Santo Vitale, l’artigiano-musicista palermitano che realizza strumenti a percussione e ne diffonde l’energia
Seguici su:
Palermo - Ci sono esperienze casuali che cambiano la vita o che innescano la miccia di una passione che non si sospettava neanche di avere. È successo questo al palermitano Santo Vitale venticinque anni fa, quando è stato letteralmente folgorato dal suono di un tamburo, o meglio di uno djembe, che lui stesso aveva riparato. E così, da quel giorno, le percussioni sono diventate il suo pallino: dalla costruzione degli strumenti nel laboratorio de La Bottega delle percussioni, alla didattica, ai concerti, alla facilitazione e condivisione con i drum circle e tanto, tanto altro.
Ma andiamo con ordine perché questa storia merita di essere raccontate e assaporata con il ritmo giusto. «Avevo 21 anni, era il 18° compleanno di mia sorella Claudia e avevo deciso di regalarle qualcosa che fosse diverso dalla solita collanina d’oro. Ai tempi lavoravo a Mondello in un ufficio e mentre andavo a lavoro incontrai un ragazzo senegalese con vendeva djembè. Ne fui affascinato. Ne comprai uno e lo portai a casa. Tutti mi presero per pazzo, ma io e mia sorella ci divertivamo a suonarlo. Non eravamo musicisti, ma ci appassionammo», racconta Santo Vitale che oggi di anni ne ha 46.
SANTO VITALE E LA FOLGORAZIONE PER LE PERCUSSIONI
«Dopo tre mesi però questo tamburo si ruppe. Provai a farlo sistemare, ma nessuno riusciva, allora presi un tappeto di pelle in casa e cercai di ripararlo io. La prima volta il tamburo non suonò, la seconda il risultato fu discutibile, la terza il suono fu perfetto e fui come illuminato. Avevo trovato quello che mi piaceva fare. Nel 2002, mentre costruivo percussioni nel mio garage, un mio amico percussionista mi disse: “Ma che ci fai solo nel tuo garage, devi aprire un luogo in città dove le persone possano venirti a conoscere” e così trovai un piccolo laboratorio in via del Parlamento vicino a un ebanista che fu subito felice di accogliermi».
Subito dopo nacque l’Associazione Culturale Accademia La Bottega delle Percussioni e da allora la musica e le percussioni sono diventate compagne di vita di Santo. «Amo costruire strumenti a percussione – tra cui tamburello siciliano, cajon, djembe, surdu, tavolo parlante – perché quando li suono so che dentro quella “scatola” intrisa di lavoro, ricerca ed esperimento c’è tutta la mia passione e sono felice», racconta. Accompagnato dal suo mantra “tutto suona”, Santo Vitale è diventato prima un artigiano del tamburo e poi un musicista nonché facilitatore di drum circle. Attorno a sé e alla sua associazione, ha costruito un mondo di condivisione a suon di percussioni.
NEL LABORATORIO DI SANTO VITALE NASCONO ANCHE STRUMENTI DA RICICLO
«Quando ho cominciato non c’era internet alla portata di tutti quindi ho studiato prima da autodidatta e poi col tempo ho cominciato a ospitare workshop di grandi maestri di percussioni provenienti da tutto il mondo, fino a imparare sempre di più e condividere l’energia delle percussioni». Nel suo laboratorio di via del Parlamento 16 nascono infatti diversi strumenti a percussione e una varietà di strumenti realizzati con materiali da riciclo. «Cerco di farmi guidare anche dalle esigenze del musicista e mi diletto con il riciclo. Ho una batteria fatta con gli pneumatici di cui vado davvero fiero», aggiunge.
La cosa che amo in assoluto è lavorare nelle scuole e con i ragazzi speciali, perché con loro l’energia ha una vibrazione meravigliosa
«Insomma, ho scelto la musica nella mia vita perché ho letto negli occhi della gente l’energia che è capace di regalare». E la musica, nella vita di Santo Vitale si articola attraverso le attività dell’associazione di cui fanno parte anche la sorella Claudia, Salvo Compagno e Daniele Schimmenti. Tra queste attività ci sono quelle della scuola di musica e ovviamente anche un’orchestra di percussioni. «Abbiamo anche messo su un’orchestra di 35 elementi per vivere in maniera più attiva lo scambio insegnante – allievo».
LA DIDATTICA E IL DRUM CIRCLE COME STRUMENTI DI RELAZIONE E TEAM BUILDING
Ma c’è di più. Santo Vitale si occupa anche di didattica musicale come formatore in corsi per amanti di musica africana, come docente scolastico in vari progetti come L.I.V.A. Acqua e vita, progetto M.U.S.E., Cesvop e Comune di Palermo e al momento anche nel quartiere dello Zen con il progetto di musica in culla. «Come facilitatore di drum circle nei più svariati contesti dal relazionale al divertimento per un’esplosione di adrenalina pura. La cosa che amo in assoluto è lavorare nelle scuole e con i ragazzi speciali, perché con loro l’energia ha una vibrazione meravigliosa. E poi amo lavorare nei contesti più difficili e con chi ha di meno: mi regala molta più soddisfazione». D’altra parte, Palermo vanta molte realtà che operano in questi contesti, come ad esempio l’esperienza di Circopificio.
In particolare, Santo Vitale è anche facilitatore di drum circle, evento ritmico aperto a tutti nel quale persone che si conoscono o meno si riuniscono per creare musica. «Da un team building a una classe di primaria, quando condivido un’esperienza attraverso il ritmo leggo negli occhi della gente gioia e meraviglia, voglia di stare insieme e armonia». Nel drum circle infatti i partecipanti si dispongono in cerchio e, con l’aiuto di un facilitatore, creano ritmi improvvisati utilizzando tamburi e percussioni di ogni tipo. L’obiettivo è quello di ritrovarsi insieme per condividere la propria energia vitale, attraverso il ritmo e le vibrazioni coinvolgenti delle percussioni.
A CASA DI AMICI, IL CONCEPT HOSTEL TRA MUSICA E ARTE
Oltre al laboratorio e alla scuola, Santo, insieme alla sorella Claudia che ne è l’ideatrice, è l’anima dell’ostello A Casa di amici. «Si tratta – spiega – di Boutique Hostel con personalità ben definita con ambienti di design, tra arte contemporanea e camere a tema musicale. Un “concept hostel” in cui fare turismo esperienziale e incontrarsi attraverso la musica. Qui c’è la possibilità di soggiornare con artisti provenienti da tutto il mondo e di diventare artisti al tempo stesso, magari scoprendo il proprio talento nascosto esattamente come accadde a Santo Vitale venticinque anni fa.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento