Teatro Integrato dell’Emozione, il primo corso universitario realizzato per studenti con disabilità
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Roma, Lazio - Il teatro è quella realtà in grado di abbattere le barriere architettoniche della nostra mente, pregna di pregiudizi e luoghi comuni. È un luogo di riflessioni che sa cambiare i punti di vista di tutti noi, di chi il teatro lo insegna, lo fa e lo fruisce. Ed è esattamente da qui che Dario D’Ambrosi, attore e regista, tra i maggiori artisti d’avanguardia italiani, coglie l’ispirazione per fondare, nel 1992, l’associazione Teatro Patologico sede de La Magia del Teatro, la Prima Scuola Europea di Formazione Teatrale per persone con diverse abilità.
Ma le ragioni che lo spingono a intraprendere questa singolare avventura sono da ricercare in un’esperienza da lui vissuta negli anni settanta. Prima della chiusura definitiva dei manicomi – legge 180 del 1978 – Dario D’Ambrosi decide che vuole vivere, temporaneamente, proprio in un manicomio. Con l’aiuto di alcuni psichiatri si fa internare come paziente volontario per tre mesi al Paolo Pini a Milano.
Sono stati tanti, in quegli anni, gli interrogativi e i dubbi. Che fine avrebbero fatto i malati psichici dopo la chiusura dei manicomi e che tipo di programma adottare per riuscire a integrarli in società? Il Teatro Patologico è ancora oggi una realtà teatrale che svolge un lavoro encomiabile, quello di recuperare i malati psichici attraverso la terapia del teatro. Un percorso iniziato da Franco Basaglia, pioniere inconsapevole di una rivoluzione culturale. La stessa che Dario D’Ambrosi cerca ormai da oltre quarant’anni di portare avanti. E come lui stesso dice, «il palcoscenico è un posto magico. Qui non è possibile differenziare le patologie».
Gli anni passano e l’osservazione diretta di quanto accade in quella scuola così speciale diventa motivo per pensare a un nuovo progetto ancora più ambizioso. Nel 2016 infatti nasce il Teatro Integrato dell’Emozione per disabili psichici. Si tratta del primo corso universitario al mondo, unico nel suo genere, che vede la collaborazione del Teatro Patologico con l’Università degli Studi Tor Vergata di Roma.
Il corso di formazione sperimentale a doppio canale di ricerca e di formazione è tenuto all’interno di alcune facoltà, come quella di Medicina. È realizzato su misura per studenti con disabilità mentali e fisiche di diversa entità, in possesso del diploma di scuola secondaria superiore. Finalmente viene loro riconosciuto il diritto allo studio, la possibilità di integrarsi in un contesto didattico, culturale e sociale e di scegliere di conseguire una laurea e un titolo accademico.
II tutto avviene in un ambiente protetto come il teatro e con l’ausilio di personale specializzato, le cui lezioni permettono una crescita non solo artistica ma anche individuale e sociale. Viene garantita l’integrazione, ma anche l’accesso al mondo del lavoro dei disabili psichici attraverso profili qualificati. È proposta una formazione in ambito artistico: drammaturgia, scenotecnica, recitazione, costumi, suono, danza, regia, scrittura di un testo e sua interpretazione, pittura, creazione di oggetti scenici
Le prime lezioni del Teatro Integrato dell’Emozione sono focalizzate sul mestiere teatrale e si tengono presso il Teatro Patologico. Seguono, in un secondo momento, incontri nelle aule universitarie e la frequenza di corsi più tecnici che prevedono visite su set cinematografici e in teatri importanti. I ricercatori di Tor Vergata raccolgono, monitorano ed elaborano costantemente i dati utili alla ricerca sulla validità della teatro-terapia nella cura delle patologie psichiatriche. Il metodo innovativo di lavoro di D’Ambrosi nel Teatro Patologico è oggetto di studio e attenzione internazionale.
La proposta didattica include anche un Master mirato alla formazione dei docenti del corso universitario sperimentale perché siano in grado di instaurare un vero rapporto empatico con gli studenti disabili attraverso un’esperienza quasi quotidiana sul campo, a diretto contatto con loro. Questo particolare rende il Master una realtà rivoluzionaria e innovativa sia in Italia che all’estero.
Il Teatro Patologico e il Teatro Integrato dell’Emozione sono stati presentati in contesti internazionali importanti, tra cui la sede delle Nazioni Unite nel 2017 e la Commissione Europea a Bruxelles nel 2018, ma non solo lì. Si tratta di una visibilità strategica importante utile a fare rete intesa come supporto integrato assistenziale dove il teatro viene riconosciuto come valida terapia riabilitativa e di reintegrazione sociale a beneficio non solo dei malati ma anche dei familiari.
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