Collettivo Ocra, a Ragusa gli interventi di decoro urbano parlano il linguaggio dell’arte
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Ragusa - Colore, creatività, natura e collaborazione. Il nome collettivo Ocra evoca subito un mondo fatto di arte, sfumature, rispetto per l’ambiente e collaborazione. E sono proprio questi gli ingredienti che si rintracciano nella storia e nelle attività dell’associazione ragusana Collettivo Ocra, che dal settembre 2017 promuove in città iniziative didattico-artistiche rivolte a bambini, ragazzi e adulti nel segno dell’arte e attraverso il linguaggio artistico.
Il nome collettivo Ocra ricorre spesso quando si parla con altre associazioni che si occupano di bene comune a Ragusa. Artefici di questo modello sono oggi Ambra Cassibba, Elisa Alescio e Gaia Nicastro, tre professioniste dell’arte e nell’arte che proprio dalla loro passione hanno deciso di muoversi per impegnarsi nei confronti delle propria città, della riqualificazione sociale, del decoro urbano e del rispetto per l’ambiente. «Ci conoscevamo da tempo – raccontano – ma ci siamo ritrovate nel nome della passione e della nostra professione».
Fu infatti Ambra all’inizio a radunare un gruppo di artisti e operatori e appassionati d’arte ragusani come in una sorta di chiamata alle armi per la bellezza. Ambra, rendendosi conto – come avevano fatto anche gli altri, in fondo – che l’arte a Ragusa non godeva del giusto riguardo propose ad altri artisti e appassionati concittadini di radunarsi per portare l’attenzione su quanto la bellezza e la creatività possano fare per migliorare un luogo.
LA NASCITA DEL COLLETTIVO OCRA
«Abbiamo cominciato con interventi di decoro urbano partendo proprio da un primo intervento in corso Italia, dove venivano tagliati brutalmente degli alberi i cui tronchi abbiamo trasformato in matitone colorate», raccontano le tre anime del collettivo. Matite che per un po’ sono diventate una sorta di marchio di fabbrica degli interventi di decoro e bellezza visto che rappresentano proprio il concetto di base del trasformare una bruttura in qualcosa di bello. Da allora il collettivo Ocra opera proprio così, mettendo l’arte al servizio di un’esigenza collettiva che viene notata dal gruppo, dai cittadini o da altre associazioni.
«Diciamo che cogliamo dei pretesti per parlare o denunciare delle brutture attraverso il nostro linguaggio comune, che è appunto quello dell’arte». Arte per riqualificare, per rendere decoroso un luogo, per esprimersi e per portare cultura, rigenerazione sociale e allegria. Il Collettivo Ocra, da qualche anno, è infatti diventato una vera e propria associazione e da poco è anche un ETS con tutto l’intento di occuparsi – come ha sempre fatto e continua a fare dalla sede associativa in un’ala dell’edificio dell’Opera Pia di Ragusa – di piccole grandi rivoluzioni urbane che portino il linguaggio dell’arte nel quotidiano.
LA COLLABORAZIONE CON LE ASSOCIAZIONI
Così Elisa – diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, amante della stoffa e della “copertura” degli oggetti –, Ambra – illustratrice, scenografa, pittrice e decoratrice multi superficie con la sua arte eterogenea – e Gaia – laureata in Cultura e Stilismo della Moda all’Università di Firenze, che ama recuperare “stoffe” trasformandole in nuovi capi –, si muovono in questo colorato e multisfaccettato universo artistico collaborando con tante associazioni cittadine.
«Oltre a tenere i nostri corsi, al momento solo per bambini ma con sempre più voglia di allargare agli adulti, lavoriamo molto in rete con le associazioni e collaboriamo nell’ambito di eventi di vari tipi a partire da Ibla Buskers fino ad arrivare al Maccia Festival in collaborazione con Ecotono o all’esperienza di Bimbosco e la collaborazione con Rimboschiamo. Diciamo che per noi l’arte è un po’ il pretesto per essere attente al territorio e a tutte le esigenze sociali della città e del nostro quartiere che richiede, sicuramente, molta attenzione. Attraverso la collaborazione con altre realtà ci arricchiamo e dalla contaminazione nascono nuove interessanti iniziative».
Tra gli interventi effettuati dal Collettivo Ocra in questi anni spiccano il murale Save the bee, che invita alla salvaguardia delle api e quindi dell’ambiente e La pietra è viva con installazioni e decorazioni murarie di un rudere con il coinvolgimento della cittadinanza, fino agli interventi di poster art site specific a Ragusa Ibla e l’iniziativa Giochi di Strada con l’installazione di giochi giganti all’aperto.
BOTANICA DI STRADA, IL PROGETTO DEL COLLETTIVO OCRA SUL VERDE URBANO
Infine, ma non meno importante, Botanica di Strada, un progetto di divulgazione scientifico-naturalistica che tramite interventi di poster-art fa conoscere e riconoscere le piante medicinali e officinali del nostro territorio. Un progetto che ora diventa anche una mostra interattiva intitolata, appunto, Botanica di Strada che si terrà al Centro Commerciale Culturale, dal 29 aprile e cui è legato un contest fotografico con l’invito a tutti a immortalare il “verde urbano”.
«Il verde urbano è un’alternativa al verde pubblico circoscritto e curato dal comune perché è quello selvaggio, senza guida, spontaneo ma meraviglioso. Un invito quindi a fermarsi a guardare, e cogliere in foto le piante che crescono spontaneamente sui tetti, nei marciapiedi, fra le crepe dei muri o in altri luoghi inaspettati, portando, spontaneamente bellezza».
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