2 Feb 2023

Capra Libera Tutti, il santuario che salva gli animali dal mattatoio e diffonde la cultura del rispetto

Scritto da: Brunella Bonetti

Massimo Manni è un ex allevatore laziale che a un certo punto della sua vita ha avuto la capacità di empatizzare con quelli che prima venivano visti semplicemente come oggetto del suo lavoro. Erano gli animali della sua azienda, a cui nel tempo se ne sono aggiunti tanti altri. Oggi sono più di 350 e sono gli abitanti del Santuario Capra Libera Tutti, che oltre a salvare bestie "da reddito" da allevamenti e mattatoi fa un'intensa attività di diffusione della cultura antispecista, del rispetto della vita e della tutela dell'ambiente.

Salva nei preferiti

Rieti, Lazio - Sono oltre trecentocinquanta le vite animali che abitano questo luogo speciale a Poggio Natio, in provincia di Rieti. Sono centinaia le storie a quattro e due zampe a cui ogni giorno molte persone restituiscono dignità, offrono conforto, donano cure, alleviano sofferenze, distribuiscono cibo, riparo, assistenza, ma soprattutto tanto amore.

Anche io vado lì per aiutare e mi trovo immersa in un’oasi di pace e solidarietà tra esseri umani e animali. Tutti esseri viventi, parte di una più grande rete che tutti mette in relazione. Ed è così che Massimo, un allevatore, ha deciso di dedicare la sua vita a cani, gatti, pappagalli, agnelli, polli, capre, conigli, maiali e a tutti gli animali che vivono il suo Santuario in perfetta simbiosi e sintonia.

Ogni giorno in questo luogo quasi sacro si tessono amicizie uniche senza limiti di specie, si raccontano storie speciali dal finale positivo e si praticano azioni volontarie di rispetto e assistenza. Il Santuario Capra Libera Tutti vive e resiste grazie alla comunità che lo sostiene. E insieme a questa comunità vuole fare la propria parte per portare un cambiamento nella società umana. Quello di Massimo è un approccio intersezionale e crediamo che la lotta per la liberazione animale sia strettamente connessa ad altre importanti battaglie come quelle per la giustizia sociale, climatica e alimentare.

capra libera tutti 1
Massimo Manni (foto di Violetta Canitani)
Cos’è il santuario, qual è la sua storia?

Il Santuario Capra Libera Tutti è un’oasi protetta dove gli animali che si liberano o vengono aiutati a liberarsi da un sistema di produzione e consumo violento e insostenibile e vengono accolti per trascorrere il resto della loro vita in pace, fino a morte naturale. I primi abitanti del Santuario Capra Libera Tutti sono stati proprio gli animali che ho salvato da me stesso, quando ancora ero un allevatore.

Dopo aver assistito per giorni ai pianti e alle urla disperate delle pecore, madri che cercavano e reclamavano i loro figli, ho riacquistato al doppio del prezzo gli agnelli che avevo venduto a un commerciante di bestiame. Da lì è iniziato un percorso di cambiamento intenso e avventuroso che non si è mai più arrestato e che ha portato il Santuario Capra Libera Tutti a essere quello che è oggi.

Perché questo nome?

Il nome viene dall’incontro con Thomas, il vero fondatore del Santuario Capra Libera Tutti. Sette anni fa lo incontrai in un allevamento di zona, lui allora era un piccolo capretto e catturò subito la mia attenzione correndomi incontro e invitandomi a giocare. Quel giorno Thomas mi presentò i suoi fratelli e da quell’allevamento uscimmo insieme, portando con noi tutta la famiglia.

Inizialmente cercavo un luogo che fosse in grado di ospitarli e prendersi cura di loro, poi mi guardai intorno e mi resi conto che questo era il luogo ideale. Allora decisi di gettare il cuore oltre l’ostacolo e di fondare il santuario, guardai Thomas e il nome venne da sé. La capra raffigurata nel nostro logo è invece Sebastian, fratello di Thomas, anche lui complice di questa prima liberazione.

capra libera tutti 1
Foto di Violetta Canitani
Quali iniziative e progetti portate avanti?

La nostra missione principale è garantire agli animali accolti il nutrimento e tutte le cure necessarie per riabilitarsi dai traumi fisici e psicologici subiti e ritrovare la serenità. Il nostro obiettivo a lungo termine è riportarli a vivere il più possibile allo stato brado, liberi di inseguire e riconquistare la propria natura e le caratteristiche etologiche altrove negate. La nostra missione primaria resta quella di garantire cibo, cure e serenità agli animali sottratti allo sfruttamento; ma non possiamo dimenticare tutti quelli che non riusciamo a portare in salvo. La loro sofferenza ci ricorda ogni giorno l’urgenza di lottare per la trasformazione di un sistema ingiusto e violento.

Quali altri progetti portate avanti oltre la tutela degli animali?

Con la nostra presenza difendiamo la montagna che ci ospita dalla caccia ed altre attività antropiche invasive, per tutelarne l’immensa ricchezza e biodiversità favorendo il ritorno delle specie selvatiche e degli insetti impollinatori. Dal 2021 a oggi, grazie anche alla collaborazione di alcune associazioni specializzate, abbiamo piantato circa 100 alberi autoctoni e 400 paulonie, piante in grado di catturare grandi quantità di CO2.

