23 Gen 2023

Chiamateci “homo chimicus”: siamo la specie più esposta alle sostanze chimiche

Scritto da: WWF

Dalle microplastiche alle polveri sottili, dai metalli pesanti ai pesticidi, sono centinaia le sostanze chimiche che il nostro corpo assume ogni giorno. Ai gravissimi danni che le varie tipologie di inquinamento provocano all'ambiente in cui viviamo, si aggiungono quindi quelli direttamente a carico del nostro organismo. Ecco un report puntuale ed esaustivo del WWF che analizza i dati e propone soluzioni.

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Migliaia di sostanze chimiche, sia sintetiche sia naturalmente presenti nell’ambiente, convivono con noi. Le ritroviamo nell’aria, nell’acqua, nel suolo, negli alimenti, nei vestiti, negli utensili, nei mobili, nei giocattoli, nei cosmetici e nei farmaci. La nostra società non sarebbe la stessa senza di esse ma – nonostante la loro utilità – molte possono avere un impatto negativo sulla salute dell’uomo e sull’ambiente.

Il WWF Italia lancia l’allarme ricordando che ogni anno nel mondo 220 miliardi di tonnellate di sostanze chimiche vengono rilasciate nell’ambiente e che a livello globale sono in commercio oltre 100mila sostanze tossiche. Solo in Europa, nel 2020, sono state prodotte e utilizzate oltre 200 milioni di tonnellate di sostanze chimiche pericolose per la salute umana e oltre 50 milioni di tonnellate pericolose per l’ambiente.

QUALI SONO LE SOSTANZE CHIMICHE INQUINANTI E DOVE SI NASCONDONO

L’OMS ha identificato le dieci principali sostanze chimiche presenti nell’ambiente che destano preoccupazione per la salute pubblica mondiale, tra cui: particolato atmosferico – ad esempio PM10 o PM2,5 –, metalli pesanti – mercurio, piombo e arsenico –, pesticidi e inquinanti organici persistenti (POP) come i policlorobifenili (PCB) e le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), benzeni e diossine.

sostanze chimiche

Tutti gli ambienti possono essere potenziale fonte di inquinanti: dalle città, alle campagne, fino a spazi chiusi come case, scuole e luoghi di lavoro, soprattutto in un contesto di industrializzazione e urbanizzazione incontrollate, di crescita demografica e utilizzo intensivo di combustibili fossili. Possiamo bere, mangiare e respirare queste sostanze senza neanche accorgercene.

Per fare alcuni esempi, ogni giorno nel nostro corpo entrano più di 100mila microplastiche dall’aria, dall’acqua e dal cibo, una quantità pari a diversi milligrammi al giorno. In città, ad esempio, respiriamo microplastiche provenienti soprattutto dagli pneumatici, e in casa possiamo inalare microplastiche dalla polvere. A tavola invece possiamo ingerire non solo microplastiche attraverso soprattutto frutti di mare, verdure e acqua, ma anche metalli pesanti, che sono la causa di elevati tassi di malattia e mortalità in tutto il mondo.

Altro contaminante che assumiamo attraverso la dieta sono i pesticidi. L’utilizzo dei pesticidi in agricoltura ad oggi è massiccio e solo una piccolissima percentuale raggiunge gli organismi bersaglio, mentre gran parte si disperde nell’ambiente e colpisce specie non bersaglio. Il risultato è che ritroviamo residui di pesticidi nell’aria, nell’acqua e nel cibo. (Scopri di più nella scheda di approfondimento).

sostanze chimiche 2
LE CONSEGUENZE PER L’AMBIENTE E PER L’ESSERE UMANO

Molte sostanze chimiche di sintesi non sono metabolizzabili dall’ambiente, dunque permangono e si accumulano in ogni comparto. Poiché in ambiente non esistono confini e barriere invalicabili, gli inquinanti possono diffondersi e viaggiare per tutto il globo. La conseguenza è che l’inquinamento chimico da sostanze tossiche e il loro impatto sulla salute umana sono tra i problemi più urgenti degli ultimi tre decenni e che l’uomo oggi è probabilmente la specie più esposta a complesse miscele di sostanze chimiche inquinanti e contaminanti. Potremmo chiamarci Homo Chimicus invece di Homo sapiens sapiens.

