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Torino - Dal 14 al 16 dicembre a Torino si è tenuta la sesta edizione dell’Ecoforum per l’Economia Circolare del Piemonte: si tratta dell’appuntamento dedicato ai temi legati alla corretta gestione dei rifiuti e delle buone pratiche di economia circolare. Anche quest’anno hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni, università, mondo imprenditoriale e singoli cittadini.
In particolare, nel corso della giornata conclusiva, è stato presentato il Dossier Comuni Ricicloni 2022, che ogni anno premia l’eccellenza di comunità locali, amministrazioni pubbliche e cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella raccolta e gestione dei rifiuti. In riferimento alla regione Piemonte, come riportato sul documento, “finalmente è stato raggiunto l’obiettivo di raccolta differenziata imposto per legge, pari ad un poco ambizioso 65%”.
DAL CONCETTO DI “COMUNE RICICLONE” A QUELLO DI “RIFIUTI FREE”
Dai dati emerge infatti che tutte le Province superano il 65%, ad eccezione delle province di Alessandria e Torino, che si confermano ancora lontane dagli obiettivi di legge, rispettivamente al 62,5% (in crescita dell’1,5% rispetto ai dati dell’anno precedente) e al 61,3% (in crescita del 2% rispetto ai dati 2020).
Dunque, il Piemonte raggiunge nel 2021, con nove anni di ritardo, l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata a livello regionale, nonostante siano i due capoluoghi, ovvero Alessandria col 46,8% e Torino col il 53,3%, a rallentare la corsa del territorio verso una gestione sostenibile del ciclo rifiuto. Possiamo dire allo stesso tempo che, pur rimanendo distanti dagli obiettivi di legge, sia Torino che Alessandria mostrano una crescita progressiva della raccolta differenziata e in particolare il capoluogo regionale fa un balzo di quasi tre punti percentuali.
«Sono due i binari paralleli che vanno percorsi per puntare a un’economia realmente circolare», dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. «Il primo è quello della riduzione del rifiuto prodotto e dell’intercettazione il più efficiente possibile delle frazioni valorizzabili del rifiuto. Proprio per tale ragione, a partire dall’edizione 2016 la nostra Associazione ha voluto alzare l’asticella per andare oltre quello che è un obbligo di legge (RD al 65%) e premiare non più solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma anche chi produce meno rifiuto indifferenziato, passando dal concetto di “Riciclone” a quello di “Rifiuti Free”. Il secondo binario è quello del riciclo e della valorizzazione del materiale raccolto differenziatamente».
Quando parliamo di “Comune Rifiuti Free” ci riferiamo al Comune che oltre a rispettare l’obbligo di differenziata del 65%, ha una produzione di secco residuo inferiore ai 75 kg annui per abitante. I dati mostrano che continua la crescita dei Comuni Rifiuti Free: in tutto raggiungono quota 125, che rappresenta un numero significativo se pensiamo che erano meno di cinquanta solo tre anni fa.
Dall’analisi emerge come i Comuni Rifiuti Free restano mediamente piccoli: tra questi risultano particolarmente virtuosi il Comune di Cossato e Bra, poiché tra i pochi che riportano valori bassi in corrispondenza di una popolazione superiore ai 10mila abitanti. Nel complesso i comuni ricicloni (con RD oltre 65%) sono 679 (+76 rispetto all’anno passato) pari al 57,5%. Guida la classifica virtuale la Provincia di Novara, che presenta un solo Comune sotto la soglia di legge.
I CONSORZI “RIFIUTI FREE”
Un altro premio istituito da Legambiente si chiama “Premio Consorzio Rifiuti Free” e intende valorizzare il lavoro dei Consorzi sui territori piemontesi. «Le discriminanti sono una raccolta differenziata che superi a livello consortile il 75% e una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 100 kg annui per abitante», spiegano gli organizzatori. A vincere il titolo sono stati il Consorzio Chierese Servizi della Città Metropolitana di Torino (82,1% di RD e 79,9 kg abitante/anno) e del Consorzio Gestione Rifiuti Medio Novarese (84,7% di RD e 79,6 kg abitante/anno).
«La continua crescita del numero dei Comuni Rifiuti Free è una nota positiva – dichiara Alice De Marco, Direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – in un quadro che non è completamente positivo e che ancora deve fare un lungo percorso lungo la strada che porta verso l’economia circolare. C’è da considerare che sono molti i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata. Il vero scoglio è quello della riduzione del secco residuo».
La produzione pro-capite diventa un problema ancora maggiore per i Comuni che hanno grossi flussi turistici (pensiamo ai comuni montani e a quelli lacustri che in certe stagioni dell’anno vedono triplicare il numero di presenze) o grossi centri di aggregazione. «Sarebbe opportuno fare valutazioni più approfondite su queste realtà», conclude Alice De Marco.
L’EcoForum per l’Economia Circolare in Piemonte si è svolto in collaborazione con Conai, Progetto LIFE Derris e Progetto LIFE Climaction. L’iniziativa è patrocinata da UnionCamere Piemonte, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Provincia di Novara, Città di Novara e Città di Torino.
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