Siké, i giovani si attivano per creare senso di comunità e valorizzare il territorio
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Catania - Accade spesso che generazioni più avanti con l’età critichino i giovani etichettandoli come incapaci, irrispettosi e senza alcuna voglia di fare. Generalizzare è una delle forme adottata da molti di noi, spesso anche in modo involontario, per semplificare processi e fenomeni che in realtà hanno all’ interno una complessità che va vista nell’insieme. E a proposito delle nuove generazioni, spesso il giudizio che viene affibbiato loro è peggiore rispetto alla realtà.
Sono tante le storie, i fenomeni e le associazioni che raccontano il contrario. Una di esse è l’associazione Sikè, un’ulteriore testimonianza di come non si possa fare di tutta l’erba un fascio. Esiste una larga parte di giovani che si sta impegnando con cuore, passione e intelligenza per migliorare quel mondo che proprio quella generazione che spesso li denigra non ha tutelato come avrebbe dovuto.
Simona Oliva mi racconta della nascente associazione catanese, il cui nome richiama la denominazione greca di Sicilia – Sikelia –, con già all’attivo tante iniziative nonostante i pochi mesi di vita. Giovane, spigliata, motivata e appassionata, Simona è membro del CDA e rappresentante legale dell’associazione no profit nata ad aprile del 2022 su iniziativa di studenti e lavoratori di diversi Comuni della provincia di Catania che credono nello sviluppo e nel riscatto della Sicilia. Sikè nasce dall’esigenza di tornare a creare un senso di comunità e di appartenenza al territorio, come un grande laboratorio di idee in cui i membri della comunità possano riunirsi per generare insieme soluzioni a problemi comuni.
«Siamo 120 ragazzi, giovani studenti e lavoratori, tutti dai 25 anni in su, provenienti da quattordici Comuni della provincia di Catania. Al gruppo iniziale di 20-30 persone che ha avuto l’idea in breve tempo se ne sono aggiunte molte altre. Da sempre siamo appassionati ai temi del sociale, ci siamo sempre spesi per altri e abbiamo tanta voglia di migliorare la comunità in cui viviamo» racconta Simona.
Sike si ispira ai valori di uguaglianza, tutela della dignità umana, tutela dell’ambiente, solidarietà sociale, parità di genere, economia circolare. L’associazione è costituita in quattro team tematici: Sviluppo, Solidarietà, Ambiente e Cultura. Un’organizzazione che consente a ogni persona che vuole attivarsi di lavorare nell’ambito che più è di suo interesse e più le si addice, in base alle proprie competenze e alla propria indole.
I ragazzi amano definirsi “architetti sociali” per la voglia di costruire uno spazio in cui tutti possano esprimere al meglio le proprie esperienze, mettendole al servizio degli altri. Partono dal principio che in ogni comunità c’è un patrimonio ricco di conoscenze ed esperienze che, se utilizzate in modo creativo, possono essere incanalate in azioni collettive per raggiungere il benessere di tutti.
Tra i primi progetti proposti da Sikè, ad esempio, una raccolta di alimentari e farmaci per l’Ucraina in collaborazione con la Protezione civile di Catania e la partecipazione di numerose farmacie e supermercati della provincia; la collaborazione con Plastic Free Catania per la pulizia del porticciolo di Ognina; il contribuito a tinteggiare le mura del reparto oncologico pediatrico del Policlinico e una collaborazione con Aiax Taormina per l’organizzazione e la promozione dello spettacolo della Bohème di Puccini, inscenata dal Teatro dell’Opera di Leopoli.
Attualmente Sikè è impegnata in due progetti importanti. Psiké è un servizio psicologico gratuito con una squadra di quindici psicologi in tutta la provincia che fornisce ai cittadini interessati due sedute psicologiche gratuite in varie sedi messe a disposizione da imprese, associazioni e Comuni. «Vogliamo diffondere il messaggio dell’importanza della cura psicologica e di quella fisica, che spesso vengono sottovalutate. Il Covid ha lasciato grossi strascichi specialmente sui ragazzi, è necessario intervenire immediatamente» continua Simona. Aci Sant’Antonio, Acireale, Giarre e Catania sono i Comuni che hanno aderito insieme a tante altre associazioni.
Piantiamola invece è un progetto di riforestazione urbana su diversi comuni della provincia, attuato tramite una campagna di crowdfunding e accordi con imprese, con Legambiente Catania, Plastic Free, Maravì e il patrocinio dei Comuni di Trecastagni, Zafferana Etnea e Santa Venerina.
«L’agenda 2030 dell’Onu prevede di piantumare circa 8 miliardi di alberi nel territorio europeo anche per rimediare agli effetti del caldo sulla salute dell’uomo. L’Italia è tra i paesi che registra dati più elevati sulla mortalità giornaliera soprattutto nelle città a causa anche del poco verde. Serve quindi piantare alberi anche per contrastare il dissesto idrogeologico nella nostra regione. Cittadini e imprese, con una donazione libera, possono contribuire insieme per accrescere il patrimonio verde delle città. Con una donazione di 20 euro ogni cittadino potrà inoltre dedicare un albero a una persona cara», continua Simona.
E ancora cultura, turismo, eventi, valorizzazione e riqualificazione di percorsi e monumenti, sempre con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di tutti. In programma con la Croce Rossa e altre associazioni c’è un piano di lavoro finalizzato a sostenere anziani e persone sole, un festival di arte condivisa in cui il pubblico sarà il protagonista.
«Non abbiamo una fondazione che ci sostiene economicamente, facciamo tutto per accordi. Siamo andati a parlare con i Comuni per le diverse iniziative e abbiamo avuto risposte positive. La volontà di migliorare la qualità della vita di tutti quando è vera ed è autentica viene apprezzata da tanti, anche dalle istituzioni che sono abbastanza carenti nella nostra area da molti punti di vista». Idee per il futuro, azioni per il presente, è questo il cuore di Siké. Far coesistere la valorizzazione della libertà economica e personale con la tutela dell’ambiente e l’inclusione sociale, tramite princìpi di cooperazione e democrazia partecipativa.
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