15 Mar 2023

Ciccio Kayak e il suo motto diventato missione: “Non sporchiamo il mare!”

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Da trent’anni Francesco Tocco, in arte Ciccio Kayak, si dedica alla pulitura delle coste e dei mari che attraversa con il suo kayak, in compagnia di tutti coloro che decidono di accompagnarlo in questa impresa. Famoso in tutto il mondo, spera di essere imitato e che ognuno faccia la propria parte con ciò che ha a disposizione.

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Palermo - «Di fronte al mare piango per la bellezza, ma anche per rabbia e disperazione». Francesco Tocco, alias Ciccio Kayak, aveva 13 anni quando ha dato inconsapevolmente inizio a quella che sarebbe diventata la sua missione: ripulire il mare dai rifiuti. Grazie ai due kayak del cugino parcheggiati da tempo nella sua mansarda, incomincia a vivere il mare, a respirarne la brezza, a godere delle albe, dei tramonti e della bellezza mozzafiato della costa nord occidentale vicino Palermo, a Terrasini, dove è nato e cresciuto.

Ma comincia anche a rendersi conto della “bestialità” umana testimoniata da una grande quantità di rifiuti in mare che incontra durante tutte le sue uscite e che, a poco a poco, ha cominciato a raccogliere. Tutte le volte tornava con un carico pieno da smaltire. Intere calette, raggiungibili solo via mare, completamente sommerse di rifiuti trasportati dalle correnti. 

Dal 2002 al 2014 la sua missione è sbarcata su altri mari. Costretto dal lavoro ad allontanarsi dall’isola, senza mai abbandonare il kayak si è ritrovato a ripulire le coste intorno a Lampedusa, la Toscana e la Liguria. Nel 2014, al suo rientro a Terrasini, ha dato vita a diversi progetti che pianificava da anni: “Pulire il mare in Kayak”, “In kayak senza barriere” e “Tutti i bimbi in kayak”, attività che Ciccio porta avanti da solo e gratuitamente

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«Un lido della spiaggia di Cinisi mi ha concesso di riporre una rastrelliera dove ho sistemato 13 kayak, qualcuno l’ho acquistato con le mie risorse, qualcun altro mi è stato donato. Mi servono per portare con me in mare a ripulire chiunque ne abbia voglia: bambini, ragazzi, adulti, turisti, locali, disabili. Immersi nella bellezza della natura e coccolati dalle onde, tutti vivono emozioni uniche e indimenticabili. Molti di loro si fermano a parlare con me in spiaggia dopo l’esperienza. Emozioni e riflessioni utili a rimarcare la necessità di una maggiore consapevolezza del ruolo che ognuno di noi può avere nella tutela e nel rispetto del nostro mare», racconta Ciccio. 

Il mare per lui è vita, non ci sono stagioni migliori o peggiori per viverlo. Anche in inverno – spesso in compagnia della sua amica Erica, che ha sposato la causa, e da un anno circa di Astra, sua fedele compagna – pagaia e pulisce. I suoi occhi hanno visto di tutto. Frigoriferi, copertoni, polistirolo, rifiuti ospedalieri, tubi, scarti edili. Con i rifiuti raccolti in questi trent’anni ha calcolato che potrebbe riempire un intero campo di calcio.

Mi sono sentito imponente. Vorrei essere circondato da pesci, delfini e da tutte le bellezze del mare, non dai copertoni e dai rifiuti di ogni tipo

Spesso al suo kayak ne aggiunge un altro doppio per riempirlo della spazzatura che incontra. Se si tratta di rifiuti ingombranti chiede aiuto ai pescatori. All’inizio non erano molto benevoli nei suoi confronti, oggi hanno compreso bene l’anima di Ciccio, ma soprattutto la missione che porta avanti. Anni fa, grazie al loro aiuto, ha organizzato una grossa raccolta proprio lungo la costa vicino Terrasini in una discarica sottomarina: un peschereccio trainava le reti che, con l’aiuto dei sub, ha portato in superficie una quantità incalcolabile di rifiuti. 