Inoltre, portiamo avanti percorsi educativi e formativi nelle scuole e nelle università, organizziamo a prendiamo parte a conferenze e seminari portando la nostra esperienza e raccontando la possibilità di un rapporto diverso con le altre specie viventi, anche affrontando temi importanti e di attualità come l’impatto ambientale della zootecnia, i cambiamenti climatici e i benefici di un’alimentazione a base vegetale salutare e accessibile a tutte e tutti.

Da dove arrivano gli animali al Santuario?
capra libera tutti 2
Foto di Violetta Canitani

Gli animali arrivano da realtà diverse con un unico comune denominatore: la destinazione finale delle loro brevi e difficili esistenze, ovvero il mattatoio. Alcuni vengono da sequestri di allevamenti irregolari o dove si verificano maltrattamenti, in questo caso ci vengono affidati dalle stesse istituzioni locali o da associazioni che li hanno presi in carico.

Molte liberazioni sono invece frutto di incontri fra questi animali e alcuni complici umani che decidono di non voltarsi dall’altra parte e prendono a cuore le loro sorti riuscendo a portarli via dai luoghi dove sono detenuti. A volte ancora sono gli stessi allevatori a contattarci. Spesso arrivano qui proprio a bordo degli stessi camion che normalmente portano gli animali al mattatoio, che invece varcano il nostro cancello per scortarli verso una nuova vita.

Come si svolge una giornata tipo al Santuario?

Qui al Santuario le giornate non sono scandite dall’orologio inventato dall’uomo, ma da quello naturale di ogni animale. Le attività quotidiane sono dedicate in primis al nutrimento e alla cura degli animali, poi ci sono le attività di manutenzione delle strutture, senza dimenticare la gestione della comunicazione e del fundraising che ci aiutano a programmare e sviluppare i nostri progetti. È una vita intensa, con il sole e con la pioggia, gli imprevisti sono continui e non ci sono giorni liberi.

Molte liberazioni sono frutto di incontri fra gli animali e alcuni complici umani che prendono a cuore le loro sorti riuscendo a portarli via dai luoghi dove sono detenuti

Quali sono le motivazioni di che vi spingono?

Attraverso la quotidianità di questo luogo e dei suoi abitanti cerchiamo di raccontare che la vera natura degli animali convenzionalmente allevati e definiti da reddito è molto distante da quella propagandata dall’industria e dalla pubblicità e che essa non coincide affatto con la funzione produttiva. Nei santuari gli animali sono finalmente liberi di vivere senza uno scopo indotto, senza produrre utili e guadagni. Qui è possibile incontrarli, conoscerli e riconoscerli come esseri viventi e senzienti artefici della propria esistenza e liberi di autodeterminarsi.

Chi lo porta avanti Capra Libera Tutti?

Io e Simone viviamo qui e ci occupiamo di tutto: c’è tanto lavoro non solo pratico, ma anche mentale e progettuale, che viene fatto dietro le quinte. Oltre a sorvegliare e prenderci cura della libertà e del benessere degli animali ci occupiamo di ideare e portare avanti progetti e campagne volti al miglioramento costante di questo luogo. Ricerca di fondi, coltivare relazioni, rispondere a tutti i messaggi che riceviamo ogni giorno: le cose da fare si moltiplicano ogni giorno sotto i nostri occhi man mano che il santuario cresce e si evolve.

Sul campo ci aiutano quotidianamente Francesco e Baba, poi ci sono Arianna e Violetta che ci supportano nella comunicazione e nel fundraising e nell’organizzazione di eventi e insieme a loro le attiviste e gli attivisti di Disobbedienza Animale che mettono a disposizione il loro tempo durante gli eventi e le giornate di apertura al pubblico curando l’accoglienza rendendo possibili queste giornate così importanti.

capra libera tutti 2
Foto di Violetta Canitani
Quali sono le finalità di ciò che fate?

Cambiare il modo in cui la nostra società guarda agli altri animali e piantare semi di cambiamento attraverso la nostra esperienza concreta. I santuari ci accompagnano alla scoperta di un punto di vista nuovo sulla realtà che ci circonda ricco di connessioni positive da ristabilire e proteggere. Queste oasi protette ci restituiscono la bellezza e l’importanza di credere in un cambiamento verso un mondo più giusto, equo e sostenibile.

Quale il rapporto con le altre persone, volontari e visitatori?

Attualmente Capra Libera Tutti apre al pubblico ogni due settimane, generalmente la domenica. Durante i nostri eventi accogliamo centinaia di persone: molte sono quelle che ci già ci seguono e ci conoscono e vengono a toccare con mano questa realtà e incontrare gli animali e conoscere le loro storie e personalità uniche. Altre arrivano qui per curiosità e scoprono un mondo nuovo che non conoscevano. Visitare il santuario apre dei varchi attraverso i quali può passare il cambiamento.

Chiediamo a tutte e tutti di rispettare questo luogo, che prima di tutto è la casa di oltre 350 animali che vivono liberi. Si entra in punta di piedi e con la voglia di mettersi in discussione. Questo non è uno zoo o una fattoria didattica, ma un luogo antispecista che custodisce e difende la libertà di tutte le specie viventi: gli animali non sono qui per noi, ma con noi.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Gli orsi sono pericolosi? I numeri dicono che la caccia uccide 220 volte di più
Gli orsi sono pericolosi? I numeri dicono che la caccia uccide 220 volte di più

Umani, lupi, orsi, cinghiali, cervi: come convivere? – Soluscions #1
Umani, lupi, orsi, cinghiali, cervi: come convivere? – Soluscions #1

I veri safari etici non sono quelli che vediamo su Instagram
I veri safari etici non sono quelli che vediamo su Instagram

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(9) "nazionale"