Needs Map, la rete di condivisione di beni e servizi, si attiva per sostenere le vittime del terremoto
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La Turchia e la Siria stanno affrontando uno dei peggiori terremoti degli ultimi 150 anni. Nel momento in cui scriviamo sono più di 21.000 le vittime del sisma – ma il tragico elenco continua ad allungarsi – e oltre 23 milioni di persone sono state colpite perdendo qualcuno dei propri cari, i beni, la casa. I membri della comunità di Ashoka in Turchia e Siria sono al sicuro, ma molti hanno perso una persona cara, un familiare, un amico o un collega.
Da anni Ashoka – di cui Italia Che Cambia è felice di essere partner e lo stesso Daniel Tarozzi, il nostro direttore, fa parte degli Ashoka Fellow – è attiva in molte zone del mondo con lo scopo di individuare e sostenere progetti virtuosi di innovazione sociale che fanno bene al territorio e a chi lo abita. In una fase critica come questa, il lavoro di rete e la circolazione di idee e iniziative utili a fronteggiare l’emergenza sono fondamentali.
Quando una crisi colpisce milioni di persone, nessuno Stato o agenzia può aiutarle abbastanza velocemente e ogni mano disponibile deve essere messa a disposizione per aiutare direttamente i cittadini. In ogni disastro ci sono molte persone che hanno bisogno di aiuto e molte persone che vogliono aiutare. Ma ciò che a volte manca è il coordinamento.
È proprio per questo che il lavoro degli Ashoka Fellow in Turchia è fondamentale in questi giorni. Ali Ercan Özgür e Mert Firat sono due innovatori sociali, Ashoka Fellow e cofondatori di Needs Map, un progetto di sharing economy che tramite un’app mette in contatto migliaia di persone e favorisce lo scambio di beni e servizi all’interno della community.
Il progetto di Needs Map – letteralmente “la mappa dei bisogni” – è nato nel 2015 e si è affermato subito riscuotendo un enorme successo: in sette anni sono avvenute più di dieci milioni di transazioni per un valore equivalente a oltre venti milioni di euro. Circa 120mila utenti si sono registrati, 350 ONG e una settantina di società private. In un momento come questo, una rete diffusa di tale portata ha un valore enorme e potenzialità che vanno sfruttate. Ed è proprio ciò che stanno facendo i due ideatori del progetto.
Ali Ercan Özgür e Mert Firat infatti stanno permettendo a tutte le persone colpite dal terremoto di indicare i propri bisogni – che possono essere vestiti, prodotti alimentari, prodotti per l’igiene, beni di prima necessità per i bambini, medicine, coperte e tanto altro – sulla piattaforma Needs Map, peer-to-peer e basata su mappe geolocalizzate. Questo strumento online permette a tutti di essere destinatari e donatori e crea un senso di solidarietà comunitaria di cui in questi giorni c’è un vitale bisogno.
Ma come funziona? Su una mappa digitale, Afet Haritası, si verificano i bisogni primari dei sopravvissuti, si incoraggiano le persone a donarli, si raccolgono da altre città, si inscatolano, si etichettano, si trasferiscono e si diffondono nell’area del terremoto. Si tratta di un’operazione quotidiana. Su una seconda mappa digitale, Bir Kira Bir Yuva, si individuano gli edifici crollati, raccolgono dati, forniscono alloggi e li abbinano a persone che aprono le loro case e i loro alberghi per ospitare i sopravvissuti. È un’operazione continua e il sistema è gratuito e aperto a tutti.
Il loro lavoro sta raggiungendo migliaia di persone ogni minuto, in questo momento. Ma cosa può fare ciascuno di noi per dare il proprio contributo e far funzionare questo bellissimo meccanismo di solidarietà e mutuo aiuto? Anzitutto unirsi ad Ashoka nel sostenere il lavoro di Needs Map con un contributo alla campagna di crowdfunding che si può trovare qui. E poi parlando di questa iniziativa e condividendo la campagna sui propri profili social.
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