Neanche l’essere umano, come l’ambiente, è in grado di metabolizzare molte sostanze chimiche di sintesi a cui è esposto quotidianamente e questo significa che un numero crescente di sostanze sta entrando a far parte anche del nostro metabolismo. Oltre 400 sostanze chimiche o loro metaboliti sono state rinvenute nel corpo umano, suggerendo come ormai quasi tutte le popolazioni del mondo abbiano livelli rilevabili di un’ampia varietà di sostanze chimiche tossiche nell’organismo. Gli studi nell’UE indicano la presenza nel sangue e nei tessuti umani soprattutto alcuni pesticidi, prodotti farmaceutici, metalli pesanti, plastificanti e ritardanti di fiamma.

Particolarmente preoccupante è la presenza sempre più frequente di cocktail di sostanze nocive note e sospette – soprattutto pesticidi, bisfenoli, ftalati, PCBs e PFASnel sangue materno, nel siero ombelicale, nella placenta, nel latte umano e nelle urine di mamme e bambini. Queste sostanze possono avere effetti negativi sullo sviluppo, la riproduzione e il sistema immunitario sia a livello prenatale sia successivamente nell’arco di vita, pertanto il rischio è che possano influire anche sulle popolazioni future.

pfas 2

Il contributo dell’inquinamento chimico ambientale al carico globale di malattie è quindi ormai accertato: secondo l’OMS nel mondo, il 22% del carico globale di malattie e il 24% di tutti i decessi sono legati a fattori ambientali, soprattutto l’inquinamento. Negli ultimi due decenni, i decessi causati dalle moderne forme di inquinamento multiplo e diffuso sono aumentati del 66% causando ogni anno oltre 9 milioni nel mondo di morti.

In generale l’inquinamento atmosferico rimane il più pericoloso, causando oltre 5-7 milioni di morti all’anno a livello globale. Il 91% della popolazione mondiale è mediamente esposto a livelli degli inquinanti nell’aria al di sopra dei valori raccomandati dall’OMS per la salvaguardia della salute. E l’Italia ha il triste primato fra i Paesi europei per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico, con lo smog che causa fino a 90mila morti premature l’anno.

Purtroppo, considerando l’elevato numero di inquinanti chimici moderni e la loro ubiquità nell’ambiente, i dati a livello globale sul carico di malattie e i decessi attribuibili all’inquinamento sono quasi certamente sottostimati. Nel 2009 l’inquinamento chimico è stato definito come uno dei limiti planetari da non oltrepassare per salvaguardare l’umanità. Oggi alcuni scienziati sostengono che abbiamo ormai superato questo limite oltre il quale non c’è più sicurezza per la biosfera e l’umanità, avendo immesso nell’ambiente un cocktail di sostanze chimiche di sintesi che pervadono tutto il Pianeta.

Ogni giorno nel nostro corpo entrano più di 100mila microplastiche dall’aria, dall’acqua e dal cibo, una quantità pari a diversi milligrammi al giorno

DA CAUSA A SOLUZIONE: SALVAGUARDIAMOIL FUTURO DELLA NOSTRA SALUTE

L’essere umano, da causa dell’inquinamento globale deve diventare soluzione. Il WWF promuove azioni come la ricerca scientifica in campo tossicologico ed ecotossicologico, i cambiamenti nelle abitudini e negli stili di vita, l’adozione di un’etichettatura adeguata, l’adozione di criteri ambientali minimi nel Green Public Procurement, la definizione in Italia di una strategia in materia di sostanze chimiche che orienti il nostro Paese verso l’obiettivo di un inquinamento zero, la riduzione dell’uso di materie plastiche monouso e non necessarie, un’alimentazione che limiti l’esposizione alle sostanze chimiche tossiche.

Infine non possiamo dimenticare che inquinamento, cambiamento climatico e perdita di biodiversità sono strettamente collegati. Gli sforzi a livello globale per contrastare l’inquinamento chimico possono e devono essere sinergici con altri programmi di politica ambientale globali per effettuare una transizione ecologica rapida e su larga scala. La sana gestione delle sostanze chimiche e la prevenzione del loro impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana contribuirebbero alla creazione di ambienti sani e comunità resilienti, ottenendo così un doppio beneficio per la salute umana e del pianeta.

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