Sujith Ravindran: il mondo sta cambiando e i metodi educativi devono stare al passo
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Padova, Veneto - Che futuro per l’educazione dei nostri figli? Questa è una domanda che chiunque, anche chi non è genitore, potrebbe essersi fatto una volta nella vita. Il tema dell’educazione è fondamentale anche per noi: lo è a tal punto che, oltre ad articoli che raccontano le esperienze più significative in Italia sul tema, abbiamo dedicato un viaggio apposito per documentare la scuola che cambia.
A breve avremo un punto di vista in più: giovedì 19 gennaio infatti si terrà nei pressi di Padova l’incontro Il Futuro dell’educazione condotto da Sujith Ravindran, autore, relatore e conferenziere da sempre impegnato nella diffusione dell’autorealizzazione e della consapevolezza di sé stessi. Sujith si definisce “un futurista che contribuisce a gruppi di riflessione, politici e delle istituzioni sociali sull’evoluzione della società, delle istituzioni pubbliche e del sé”. E non si può parlare di futuro se non si mette al centro l’educazione, i suoi scenari possibili e le diverse sfide che dovrà affrontare.
Qual è lo scopo di questo evento? Perché lo avete organizzato?
Il mondo si muove così velocemente che ciò che il futuro prevede nei prossimi quindici o trent’anni potrebbe essere drasticamente diverso dalla nostra realtà. In ogni caso, la scuola pubblica in Italia sembra essere rimasta incastrata nell’era industriale. Ogni giorno incontro genitori che – con tutte le buone intenzioni – sognano che i propri figli diventino un giorno agenti assicurativi, assistenti in studi medici o programmatori, lavori che smetteranno di esistere nelle prossime due decadi. Questa conferenza è un tentativo di dare a genitori, insegnanti ed educatori un assaggio del futuro che li attende e a che cosa dovrebbe ambire il nuovo paradigma educativo.
Sostieni che “nel prossimo decennio vedremo consolidati i principi e i valori emersi in questi ultimi tre anni”: a cosa ti riferisci in particolare?
La realtà che abbiamo sperimentato in tempi recenti non svanirà. So che non è la speranza di molti di noi, ma gli ultimi tre anni erano solo un’anticipazione di ciò che, secondo me, avverrà più avanti. I prossimi decenni saranno la continuazione delle incertezze viste negli anni passati, che siano indotte da problemi di salute, tensioni geopolitiche, crisi ecologiche, recessioni economiche o altri fattori.
Per navigare nel caos è necessaria una mentalità completamente diversa: un po’ di persone intorno a me ne hanno fatto esperienza diretta. Hanno subordinato impegni di lavoro considerati improrogabili in passato e hanno investito il tempo liberato nella famiglia, nel coltivare gli hobby, nella crescita personale. Molti di loro hanno anche convertito le loro passioni in professioni! Principalmente li ho visti smantellare le loro zone di comfort e questo ha accresciuto notevolmente la loro consapevolezza. Mentre le incertezze proseguiranno, questo è l’atteggiamento giusto per adattarsi ai tempi che arriveranno, al futuro appunto.
Quali saranno le conoscenze necessarie per i bambini che saranno gli adulti del futuro? La tecnologia avrà un ruolo dominante o sarà importante coltivare valori come empatia e capacità di stare insieme?
Senza entrare troppo nei dettagli, siamo al sicuro dicendo che ci possiamo aspettare un’evoluzione grandiosa del modo in cui la gente vive. Ci sarà un segmento maggioritario di persone che creeranno una simbiosi con la tecnologia. La salute, l’economia, l’educazione e la vita quotidiana avranno simbiosi con la tecnologia a livelli mai visti prima. Fino ad oggi siamo stati solo testimoni della tecnologia che facilita la nostra vita.
Ci sarà poi un segmento di minoranza che sarà completamente radicato nell’espansione della consapevolezza. Queste persone creeranno una maggiore simbiosi con la natura, il vivere naturale, praticheranno il minimalismo materiale, costruiranno comunità locali e micro società basate sulla consapevolezza collettiva, saranno completamente dedicate all’autorealizzazione. Li possiamo chiamare gli eretici moderni.
Senza anticiparci nulla, ma parli spesso di “conferenza provocatoria”: cosa intendi?
Molti italiani sono persone schiette e questo è accattivante. Lavorano durante il giorno e si godono la famiglia e gli amici di sera. Nei weekend fanno picnic e cenano fuori. Sono legati alle loro feste, alle loro vacanze e alle loro celebrazioni. Sognano, come dicevo, che i loro figli crescendo diventino agenti assicurativi, programmatori o manager di uffici. Si devono preparare a un grande shock. Questi lavori non esisteranno più tra vent’anni. Il carico di compiti a casa che i bambini italiani hanno ogni giorno – imparare addizioni, sottrazioni, a scrivere in corsivo – non serviranno. Nel futuro, le macchine faranno tutti i lavori che hanno matematica o lettura in essi.
La verità di cosa il futuro ha in serbo per i nostri bambini può essere spaventoso per i molti che sognano una vita fatta di certezze per loro stessi e i loro figli. Nella conferenza esporrò brevemente il tipo di educazione di cui c’è bisogno per i bambini, per navigare con successo in un futuro volatile e avere successo. Per molti genitori e per molte scuole, quelli che esporrò saranno concetti alieni.
Clicca qui per avere tutti i dettagli e per partecipare all’evento.
Per seguire la diretta su YouTube: https://m.youtube.com/user/TheSujithRavindran
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