20 Gen 2023

Terrazze di Vita: così i giovani si prendono cura dei terrazzamenti nei piccoli Comuni di valle

Scritto da: Lorena Di Maria

Quello che si trova tra il fondovalle e le terre alte del Parco Nazionale Val Grande (VB) è un territorio dallo straordinario patrimonio paesaggistico. Qui è nato Terrazze di Vita, un progetto educativo itinerante che nei piccoli comuni dell'Ossola e dell'Alto Verbano vedrà giovani studenti coinvolti in azioni di cura dei terrazzamenti storici al fianco degli abitanti. Ci racconta il progetto Giulia Damiani, facilitatrice del progetto Comuniterràe e coordinatrice di progetto per Terrazze di Vita.

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Verbania - Possono i giovani prendersi cura dei luoghi, della storia e della cultura dei piccoli paesi dove vivono? Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di aree interne e di territori montani che, per via della loro fragilità e della distanza dai grandi centri urbani, faticano a combattere fenomeni di marginalizzazione e declino.

Le sfide per questi territori sono molteplici, così come le possibilità di rilancio. Una cosa però è certa: il futuro di queste terre non può che essere in mano ai giovani. Infatti, soltanto offrendo ai ragazzi e alle ragazze le conoscenze e gli strumenti adeguati per conoscere il loro territorio è possibile far sì che scelgano di rimanere e impegnarsi nella cura dei luoghi in cui vivono.

Un esempio virtuoso che oggi li vede protagonisti è Terrazze di Vita, che nasce nell’alto Piemonte come progetto educativo itinerante che coinvolge attivamente le comunità della Val Grande nella valorizzazione e nello sviluppo del patrimonio rurale dei terrazzamenti. Con lo spopolamento dei paesi di montagna questo prezioso patrimonio è stato sottoposto nel tempo a un lento e progressivo degrado e abbandono. Eppure, queste opere di ingegneria destinate alla coltivazione sono state fulcro della vita della comunità rurale e contadina, che oggi il progetto Terrazze di Vita intende salvaguardare.

Terrazze di vita4
UN PERCORSO CON LA COMUNITÀ

Quello che è in atto oggi è un processo partecipato che è partito nel 2017 con il nome di Comuniterràe, avviato dall’Associazione Ars.Uni.Vco e dal Parco Nazionale Val Grande. Ne parliamo con Giulia Damiani, facilitatrice e animatrice di comunità che negli ultimi due anni e mezzo ha contribuito a svolgere un significativo lavoro di accompagnamento e progettazione con gli abitanti, per ideare, agire e sognare insieme il miglioramento del loro territorio.

«Quello che abbiamo avviato in questi anni è un grande esercizio di partecipazione. L’obiettivo è stato fin da subito creare una rete territoriale sempre più connessa per coinvolgere gli abitanti in vista della futura costituzione di un ecomuseo, finalizzato alla tutela del patrimonio culturale e allo sviluppo dolce del territorio».

Possiamo considerare il percorso avviato come un viaggio alla scoperta della vera identità del territorio e delle comunità che la compongono. Se è vero che spesso i Comuni vivono una solitudine nel mettere in atto un cambiamento, allora è qui che si inserisce Comuniterràe, sviluppando progetti tematici che facciano comunicare tra loro i comuni e i loro abitanti, per superare qualsiasi confine.

Terrazze di Vita, di cui la campagna di crowdfunding è oggi sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo, diventa così il risultato di un intenso e virtuoso progetto collaborativo avviato con i cittadini. É il risultato della collaborazione tra Comuniterrae e la Cooperativa Sociale Il Sogno, Parco Nazionale Val Grande e l’Istituto Agrario Fobelli di Crodo.

«In questi mesi abbiamo creato un tavolo di lavoro che prende il nome di Terrazzamenti&Mulattiere e che ha coinvolto circa quindici partecipanti. Durante i tavoli ci siamo confrontati sulle possibili azioni da avviare collettivamente per la salvaguardia dei terrazzi. Ne abbiamo fatto un elenco e abbiamo selezionato quelli che potevano essere i più adatti ad azioni di cura come la pulizia o il trapianto. A seguire i partecipanti hanno contattato i proprietari dei terrazzamenti per verificare la disponibilità a collaborare.

Convinti dell’importanza di coinvolgere attivamente i giovani nei processi di rigenerazione del territorio, i partecipanti hanno poi stilato un programma didattico e laboratoriale che nei prossimi mesi vedrà i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Agrario Fobelli di Crodo attivarsi nella coltivazione dei terrazzamenti, attraverso lezioni in classe e l’esperienza diretta sul campo.

