Contro ogni forma di violenza di genere: lo sciopero globale transfemminista di Non Una di Meno
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Torino - Violenza di genere, pandemia, guerra, disastro ecologico, inflazione: le chiamiamo “crisi”, come se si trattasse di emergenze temporanee e passeggere. Eppure, abbiamo davanti a noi i segnali evidenti di un sistema perennemente in emergenza, nel quale ci sentiamo spesso soli e abbandonati. Per superare questo senso diffuso di solitudine e soprattutto in occasione dell’8 marzo, il gruppo Non Una di Meno invita a partecipare agli scioperi femminista e transfemminista per portare la propria voce nei luoghi della nostra quotidianità: in casa, a scuola, nelle strade, a lavoro.
Come scrive il gruppo torinese di Non Una di Meno sulla sua pagina Facebook, “siamo ormai consapevoli del fatto che la violenza contro cui lottiamo è la stessa e ha la stessa origine in un sistema capitalista, antropocentrico e patriarcale che lega in maniera indissolubile lo sfruttamento delle risorse naturali allo sfruttamento dei corpi”.
Anche di questi temi si è parlato sabato 4 e domenica 5 febbraio presso Palazzo Nuovo a Torino, dove si è svolta l’assemblea nazionale della rete Non Una di Meno attraverso momenti di lavoro in tavoli e di discussione condivisa. L’assemblea è stata inoltre organizzata in occasione dello sciopero globale di oggi 8 marzo, urlato sui social con un preciso invito: #scioperiamovunque. Saranno infatti diversi i luoghi delle manifestazioni: alle ore 9.30 si terrà un presidio in solidarietà alle lavoratrici a rischio licenziamento dell’Iveco e alle ore 15.30 l’incontro è in Piazza XVIII dicembre con microfoni aperti, banchetti, musica e performance.
LO SCIOPERO DELL’8 MARZO DI NON UNA DI MENO: UNA LOTTA A OGNI FORMA DI VIOLENZA
“Sappiamo che la precarietà delle vite, la mancanza di un welfare dignitoso e universale e l’impoverimento a cui sempre più persone sono esposte, rende difficile prendere parola e alzare la testa. Ma con lo sciopero, possiamo costruire una forza comune contro la violenza patriarcale, la precarizzazione, l’austerità, i licenziamenti e la povertà che questi comportano. Ci appropriamo di uno strumento tradizionale di lotta per superarlo, reinventarlo insieme sulla base delle nostre necessità e farlo esplodere in tutti gli ambiti delle nostre vite. Facciamo di questa pratica una forza e una potenza collettiva”.
“Ci fermiamo un giorno per imparare insieme a fermarci e a scioperare contro la violenza tutti i giorni dell’anno. Lo sciopero è il processo di liberazione per tutte, è la rivoluzione dentro e fuori di noi, è urlare tutte insieme che se le nostre vite non valgono, noi ci fermiamo”, prosegue Non Una Di Meno.
“Scioperiamo per prenderci del tempo per noi, per stare insieme e diventare più forti. Scioperiamo insieme contro femminicidi, stupri, molestie, sessismo e ogni forma di discriminazione, contro la violenza dei tribunali e delle narrazioni tossiche dei media, contro la legge 54/2006 sull’affidamento condiviso per il finanziamento dei centri antiviolenza laici e femministi, per garantire che i percorsi di fuoriuscita dalla violenza rispettino le nostre scelte e la nostra autodeterminazione”.
“Scioperiamo insieme per un reddito di autodeterminazione che ci garantisca indipendenza economica e autonomia per sottrarci alla violenza, per un welfare pubblico e universale, per un salario minimo, per la redistribuzione del carico di lavoro di cura e non essere schiave della famiglia che è il principale luogo di violenza e sfruttamento contro tutti i lavori sottopagati e precari che siamo costrettә ad accettare per sopravvivere, per dei contratti stabili e tutelanti”.
“Scioperiamo insieme per una sanità pubblica accessibile e libera da stereotipi sessisti, transfobici, grassofobici, abilisti e razzisti, contro l’obiezione di coscienza e l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori, per un aborto libero, sicuro e gratuito, per una medicina femminista e transfemminista, che consideri e studi anche i corpi e le patologie delle donne e delle persone assegnate femmina alla nascita”.
“Scioperiamo insieme contro la violenza della scuola del merito e dell’umiliazione, contro un sistema scolastico sempre più moralista e autoritario, per una scuola che sia davvero per tutte, che tenga conto delle condizioni materiali e di esistenza delle persone che la vivono, che educhi alle differenze e combatta sessismo e discriminazioni. Scioperiamo insieme contro la violenza di razzismo e confini, per la libera circolazione delle persone, contro il razzismo sistemico che attraversa ogni ambito delle nostre vite”.
“Scioperiamo insieme contro la violenza di tutte le guerre, fatte da ricchi e potenti e pagate dalle popolazioni civili, donne e bambini prima di tutto, per la pace, l’autodeterminazione dei popoli e la giustizia sociale, per un mondo senza confini, senza imperialismi e senza eserciti”.
“Scioperiamo insieme contro la crisi climatica, contro un sistema predatorio e insostenibile che considera la terra e gli animali risorse infinitamente disponibili, contro il greenwashing dei governi e delle multinazionali, per una trasformazione radicale del sistema produttivo capitalista, per una transizione ecologica ed energetica equa”.
È possibile trovare l’appello completo sul sito di Non Una di Meno.
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