio.
Di che frutti si tratta?
Lavorando gomito a gomito con l’Istituto agrario Marsano, che fa parte del patto di collaborazione per la gestione dell’area, abbiamo trovato sette diverse tipologie di alberi di antiche varietà liguri, quelle che con l’agricoltura intensiva sono andate via via perdendosi. Ci sono peri, meli, peschi, pruni, arselline, albicocchi e anche quattro ciliegi, dedicati ai cari che non ci sono più. Questi ultimi saranno piantati a semicerchio, affinché in futuro con la crescita dell’albero si possano creare zone più intime dove rilassarsi e leggere un libro all’ombra. In questo senso diamo al progetto un valore più spiccatamente sociale.
Con quali altre realtà del territorio riuscite a collaborare?
Insieme a Cittadini Sostenibili, The Black Bag e Forte Legame, che ha l’obiettivo di riqualificare il forte di San Martino, alla fine dello scorso anno abbiamo creato una rete di associazioni ambientaliste genovesi con cui abbiamo già realizzato alcune iniziative. Proprio con queste associazioni abbiamo organizzato una grossa pulizia lo scorso settembre, in occasione del World Clean Up Day a cui hanno partecipato circa un centinaio di persone.
Collaboriamo saltuariamente anche con altre realtà, come la LIPU, per la protezione della fauna aviaria: poco più di un mese fa siamo andati a pulire la spiaggia di Multedo, dove abbiamo rilevato una situazione piuttosto compromessa. Nell’area in prossimità della foce del torrente, che è un importante sito per i flussi degli uccelli migratori, abbiamo rinvenuto moltissimi rifiuti. Ora ci stiamo confrontando su come muoverci, per la fauna aviaria l’area in queste condizioni non è favorevole, per questo per le nostre prossime attività abbiamo intenzione di tornare in loco e organizzare altre pulizie.
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