31 Mar 2023

Lanificio Drago: l’eccellenza tessile che esporta tessuti di qualità in tutto il mondo

Scritto da: Lorena Di Maria

Quella del Lanificio Drago è la storia di una famiglia che dal 1973 in terra biellese è specializzata nel settore della filatura. Oggi è un’azienda leader nel mondo dei tessuti di alta qualità per l’abbigliamento maschile. Ciò che la rende un’eccellenza è la sua accurata selezione delle materie prime, dalle quali produce oltre 1,7 milioni di metri di tessuto di alta gamma conosciuta in tutto il mondo e di cui vi raccontiamo la storia.

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Biella - Il Lanificio Drago Spa, insieme a centinaia di piccole, medie e grandi aziende porta avanti la storica tradizione del distretto tessile biellese. La sua è una storia che nasce nel 1973 dalla visione della famiglia Drago, all’epoca una famiglia di filatori, che vive di generazione in generazione.

Ad accoglierci nell’azienda è Alessandro Botta, referente dell’area marketing e comunicazione e addetto del settore “su misura”. Come ci spiega, «Umberto Drago era una forza della natura e quando negli anni ’70 fondò l’azienda aveva una vera capacità visionaria. La stessa che ha tramandato a suo figlio Paolo, che è un vulcano di idee». Ed è stata proprio la loro lungimiranza a fare del lanificio ciò che è oggi: un’azienda produttrice di tessuti presenti nei principali marchi internazionali della moda maschile, collocata nella fascia alta delle realtà produttive biellesi.

Drago Spa
Filippo Drago e Alessandro Botta

La struttura produttiva di Drago Spa si trova nel biellese, in due stabilimenti situati a Lessona e Verrone. Per mostrarci il sistema di produzione, Alessandro Botta ci guida lungo l’intera fase di lavorazione del tessuto: scopriamo che il reparto di filatura pettinata è attrezzato con macchinari di ultima generazione e che in un moderno laboratorio si eseguono in tempo reale tutti i controlli di qualità sulle fibre e i filati. Nel reparto tessitura operano invece i telai specializzati nella produzione di tessuti extra-fine, mentre il reparto di finissaggio completa il ciclo di produzione per conferire la “mano” finale ai tessuti. 

SCOMMETTERE SULLA DIGITALIZZAZIONE, UNA SCELTA VINCENTE

Ciò su cui ha scommesso la Drago Spa in questi anni è l’innovazione digitale. Per gestire i tessuti disponibili in magazzino, sul retro di ogni di ogni book che ha fornito ai suoi clienti, come nel caso delle sartorie, ha applicato un QRcode che può essere scansionato per ottenere in tempo reale sull’app DragoBeSpoke tutte le informazioni sul tessuto, composizione, peso, disponibilità e fascia di prezzo.

«Attraverso il QRcode un sarto può selezionare la scelta di un nostro tessuto e metterla nel carrello, inviando una e-mail direttamente al servizio di prenotazione ordini. In questo modo chiunque può ordinare per i propri clienti il prodotto in tempo reale. Ad esempio, se un prodotto viene ordinato entro mezzogiorno, potrà riceverlo in tutto il mondo il giorno successivo».

Ma c’è di più. L’azienda ha ideato anche un’altra soluzione ingegnosa: ha applicato codici QR anche all’interno dei capi di abbigliamento in modo da permettere ai clienti che indossano il capo di venire a conoscenza di tutte le novità della Drago Spa. «Una volta ogni sei mesi realizziamo un telegiornale che dà tutte le notizie sull’azienda e i suoi prodotti e che viene caricato all’interno di tutti i QRcode, oltre che sui nostri social. Il nostro desiderio è che i nostri clienti non si comprino un capo di abbigliamento da soli ma che lo facciano tramite un sarto. In questo modo diventa un incentivo per tutti e due».

Così il QRcode, applicato ad esempio sulla tasca interna di una giacca, diventa uno strumento di comunicazione efficace. Uno strumento che si presta alla perfezione a instaurare un rapporto di conoscenza e fiducia con un’azienda tessile, attraverso il semplice utilizzo di uno smartphone.

I GIOVANI SONO IL FUTURO DELLE NOSTRE AZIENDE

 L’innovazione dell’azienda Drago guarda lontano, non solo in direzione tecnologica, ma anche nella direzione di un maggior coinvolgimento delle nuove generazioni. «Tra gli anni ‘80 e ’90 il biellese contava centinaia di lanifici, tessiture o tintorie. Poi è stato colpito da diverse crisi che hanno messo in ginocchio il settore tessile. Possiamo dire che sono sopravvissute le aziende che sono state lungimiranti e che sono state guidate dalla mente aperta del loro titolare».

Guardando al passato, molte persone, terminati gli studi, avevano la facilità di ottenere un lavoro nel settore tessile perché la richiesta era molta. «C’era un turnover continuo e non c’era il problema della disoccupazione. Adesso i posti di lavoro ci sono ma mancano le figure: non è facile reperire giovani ragazzi e ragazze che vogliano fare questo mestiere».

Drago Spa3
I PERCORSI FORMATIVI

Per contribuire ad avvicinare le nuove generazioni a questo mondo, la Drago Spa ha ideato un percorso formativo che ha chiamato D-Generation: i giovani sotto i 30 anni, divisi nei vari reparti e settori, hanno la possibilità di seguire dei corsi mirati per conoscere l’intera filiera. Così l’operaio che ha una conoscenza limitata alla fase di finissaggio può conoscere altre fasi della lavorazione; o una giovane che dopo la laurea lavora come agente commerciale può approfondire la sua conoscenza attraverso corsi motivazionali. «Oggi abbiamo ragazzi con la terza media che sono già entrati in azienda e che grazie ai corsi di formazione acquisiscono nuove attitudini».

Il lanificio ha anche avviato un programma formativo in collaborazione con le Università, come nel caso della Sapienza di Roma, lo Iulm di Milano o il Politecnico di Torino; mentre con l’ITS TAM – Istituto Tecnologico Superiore, sta assumendo i giovani che dopo un tirocinio hanno la possibilità di entrare in azienda.

«Sono io a occuparmi delle formazioni con le università. Quello che cerco di trasmettere agli studenti è che il mondo delle sartorie non è un mondo vecchio come spesso si crede, è esattamente l’opposto. Il “su misura” può offrire degli sbocchi lavorativi e delle soddisfazioni a livello professionale importanti, che poi diventano anche economiche. Oggi i giovani possono avere in mano un mestiere di assoluto livello. Certo, servono voglia e impegno».

COSA SIGNIFICA SOSTENIBILITÀ IN CAMPO TESSILE?

«Una cosa che piace dire è che la sostenibilità non va dimostrata ma va educata a monte», ci spiega Alessandro Botta. Un argomento che sta a cuore all’azienda è quello del benessere animale: «Negli anni passati ci siamo recati a Victoria, in Australia, per firmare un contratto con la fattoria Lal Lal Estate, che ha oltre 170 anni di storia e presta particolare attenzione al tema dell’animal welfare. Da questa fattoria di fiducia acquistiamo la materia prima per realizzare la nostra green collection».

Il su misura può offrire degli sbocchi lavorativi e delle soddisfazioni a livello professionale importanti

A catturare la nostra attenzione è poi un particolare abito che ci viene mostrato e che fa parte del progetto Etherique, la prima linea di lusso sostenibile di Drago e realizzata attraverso l’utilizzo del Kapok, una pregiata fibra naturale considerata la più leggera al mondo. Alessandro Botta ci spiega che il kapok è totalmente biologico: si sviluppa spontaneamente in natura e viene estratto a mano dai baccelli della pianta di Ciba. la sua particolarità è che nella sua struttura cava, lunga da 2 a 4 cm, l’aria incorporata è pari all’80%.

Tale caratteristica ha indotto per molto tempo a ritenere impossibile filare questa materia, ma grazie alla costante ricerca e ai relativi studi effettuati all’interno del dipartimento di filatura il Gruppo Drago ha elaborato un corretto processo di lavorazione per dare vita a un tessuto interamente eco-sostenibile. Durante la nostra visita ci concentriamo anche sul discorso degli scarti: «L’azienda non butta via niente. Quando ci sono dei difetti o dei materiali che non possiamo inserire nel processo produttivo trasformiamo quello scarto in zaini, borse, cappellini e gadget. Attualmente stiamo anche lavorando a un filato che possa dare vita a un tessuto totalmente riciclato».

Drago Spa1
L’AZIENDA OGGI: TRA PANDEMIA E CONFLITTO RUSSO-UCRAINO

Anche per il lanificio Drago Spa la pandemia e la successiva inflazione hanno influito fortemente sul presente dell’azienda. «Dopo due anni, il 2018 e il 2019, che erano andati molto bene, il Covid ci ha tirato giù. A distanza di tempo però abbiamo avuto una buona ripresa e stiamo vivendo un trend di crescita costante.

Certo, il successivo innalzamento delle materie prime ha influito negativamente: i prezzi sono saliti per noi e di conseguenza per i nostri clienti. Oltre a questo abbiamo riscontrato problemi anche nei trasporti e nelle consegne, con significativi ritardi che oggi, fortunatamente, si stanno regolarizzando».

Una conseguenza del conflitto russo-ucraino che ha colpito l’azienda è stato anche l’export verso la Russia: «Noi avevamo un mercato russo che ne ha risentito. Quando i governi hanno bloccato i flussi, dalla Russia non era possibile ordinare e noi non potevamo e non possiamo tuttora spedire i nostri prodotti. Nonostante questo, come azienda siamo convinti che non serve a niente guardare la crisi e piangersi addosso, è necessario impegnarsi per capire come superarla. Questa è la strategia che abbiamo adottato e la nostra capacità di reazione ci ha ripagati».

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