L’aquila Gaia e il progetto di un mega impianto eolico: è allarme per gli ecosistemi del Casentino
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Arezzo, Toscana - «Quando il 27 febbraio 2023 Toscanachiantiambiente ha pubblicato l’articolo del WWF Italia sull’aquila Gaia, ne siamo stati immediatamente felici, soddisfatti per l’interesse che l’associazione nazionale ha dimostrato riguardo a un argomento che a tanti nel Mugello – e non solo – sta particolarmente a cuore. La felicità è aumentata quando abbiamo letto che l’articolo proveniva dall’ufficio Stampa del WWF». A parlare è Fabrizia Laroma Jezzi a nome del Comitato Tutela Crinali Mugellani, che si occupa appunto del monitoraggio e della tutela di queste aree.
L’articolo del WWF racconta la storia di Gaia, un’aquila reale con un passato difficile alle spalle, un ferimento in giovane età da parte di un bracconiere e il trasferimento del rapace dal Parco di Frasassi al Casentino curato dal Centro recupero animali selvatici del WWF, che ha poi rilasciato Gaia nel suo nuovo habitat dopo più di un mese di cure, monitoraggi e riabilitazione e dopo averla dotata di un GPS per raccogliere preziose informazioni su questo esemplare e sui suoi simili.
Ma il comitato fa notare alcune storture nella storia di Gaia: «Credevamo che il WWF intervenisse a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla presenza dell’aquila Gaia, monitorata con GPS satellitare, sui crinali del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e sui crinali appenninici di Monte Giogo di Villore dove, contro il parere negativo del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e il parere negativo delle Soprintendenze, la Regione Toscana e la Regione Emilia Romagna hanno approvato un megaimpianto industriale eolico con pale alte 170 metri», prosegue Fabrizia Laroma Jezzi.
Il WWF si batte infatti per contrastare i crimini contro la natura – e proprio di questo si tratta –, ma l’articolo in questione non interviene a tutela e protezione dell’aquila Gaia e delle sue compagne, dei rapaci e dei chirotteri a grave rischio di vita e sopravvivenza futura in presenza di pale eoliche, come da consolidata e aggiornata letteratura scientifica. «Non solo dunque il WWF non si schiera in difesa dei crinali e dell’aquila reale veleggiatrice, ma cancella dall’areale stabile di Gaia i crinali appenninici di Monte Giogo di Villore, presenti invece nell’articolo aggiornato della Newsletter del Parco Nazionale Foreste Casentinesi qui al link».
Il Comitato Tutela Crinali Mugellani si dichiara incredulo e al contempo confessa l’amarezza di dover constatare nei riguardi di questi territori l’ennesima censura e distorsione informativa: «Sui crinali appenninici di Monte Giogo di Villore si snodano i meravigliosi Sentieri nazionali ed europei. Siamo nei corridoi ecologici del Parco Nazionale Foreste Casentinesi in continuità funzionale con il Parco, sull’Alta Via dei Parchi, paradiso del Turismo escursionistico, ampiamente finanziata dalle Regioni, che congiunge l’Emilia Romagna alla Toscana attraverso la dorsale degli Appennini Toscoromagnoli».
Questo tratto di crinale infatti è da sempre frequentato da aquile reali – che sia Gaia o altri individui ha poca importanza, se non che ne prova l’esistenza e i movimenti mediante rilevamenti telemetrici – che in quelle zone hanno diversi siti riproduttivi. Peraltro la “prateria arbustata” del Giogo di Villore è ideale come sito alimentare per gli individui nidificanti nelle zone occidentali del Parco.
Inoltre, fondamentale per l’ecologia dell’ aquila reale è la presenza di numerose aree aperte o praterie secondarie, ideali per cacciare prede, che si alternano a boschi vetusti con alberi grandi e alti dove, in alternativa alle rupi, le aquile costruiscono i loro grandi nidi. «Si tratta di un articolato insieme di ecosistemi ricchi di biodiversità e di foreste ben conservate, con ecosistemi ricchi di bio complessità perché prossimi a cinque Siti Rete Natura 2000 con Zone a Speciale Conservazione, tra cui il sito Natura 2000 ZSC Muraglione Cascata dell’Acquacheta», ricorda il Comitato.
In questo delicato contesto irrompe il progetto di sette mega pale eoliche, che ha sollevato parecchie proteste da parte di cittadini e associazioni, compreso il Comitato di Tutela: «È evidente l’incidenza negativa del mega-impianto eolico su tale specie e su tutte le altre presenti negli habitat di rete Natura 2000 confinanti. Tale incidenza è sia diretta, perché costituisce rischio di collisione con le pale, sia indiretta, perché riduce l’habitat e interrompe il corridoio ecologico».
Il destino dell’aquila reale Gaia, dei suoi simili e di tutti gli abitanti di questi ecosistemi tanto fragili quanto preziosi rimane dunque incerto. «Confidiamo in tutte le azioni in difesa e tutela di questi meravigliosi e unici territori con i loro crinali, habitat di avifauna e fauna preziosa, invitando il WWF a esserne partecipe, protagonista e promotore», concludono Fabrizia Laroma Jezzi a nome del Comitato Tutela Crinali Mugellani.
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