La notte di Sant’Anna: dal ricamo collettivo un’opera d’arte identitaria al Museo di Castelbuono
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Palermo - Dialogo tra cultura locale e ricerca scientifica. Uno scambio aperto e proficuo che attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea contribuisce al mantenimento e alla valorizzazione della tradizione, della memoria e identità di un territorio. È quanto promuove da anni il Museo civico di Castelbuono, in provincia di Palermo, che proprio in questi giorni, in linea con la mission dell’istituzione, ha avviato il programma pubblico dal titolo 4 Maggio 1454 nell’ambito del progetto La notte di Sant’Anna.
Si tratta di un programma articolato a cura di Maria Rosa Sossai, con l’opera dell’artista Concetta Modica e a cura di Valentina Bruschi, vincitrice del PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e che rientra a pieno titolo nel percorso di valorizzazione dell’immenso patrimonio del territorio delle Madonie, intrapreso nel 2014 dalla direttrice Laura Barreca con il coinvolgimento di tutta la comunità.
LA PROMOZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ATTRAVERSO LA COMUNITÀ
«Il museo – spiega la curatrice Valentina Bruschi – lavora mediante un processo inverso a quello delle mostre già pronte, ovvero coinvolgendo artisti e istituzioni in una riflessione e produzione sull’identità del territorio in chiave contemporanea. Parte integrante del progetto è quindi la residenza dell’artista siciliana – milanese di adozione – Concetta Modica, che ha accettato il nostro invito addentrandosi nella storia e nella tradizione di questo territorio».
«Con questa iniziativa – continua Bruschi – il Museo Civico di Castelbuono prosegue un percorso di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, coinvolgendo la comunità, arricchendo la collaborazione tra artisti, territorio e istituzioni, radicando queste iniziative con l’attività capillare nel creare comunità e condivisione con il territorio da parte del Dipartimento Progetti Partecipativi, curato da Maria Rosa Sossai».
LE GIORNATE DEL RICAMO COLLETTIVO PER LA NOTTE DI SANT’ANNA
«Il progetto prevede inoltre una serie di laboratori educativi gratuiti a cura di Stefania Cordone e incontri, talk e visite guidate che animeranno il Museo fino a luglio, con occasioni di approfondimento e confronto sui numerosi temi quali il valore dell’arte del ricamo e lo studio del cielo, sia dal punto di vista scientifico che nelle sue interpretazioni artistiche». Proprio in questi giorni, con la presenza dell’artista, si svolgono le giornate di ricamo collettivo aperte al pubblico che può partecipare e assistere al ricamo del grande drappo blu in feltro stampato a inchiostro con una speciale tecnica calcografica.
L’opera rappresenta l’immagine del cielo sopra Castelbuono così come era la notte del 4 maggio 1454, data in cui la reliquia di Sant’Anna, patrona di Castelbuono, fu trasferita dal vicino paese di Geraci al Castello dei Ventimiglia, oggi sede dello stesso Museo Civico. L’immagine del cielo stellato è stata ottenuta con la collaborazione della Fondazione GAL Hassin – Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche di Isnello, il più importante polo astronomico del Mediterraneo e il più alto punto di osservazione d’Italia, situato sulle Madonie.
LA NOTTE DI SANT’ANNA ENTRA NELLA COLLEZIONE DI ARTE SACRA DEL MUSEO
«Negli ultimi anni – spiega l’artista – ho lavorato a un progetto che si chiama “Il viaggio di un sepalo di pomodoro per diventare stella”: una sorta di invito al lavoro per tutti quelli che vogliono permettere alla cose, anche le più umili, di trasformarsi e diventare stelle brillanti. Si tratta del racconto sull’emancipazione che avviene seguendo il proprio sogno. Quando la direttrice e le curatrici del Museo mi hanno proposto di realizzare un’opera non ho avuto dubbi, anche perché da tempo sono interessata anche al concetto di sacro nel contemporaneo».
«Per questo – conclude –, visto che al mio sepalo ho fatto fare sempre un viaggio particolare in notti particolari, ho proposto proprio il viaggio nella notte speciale per questo territorio: ovvero quel 4 maggio sacro per la città. Inoltre abbiamo pensato di realizzare questo grande cielo stellato coinvolgendo la collettività e soprattutto le donne attraverso il ricamo. Un’arte antica che noi femministe abbiamo rifiutato considerandola retaggio di cultura patriarcale ma che oggi si è emancipata diventando quasi una pratica di meditazione e un modo di cucire relazioni».
IL RICAMO COLLETTIVO E LA COLLABORAZIONE TRA ARTE E ARTIGIANATO
Insieme all’artista infatti, a Castelbuono sono impegnate le ricamatrici Maria Mercante, responsabile del laboratorio MAM Arte Ricami di Castelbuono, Paolina Mazzola e Rosalia Savona dell’Associazione Alab di Palermo, Maria Maggio dell’Associazione ManualMente di Castelbuono, di Carmelina di Gesaro e Anna Agostara, dell’Associazione Trame di Aracne di Isnello. Le giornate del ricamo collettivo sono anche l’occasione per letture ad alta voce di testi sull’arte del ricamo e della tessitura, di poesie, di racconti sulle stelle, delle storie di riviste che hanno accompagnato generazioni di ricamatrici. Una volta ultimata l’opera sarà presentata al pubblico proprio il 4 maggio e poi entrerà a far parte della collezione sacra del Museo.
«L’opera La notte di Sant’Anna – sottolinea Valentina Bruschi – con la modalità in cui viene realizzata rientra perfettamente nella filosofia che applichiamo al Museo civico dove sono ricorrenti la condivisione e la collettività. Il museo, con la direzione di Laura Barreca, che ha una bellissima squadra tutta al femminile, continua a proporre progetti integrati che mettono insieme arte e comunità, con un lavoro meticoloso di coinvolgimento di comunità attraverso la scelta di temi che attraggano davvero. E se il ministero in due anni ci ha premiati con ben quattro progetti vincitori di bandi possiamo dire di essere davvero sulla strada giusta».
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