15 Feb 2023

Tonnellate di frutta e verdura salvate: così Torino e Milano combattono lo spreco alimentare nei mercati

Scritto da: Lorena Di Maria

Uva, banane, insalata, mele e pere: quando un'ammaccatura o una buccia rovinata decretano una "sentenza di morte", arrivano le associazioni del territorio che salvano e redistribuiscono l'invenduto dei mercati. Proprio come Eco dalle Città, associazione che in questi anni ha salvato migliaia di tonnellate di frutta e verdura, creando nuovi posti di lavoro destinati a ragazzi e ragazze migranti e in situazione di fragilità.

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Torino - Ripenso alle parole di un amico che di mestiere faceva il fruttivendolo e che, parlandomi del suo lavoro, spesso mi diceva: «La frutta più bella non è quella esteticamente perfetta ma quella che viene mangiata». Lui di esperienza tra i banchi del mercato ne aveva ed è stato il primo che, ormai molti anni fa, mi ha permesso di aprire gli occhi sul vero spreco alimentare che avviene tutti i giorni nei mercati.

Anni dopo ho conosciuto diverse realtà che in città quello spreco alimentare lo stanno combattendo e che stanno contribuendo a una vera rivoluzione che parte dai banchi dei mercati. Una rivoluzione che non ha paura di sfidare il cambiamento climatico, la pandemia o la guerra perché ridurre lo spreco alimentare significa aver trovato un potentissimo alleato contro la povertà.

Soprattutto tra Torino e Milano sta succedendo qualcosa di speciale: qui associazioni di volontari stanno recuperando e ridistribuendo tonnellate di frutta e verdura; stanno promuovendo azioni di recupero che investono tutta la filiera dell’approvvigionamento, dai campi alla bancarella del mercato passando per il commercio all’ingrosso. Grazie alle azioni messe in campo nei due capoluoghi sono stati salvati e ridistribuiti quasi 500.000 kg di cibo. Chi c’è in prima linea? L’associazione Eco dalle Città, che fin dal 2015 ha avviato una serie di attività di contrasto allo spreco, all’indifferenza e alle logiche del consumismo.

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SUPERARE IL VOLONTARIATO E TRASFORMARLO IN LAVORO

Come ha affermato Paolo Hutter, presidente dell’Associazione Eco dalle Città, «qui l’attività non è solo volontariato, ma è soprattutto lavoro, promosso e sostenuto dal Comune. Perché mettere risorse in questo lavoro è un investimento per il futuro della città, sia ambientale che sociale».

Un investimento che vuole mettere davanti migranti e persone svantaggiate, che diventano l’anima del recupero alimentare e di quello che è stato definito dall’associazione un “nuovo mondo del lavoro sostenibile”. Rivolgendosi a loro, oggi Eco dalle Città sta provando a trasformare l’attività di il recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari in un vero e proprio lavoro, sottraendolo di fatto alle logiche del puro volontariato.

Quando in un articolo vi abbiamo raccontato di questo progetto virtuoso, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti – SERR del novembre 2021, l’associazione aveva appena attivato 2 contratti a tempo indeterminato che oggi sono diventati 7, ai quali si aggiungono 20 tirocini formativi. Per raggiungere questi risultati è stata fondamentale la collaborazione con il Comune di Torino e quello di Milano, oltre che il coinvolgimento dei principali attori della filiera come gli ambulanti come il CAAT di Torino (Centro Agro Alimentare Torinese), l’Ortomercato di Milano e Battaglio Frutta, insieme alla creazione di una rete con le realtà del terzo settore attive nei territori.

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TRA MILANO E TORINO, I PROGETTI ATTIVI CHE CONTRASTANO LO SPRECO

Il 5 febbraio 2023 si è tenuta la Giornata nazionale di prevenzione contro lo Spreco Alimentare e in quest’occasione Eco dalle Città ha informato sui suoi progetti attivi a Torino e Milano e sui i dati che testimoniano la lotta allo spreco.