Dal 2014 Ciccio “grida” aiuto anche alle amministrazioni comunali: durante le lunghe traversate che organizza nei mesi estivi, “Le eco avventure in Kayak”, viene accolto dalle varie amministrazioni e dalle associazioni dei territori – è testimonial del WWF Italia e della Federazione canoa kayak – che danno eco alla sua missione e al messaggio che porta avanti da anni: “Non sporcate!”.

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Fino ad ora ha percorso il periplo di quasi tutta la Sicilia, delle isole Eolie e delle Egadi e dell’isola di Malta. Quest’anno toccherà a Lampedusa. Tanti chilometri alla scoperta e alla salvaguardia di coste spesso sconosciute anche da chi li vive. Spesso all’invito di Ciccio di pulire molti cittadini rispondono che non è compito loro, ma delle amministrazioni. Questa “ottusità” lo ha convinto a portare il suo messaggio ovunque, per mare e per terra, dalle piazze, alle spiagge, alle scuole.

Ciccio si dedica a vere e proprie lezioni informali di tutela ambientale, stimolando bambini e ragazzi a guardarsi intorno e a cercare rifiuti non solo in mare. Le spiagge sono piene di sacchetti di plastica, di cotton fioc e di immondizie che vanno direttamente in mare e uccidono migliaia di animali. È il caso di tante tartarughe che, scambiando i sacchetti di plastica per meduse loro cibo abituale, muoiono per soffocamento.

«Rispetto al passato c’è una maggiore attenzione anche da parte delle amministrazioni, ma spesso mi ritrovo a doverle richiamare. Sporcare è molto più facile che pulire. È più semplice liberare una discarica sulla terraferma che a mare. La produzione di rifiuti – che tra l’altro in questi trent’anni ho visto aumentare – è un danno non solo per l’ambiente, ma anche per la nostra salute. Il nostro sangue è pieno di nanoparticelle di plastica. Purtroppo, nonostante la raccolta differenziata e le zone attrezzate di raccolta, sono tanti gli “assassini” dell’ambiente». 

Ciccio non si dà per vinto. Per contribuire a una maggiore diffusione e consapevolezza del problema, con una telecamera ha immortalato molte delle calette della sua costa vicino Terrasini realizzando foto e video. Immagini che ha mostrato ai suoi concittadini che, esterrefatti dalla bellezza dei luoghi, pensavano si trattasse di terre esotiche e lontane. Oggi queste foto sono esposte in una piazza di Terrasini con l’obiettivo di ricordare ogni giorno la fortuna di abitare questi luoghi, ma anche la cura e la tutela necessari affinché si possa mantenere viva e intatta questa bellezza. 

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Ciccio e il suo kayak sono famosi in tutto il mondo. A Copenhagen è stato da esempio per un’associazione che si dedica alla pulitura dei canali della città. Ma a lui non importa la fama, gli interessa solo liberare il mare dalle tante “schifezze”. Alcuni negozianti di Terrasini e di altri luoghi lo supportano offrendogli sacchetti di plastica per la raccolta, guanti, materiali per la riparazione dei kayak, mentre le amministrazioni gestiscono lo smaltimento dei rifiuti. 

«Io non voglio soldi, il denaro è una bestia, ha cambiato il mondo e i valori. E non voglio neanche essere famoso. Io voglio essere imitato. Non possiamo eliminare del tutto la plastica, ma possiamo non usare quella monouso. I supermercati sono pieni di imballaggi usa e getta, anche per la frutta. Mi è capitato più volte di ritrovarmi in mare completamente circondato da correnti di plastica senza sapere come e cosa fare. Mi sono sentito imponente».

«Vorrei essere circondato da pesci, delfini e da tutte le bellezze del mare, non dai copertoni e dai rifiuti di ogni tipo. Mi auguro di essere da esempio per tante persone e che ognuno si impegni a fare la propria parte con quello che ha disposizione. Non ci vuole molto. Ricordiamoci sempre di non sporcare, questo è il mio mantra», conclude Ciccio.

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