22 Feb 2023

Isola Catania si trasforma in impresa sociale per creare un nuovo impatto sul territorio

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Da qualche mese Isola Catania si è trasformata in un’impresa sociale, una conversione che mira a generare un nuovo impatto sul territorio. Un processo trasformativo ancora in atto che coinvolge anche le realtà che ne fanno parte. Noi come Italia che Cambia non potevamo che essere fra i protagonisti di questo percorso collaborativo, che ci ha portato attraverso un primo incontro partecipato a immaginare insieme tante collaborazioni e sinergie.

Salva nei preferiti

Catania - Isola Catania è un luogo dove accadono molte cose. L’abbiamo raccontato più volte. Oltre a essere la nostra sede, è la casa di startup, imprese, freelance e south workers, designer e creativi e molto altro ancora. Un arcipelago multi-stakeholder dove ogni realtà genera valore per la comunità, grazie anche alle relazioni autentiche attivate che hanno un impatto sul territorio circostante.

Il 16 dicembre Isola Catania si è trasformata in un’impresa sociale, un nuovo punto di arrivo, ma anche di partenza che ha generato e sta continuando a generare una profonda riflessione all’interno della stessa organizzazione. Valutazioni e considerazione per i prossimi passi e le prossime scelte da compiere accompagnati dalla voglia di creare un maggior impatto su cui investire. 

Isola è un luogo dove la diversità diventa un punto di forza che può avere risvolti significativi e rivoluzionari per una città come Catania. Una rete di persone che fa “cose” anche molto distanti tra loro che possono innescare un’interazione e una progettualità ben precise.

isola

«Sono tante le strade davanti a noi, le stiamo esplorando tutte. Ci stiamo chiedendo quale possa essere da qui a breve il ruolo di Isola: un luogo ibrido e aperto a tutti oppure un hub di industrie creative e culturali del terzo settore che possa anche contribuire ad aumentare il tasso di partecipazione culturale e il coinvolgimento con la popolazione locale? Sono tutte possibilità insieme a molte altre che stiamo valutando», racconta Antonio Perdichizzi, founder di Isola.

Un processo trasformativo in atto da qualche mese in cui Isola ha coinvolto anche noi di Italia Che Cambia/Sicilia Che Cambia durante un incontro di rete avvenuto lo scorso 14 febbraio, un momento di confronto facilitato da Impact Hub Siracusa che ha permesso di dare voce alle tante realtà di Isola, ognuna nella propria diversità, tutte accomunate dalla voglia di promuovere sinergie, opportunità e processi virtuosi di costruzione per una Sicilia “diversa” dalla solita visione che molti di noi hanno e che viene avallata da un racconto quotidiano molto spesso solo distruttivo.

Il 16 dicembre Isola Catania si è trasformata in un’impresa sociale, un nuovo punto di arrivo, ma anche di partenza

A partire da Catania, una città contraddittoria dalla forte identità e fragilità, che offre spunti e opportunità per immaginare nuove azioni e progetti generativi per il territorio. Trascorrere qualche ora a Isola permette infatti di guardare la città con occhi nuovi. Lo dimostra anche il racconto dei 12 ragazzi dell’ESCP Business School, la prima Business School al mondo fondata a Parigi nel 1819 con sedi a Berlino, Londra, Madrid, Parigi, Torino e Varsavia, che hanno trascorso tre giorni a Isola alla scoperta di Catania. 

«Non solo mare, natura, buon cibo e tanta bellezza, ma anche un ecosistema complesso da conoscere e studiare. È questa la sfida – racconta Alisa Sydow, Assistant Professor of Entrepreneurship ESCP Business School, che da due anni accompagna i ragazzi in questo “viaggio” – per questi giovani studenti che provengono da contesti molto diversi in cui spesso prevale anche un eccesso di acceleratori, innovazione e imprenditorialità. Qui molte di queste cose mancano, per questo è ancora più stimolante studiare, approfondire e conoscere il territorio per creare qualcosa che generi impatto e opportunità anche per la comunità locale».  

scuola diffusa 2

Isola è un luogo speciale, giovane, aperto e iperconnesso che permette in maniera innovativa di lavorare e progettare insieme. Lo hanno compreso anche i piccoli studenti della Scuola Diffusa de La Terra di Bò, che hanno trascorso insieme a noi una giornata da redattori di Sicilia che Cambia.

Durante il loro venerdì diffuso – due giorni al mese i bambini vivono esperienze di conoscenza diretta, ogni volta in un ambito diverso, sperimentandolo in prima persona – hanno avuto la possibilità di cimentarsi nel lavoro quotidiano di una redazione giornalistica. Insieme abbiamo visto come si scrive un articolo e le regole importanti che ogni giornalista deve conoscere. Si sono poi cimentati loro stessi in un’intervista! E farlo a Isola ha tutto un altro fascino. Quale sarà il nuovo volto di Isola da qui a breve tempo? Ai posteri l’ardua sentenza!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Overtourism a Palermo, un incontro per ritrovare l’identità della città
Overtourism a Palermo, un incontro per ritrovare l’identità della città

La Fabbrichetta: il progetto di rigenerazione urbana e inclusione compie un anno
La Fabbrichetta: il progetto di rigenerazione urbana e inclusione compie un anno

In Sardegna arriva Zarcle, l’applicazione che trasforma piccole incombenze in opportunità comunitarie
In Sardegna arriva Zarcle, l’applicazione che trasforma piccole incombenze in opportunità comunitarie

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(7) "sicilia"