A Torino, nel 2022, circa 313.286 kg di cibo sono stati consegnati a circa 6.000 persone. In parte ciò è avvenuto grazie al progetto RePoPP che consiste in una azione di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari in 7 mercati cittadini. A questa si affianca un’attività di sensibilizzazione alla raccolta differenziata rivolta sia agli ambulanti che ai cittadini che frequentano i mercati. Sulla sua falsa riga è successivamente nato il Sabato Salvacibo, la più grande mobilitazione di volontari in Italia che ogni sabato recupera e ridistribuisce l’invenduto di 18 mercati cittadini.

Il lavoro di redistribuzione è avvenuto anche grazie alla Carovana Salvacibo che èe nata in piena pandemia, a causa della chiusura temporanea del mercato di Porta Palazzo, il mercato più grande della città. Il progetto si è occupato e si occupa tuttora del recupero delle eccedenze alimentari prodotte principalmente dai grossisti all’interno del CAAT di Torino e da Battaglio Frutta, per poi ridistribuirlo agli enti cittadini che si occupano di contrastare la povertà e l’emergenza alimentare nelle fasce della popolazione più in difficoltà.

Mettere risorse in questo lavoro è un investimento per il futuro della città, sia ambientale che sociale

Ma le attività di contrasto messe in campo non finiscono qua e vanno oltre il concetto di recupero: in collaborazione con il Mercato Centrale di Torino, dal lunedì al venerdì una parte delle eccedenze viene recuperata all’interno del mercato di Porta Palazzo, nello stand denominato “Banco Circolare”. Qui vengono prodotti circa 250 pasti a settimana per sostenere persone senza fissa dimora: il cibo viene cucinato per alcuni dormitori cittadini e per gli enti che si occupano della distribuzione in strada.

A realizzare i pasti sono alcuni degli Ecomori, i più abili ai fornelli, che mescolano nei loro piatti le cucine tradizionali dell’Africa Sub Sahariana con quella italiana. Mentre, in collaborazione con le Officine Ozanam, una parte della frutta recuperata al CAAT viene trasformata in composte. Il prodotto, realizzato a norma di legge e certificato per la commercializzazione viene successivamente venduto per sostenere il progetto che prevede anche la formazione professionale di persone svantaggiate nel settore della trasformazione alimentare.

A Milano, nel 2022, le attività messe in campo dall’associazione, oltre che quelle in cui è partner, hanno permesso di recuperare e ridistribuire circa 140.000 kg di cibo (principalmente frutta e verdura) attraverso due azioni: il recupero all’Ortomercato e l’azione nei mercati.

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Una è la Carovana Salvacibo: come nel caso dell’esperienza torinese, anche a Milano insiste una attività di recupero all’interno dell’Ortomercato avviata in concomitanza con lo scoppio della pandemia nel 2020. A svolgere l’attività di recupero due volte a settimana sono una decina di volontari (espressione di altrettante realtà tra cui Comunità il Gabbiano, Area 51, Brigate Solidarietà, Comitato Inquilini MCO, Parrocchia Sacro Cuore Pontelambro, Radici e le ali, Gap Olmi, La luna, QuBi Stadera/Barona/Monza, Staffette Mutuo Soccorso) che nel territorio milanese si occupano di contrastare la povertà alimentare. E giorno dopo giorno il loro lavoro ha permesso al progetto di recuperare e ridistribuire 100 tonnellate di frutta e verdura.

Possiamo considerare “storica” l’attività di recupero all’interno dei mercati milanesi insieme alla partnership con la Onlus Comunità Nuova e Spazio Aperto Servizi, Azione Solidale, Bir, Terza Settimana, Parrocchia San Vito al Giambellino. L’attività di recupero e ridistribuzione ha permesso di recuperare e ridistribuire più di 40 tonnellate di cibo grazie al lavoro giornaliero nei mercati di Largo Gelsomini, Via Vespri Siciliani, Via Curiel, Via strozzi e Via Giussano.

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