I TERRAZZAMENTI, UN PATRIMONIO STORICO DA PROTEGGERE

I terrazzamenti sono parte integrante delle Terre di Mezzo della Valgrande, che è un territorio, appunto, “di mezzo” tra fondovalle e terre alte. Un territorio che comprende due valli, dieci comunità, una fitta rete di nuclei abitati e una cultura diffusa e radicata nei secoli. «Questi territori sono zone che hanno un’altitudine che va dai 300 ai 900 metri», spiega Giulia.

Alcuni paesi si trovano nel fondovalle, come quelli dell’Ossola, mentre altri sono ad altezze più elevate, come quelli del Verbano. «Parliamo di territori costruiti sui crinali delle montagne. Storicamente queste zone erano devote ai pascoli e all’agricoltura in quota, come testimoniato dalla presenza di alpeggi che nel tempo sono sempre più scomparsi. Le strategie di coltivazione sulle pendenze della montagna venivano quindi realizzate tramite terrazzamenti e la costruzione di muretti a secco che li sostenevano».

Terrazze di Vita2
LA VALORIZZAZIONE DELLE COLTURE STORICHE: DALLA TEORIA ALLA PRATICA

Nella scelta dei terrazzamenti da salvaguardare, il tavolo di lavoro si è concentrato sull’intervento in quattro Comuni che fanno parte sia della bassa Ossola che dell’alto Verbano, in modo da agire su territori delle Terre di Mezzo che tra loro sono molto diversi, come nel caso di Trontano, Premosello-Chiovenda, Cossogno e Aurano. 

Le attività con le classi del secondo e terzo anno dell’Istituto Agrario Fobelli di Crodo si svolgeranno da marzo a luglio attraverso due fasi che consisteranno in lezioni teoriche propedeutiche e in successive attività laboratoriali sul campo. Durante le lezioni saranno ospiti prima i partecipanti per una lezione introduttiva su Comuniterràe, il suo patrimonio, i suoi luoghi, poi degli esperti che formeranno gli studenti sulle colture storiche. Una volta terminato il ciclo di lezioni partiranno a tutti gli effetti le attività sul campo.

Posso dire che questo percorso è stato un vero e proprio esercizio di partecipazione: ciascun partecipante del Tavolo tematico ha contribuito con le sue idee e le sue conoscenze alla costruzione del progetto e della campagna di crowdfunding!

«A Trontano abbiamo scelto la coltivazione della vite e i muretti a secco», ci racconta Giulia ed è proprio qui che gli studenti verranno accompagnati da esperti locali come la Scuola Edile del VCO, che è un’eccellenza riguardo le tecniche di costruzione di muri a secco, oltre che da Villa Mercante, produttrice del Prunent, vino tipico di queste zone.

«A Premosello-Chiovenda ci occuperemo degli ulivi che, come ci racconterà l’agronomo Augusto Zandanel, rappresentano una coltivazione antica che risale all’epoca in cui gli antichi romani coltivavano in queste zone. A Cossogno insieme alla Cooperativa Valgrande ci occuperemo di canapa, che sul territorio ha una lunga tradizione. Infine, ad Aurano abbiamo scelto il castagno poiché ci troviamo in zona di castagneti secolari, di cui è esperto l’agronomo Fabrizio Buttè e dove ha luogo l’alpeggio di Piaggia, in cui è attiva l’associazione Il Dragone di Piaggia».

Terrazze di Vita
QUANDO GLI ABITANTI SONO VERI PROTAGONISTI DEL TERRITORIO

«Sono soddisfatta perché posso dire che questo è stato un vero e proprio esercizio di partecipazione: ciascun partecipante del Tavolo tematico ha contribuito con le sue idee e le sue conoscenze alla costruzione del progetto e della campagna di crowdfinding! Quando svolgeremo le attività sul campo, al fianco degli studenti ci saranno non solo gli esperti che condurranno le attività, ma anche gli abitanti che li accoglieranno e trasmetteranno loro la memoria storia dei luoghi. Per noi è importante che i partecipanti si sentano realmente protagonisti e portatori del patrimonio locale».

Possiamo dire che il progetto Terrazze di Vita ci renda testimoni di diversi aspetti ma al tempo stesso strettamente connessi: di una commistione tra generazioni che insieme vede giovani e adulti collaborare; della tutela di un territorio prezioso e fragile al tempo stesso; ma soprattutto dell’applicazione del senso più profondo del concetto di “comunità”, stretta intorno al suo territorio per sognare un futuro migliore.

Per maggiori informazioni e per sostenere il progetto Terrazze di Vita è possibile cliccare sul link della campagna di crowdfunding.

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