NEO: scuola di formazione per ripopolare e riabilitare vecchi borghi
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L'Aquila, Abruzzo - NEO (Nuove Esperienze Ospitali) è una scuola di attivazione di comunità e transizione ecologica che individua i paesi di montagna come un campo fertile in cui sperimentare forme di transizione energetica e trasformazioni socioe-conomiche radicali. Per rispondere a tali sfide è necessario formare figure professionali capaci di ingaggiare, accompagnare, attivare e supportare le comunità locali applicando metodi partecipativi e generando innovativi processi di rigenerazione e neopopolamento.
Proposta dall’associazione culturale Montagne in Movimento nel Comune di Gagliano Aterno, un piccolo paese in via di spopolamento nella provincia dell’Aquila, NEO investe nella formazione di giovani e adulti che vogliono sperimentare nuove forme di abitare il mondo, tramite una residenza di sei mesi. La fase pilota di NEO – di cui Italia che Cambia ha già parlato in un precedente articolo – è stata lanciata lo scorso giugno e si è svolta tra luglio e dicembre 2022. Il primo bando nazionale ha raccolto 28 candidature.
«Nel form di candidatura alla scuola – ci spiega Raffaele Spadano, figura di riferimento del progetto – viene richiesto ai partecipanti di rispondere ad alcune domande e di “metterci la faccia” tramite un video di presentazione della durata massima di due minuti. Ricordo l’emozione in fase di selezione osservando con la commissione i 28 video arrivati. Storie di vita con provenienze diverse, ma con traiettorie comuni, che si incrociano e convergono sulle possibilità di vita e di futuro che giacciono in tanti paesi appenninici con alti tassi di decremento demografico, come Gagliano».
La maggior parte dei partecipanti della scuola sono giovani laureati con esperienze all’estero e tanta voglia di darsi da fare e spendere energie e competenze in un contesto che abbia senso e orizzonti. «Nella fase pilota – ci racconta Raffaele – ci sono state cose che hanno funzionato e altre meno. Al momento alcuni partecipanti della scorsa edizione stanno lavorando a questa corrente e vivono attualmente in paese, mentre altri, terminata la scuola, sono andati via pur restando in contatto e in collaborazione».
«La fase pilota di NEO è andata grosso modo come nelle aspettative, con buone sorprese e conferme, ma anche diverse problematiche logistiche e riguardanti dinamiche di gruppo da affinare. Quella attuale è una versione beta, vogliamo prenderci il giusto tempo per sperimentare e rintracciare il modello che può funzionare meglio e ciò ci offre la possibilità di attuare modifiche in corso».
La call nazionale per NEO Beta sarà aperta fino al 27 marzo 2023. La scuola immersiva di attivazione di comunità e transizione ecologica avrà inizio il 26 aprile e permetterà alle sei persone selezionate di vivere a Gagliano Aterno fino a al 31 ottobre. La scuola ripropone anche quest’anno una residenza di 6 mesi per giovani studenti, ricercatori e/o professionisti, in cui teoria e pratica sono equamente bilanciate.
Ai partecipanti verrà offerto un alloggio in paese, una casa su due piani con ampio giardino con alberi da frutto. Vivere a contatto con la comunità del luogo permette di avere una prospettiva più profonda sulle problematiche locali e di costruire relazioni con gli abitanti. Agli studenti verrà anche richiesto di aiutare in piccoli progetti in cui il paese è coinvolto, come strumento di apprendimento e di messa in pratica delle proprie conoscenze.
Chi viene selezionato ha a disposizione l’alloggio e la formazione grazie a finanziamenti pubblici e privati con partnership attivate dal team del progetto NEO. Oltre al Comune di Gagliano Aterno, al centro di ricerca GREEN dell’Università della Valle d’Aosta, a Impresa 21 e Suncity, quest’anno si sono aggiunti nuovi partner, come Fondazione Hubruzzo, l’USRC (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere) e molti dipartimenti universitari del centro Italia, che contribuiranno a sostenere il nuovo percorso di formazione.
Da quest’anno i candidati avranno modo di scegliere tra due indirizzi formativi: design e contributo alla ricerca etno-antropologica sul territorio da un lato e supporto ai progetti, processi partecipativi e di sviluppo di economie locali con l’amministrazione dall’altro. L’obiettivo delle due linee è quello di accompagnare le amministrazioni e le comunità locali nei processi di cambiamento, ma anche di valorizzare i tanti processi che rendono i territori montani modelli di sviluppo alternativi, sostenibili e di cittadinanza attiva.
«Da questa seconda fase di NEO – riprende Raffaele – mi aspetto un gruppo di partecipanti motivato a divertirsi e a imparare, che si goda appieno l’esperienza mettendosi in gioco, non avendo timore di creare e sperimentare . Oltre a ciò, in Valle Subequana e nei territori limitrofi sta avvenendo qualcosa di interessante e di nuovo, è molto importante accompagnare queste potenziali trasformazioni che d’altronde sono sempre più vive in tutto l’Appennino».
Oggi Gagliano Aterno è un laboratorio a cielo aperto, sono presenti ad esempio la prima Comunità Energetica abruzzese e una radio di comunità. Il paese si trova in piena fase di ricostruzione post-sisma e sta rappresentando un modello di forte importanza per la Valle Subequana – un’ampia valle abruzzese circondata dalla catena montuosa del Sirente-Velino – e per altre realtà dell’Appennino, per la sua autodeterminazione e i processi partecipativi di rigenerazione territoriale.
I paesi montani sono un campo fertile in cui sperimentare forme inclusive di transizione ecologica e trasformazioni socio-economiche radicali. Per rispondere a queste sfide è necessario trovare giovani con competenze eterogenee e background multidisciplinari, offrendo loro una formazione adeguata che li porterà a coinvolgere, accompagnare e sostenere le comunità locali marginalizzate e le realtà imprenditoriali della regione Abruzzo.
«Stiamo lavorando alla versione ufficiale di NEO per il 2024 – conclude Raffaele – con l’idea che il progetto possa espandersi in tutto l’Appennino. Terminato il percorso di NEO della durata di 6bmesi , per i partecipanti si aprono opportunità lavorative in cui chi vuole e si sente adatto può andare in altri paesi a replicare i metodi e le attività di Montagne in Movimento e la sua rete. Probabilmente nel 2024, il progetto avrà sede in cinque Comuni del cratere sismico 2009».
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