I bambini si prendono cura degli anziani grazie al Club della Gentilezza da asporto
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Foggia, Puglia - Più volte abbiamo avuto modo di parlare delle iniziative del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, che si propone di portare questo atteggiamento negli ambiti più disparati della società, dalla scuola all’amministrazione pubblica, fino agli spazi comuni – per esempio attraverso le panchine viola della gentilezza. Una delle iniziative “gentili” più fresche è quella lanciata dalla scuola primaria I.S.C. G.Mandes di Casalnuovo, in provincia di Foggia, dove è nato il Club della Gentilezza da asporto.
Si tratta di un club inclusivo che costruisce pratiche gentili per la comunità, in particolar modo per anziani e persone sole. L’iniziativa ha goduto fin da subito dell’approvazione e della fiducia del dirigente scolastico Riccardo Tibelli e dell’amministrazione comunale di Casalnuovo, nello specifico del sindaco Pasquale Codianni e della neo assessora alla gentilezza, Simona Zeoli. Non solo: la gentilezza, si sa, è contagiosa, tanto che l’operato del club si è diffuso, in poco tempo, anche nei paesi limitrofi di Castelnuovo e Casalvecchio
L’ideatrice del progetto è Giovanna Porzio, una delle prime insegnanti per la gentilezza a essere riconosciuta nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, da sempre molto attiva nel costruire pratiche gentili per il bene comune che vedono come protagonisti i bambini. Ad aiutare Giovanna c’è anche la sua collega di classe, l’insegnante Paola Ciavolla. Due docenti che non solo coordinano le attività e gli spostamenti del gruppo, ma gestiscono anche personalmente la pagina social dedicata.
Come è venuta a conoscenza del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza?
Mi sono imbattuta in questa rete attraverso i giochi della gentilezza che trovavo online. Il primo anno ho messo insieme gli alunni dell’infanzia, della primaria e della secondaria dell’Istituto Mandes di Casalnuovo. Abbiamo invitato le autorità e abbiamo organizzato questi giochi cooperativi. Dopo il primo anno, abbiamo organizzato i giochi anche con i nonni.
Come nasce l’idea del Club della Gentilezza da asporto?
L’idea nasce dal desiderio di creare un’associazione di volontariato per bambini, quindi un gruppo di lavoro. In occasione delle festività vengono costruiti dei manufatti con materiale povero che vengono portati e regalati agli anziani. La finalità è quella di donare: il bambino si priva di qualcosa che è suo per donarlo agli altri e vive così l’esperienza di fare concretamente qualcosa per il prossimo.
In particolar modo verso gli anziani?
Si, la scelta degli anziani è dovuta al fatto che è una realtà molto presente nei nostri paesini. E i bambini devono comprendere che gli anziani sono persone fragili, bisognose di affetto e di vicinanza, soprattutto durante le festività. È nei periodi di festa che soffrono maggiormente la solitudine infatti. Gli anziani vanno rispettati poiché rappresentano le nostre radici, la nostra terra. Sono una miniera d’oro.
C’è una motivazione personale, oltre che socio-educativa, dietro la realizzazione del suo progetto?
La mia idea nasce dal cuore, ma anche dalla ragione. Sono stata cresciuta dai nonni e i fatti di cronaca che ascoltiamo tutti i giorni inducono a una riflessione. La scuola cosa può fare per evitare queste situazioni in cui gli anziani sono vittime di solitudine e di maltrattamenti? È importante leggere – un testo, una poesia – e poi riflettere, ma questo non basta.
La scuola deve scendere in campo per avere un incontro generazionale che giova non solo al benessere dell’anziano ma anche a noi tutti. I sorrisi degli anziani fanno bene, l’abbiamo sperimentato concretamente. Le persone della terza età si commuovono e diventano bambine. E soprattutto si sentono utili: racconta le loro storie, recitano le poesie che ricordano o le canzoncine che sono rimaste nel loro cuore. In questo modo i bambini apprendono quei valori che sono utili per condurre una vita al servizio del prossimo.
La scuola che ruolo ricopre in questo processo?
La scuola, in questo modo, non è soltanto un luogo dell’apprendimento delle conoscenze, ma è anche uno spazio in cui i bambini vengono educati a stare in una comunità e imparano a dare il giusto valore a tutti quei principi che fanno di noi dei buoni cittadini e delle buona cittadine.
Oltre agli anziani, il Club promuove anche di altre attività gentili?
Il club si occupa soprattutto di curare la vicinanza con gli anziani, ma fa anche attenzione all’ambiente circostante, educando a essere gentili nel posto in cui viviamo. Per il mese di giugno ad esempio abbiamo ideato la “camminata della gentilezza”, attraverso la quale saranno inseriti all’interno dei nostri paesi dei cartelli della gentilezza. Lo scopo è rendere più bello e accogliente il nostro paese e fare in modo che chiunque arrivi si trovi di fronte a frasi gentili, con lo scopo di indurre alla riflessione e a favorire la replica di questi atti.
Quali sono i vantaggi dal punto di vista didattico?
Dal punto di vista didattico il bambino acquista l’abilità di lavorare in gruppo e di impegnarsi per la comunità. Acquisisce quei principi che sono la gentilezza, l’altruismo, la cortesia. Quindi attraverso il Club della gentilezza da asporto la scuola scende in campo in modo gentile.
Suggerimenti?
Invito le mie colleghe a svolgere questi compiti di realtà, a fare scendere gli alunni in campo con risultati sicuramente migliori.
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