Land art e permacultura: a Cascina San Giorgio il legame con la natura si ricuce così
Seguici su:
Alessandria - «Il progetto Cascina San Giorgio nasce da un mio cambio di vita, subito dopo aver terminato un corso di formazione annuale in permacultura. La cascina era in origine una casa dì campagna di proprietà, poi non più utilizzata come abitazione primaria. Dal 2018, con la formula Bed & Breakfast, si apre al pubblico offrendo camere e appartamenti in cui poter trascorrere più giornate». Presenta così la sua “creatura”, Anna Spriano, l’ideatrice del progetto di Cascina San Giorgio.
«I quattro ettari che circondano l’immobile sono stati trasformati in un parco-frutteto-giardino progettato in permacultura, con piante tipiche del Monferrato. La cura per la terra e per le persone, è la caratteristica predominante di questo luogo». Un luogo aperto all’ospitalità, agli eventi, all’arte e alla cultura. Cascina San Giorgio è questo. Si tratta di una tipica cascina piemontese circondata dalla natura e situata a pochi chilometri dal Comune di Valenza, in provincia di Alessandria.
Cascina San Giorgio è innanzitutto un progetto nato dal bisogno di ritrovare il legame dell’essere umano con la Natura. Un posto dove alloggiare per qualche giorno, dove poter staccare dalla quotidianità. Ad animare il luogo ci sono sempre nuove attività: corsi, workshop, piccoli lavori in campo, eventi culturali e di svago. La volontà di Anna è quella di costruire una comunità che ruoti attorno alla cascina e che riesca a coinvolgere, attraverso varie iniziative, un numero sempre più ampio di persone interessate a queste tematiche.
Cascina San Giorgio può inoltre vantare un frutteto misto curato in modo biologico, con la messa a dimora di 800 piante da frutta che si possono trovare nel Monferrato. Favorire la biodiversità, rigenerare la terra e migliorare la fertilità sono gli obiettivi che Anna si è prefissata di portare avanti, anche attraverso l’autoproduzione di cibo e la promozione di un’alimentazione prevalentemente vegetale, biologica e a chilometro zero.
Ciò che più stupisce di Cascina San Giorgio è però il suo peculiare rapporto con l’arte. La natura invita alla meditazione, alla contemplazione e ci porta a manifestare i nostri sentimenti e ciò che teniamo dentro. L’arte invece aggiunge bellezza al territorio, rendendolo ancora più unico. Il bosco diventa dunque un luogo d’incontro per ospitare eventi culturali come concerti, spettacoli teatrali, proiezioni, mostre fotografiche e progetti sempre nuovi, come quello del Bosco Aureo.
«Il Bosco Aureo – riprende Anna – è un’opera di Land Art collettiva progettata in permacultura. Si tratta di un bosco circolare appena piantato con cinque aceri al centro, le cosiddette piante totem, e cinque sculture che li abbracciano. È un vero e proprio spazio conviviale. Gli alberi crescendo lo trasformeranno in una quinta naturale adatta a ospitare nuovi eventi culturali e artistici».
«Il Bosco Aureo è nato da un processo creativo spinto dalla ricerca di connessione con il mondo naturale, dal bisogno di creare bellezza e dall’amore per l’arte, intesa non come un bene da commercializzare ma come manifestazione dell’anima. Si tratta di un progetto che ha preso vita da un’idea semplice ma rivoluzionaria: quella di trasformare un atto agricolo in un atto artistico».
L’arte di cui parla Anna è anche un’arte partecipata, perché realizzata con l’aiuto e il coinvolgimento del maggior numero di persone possibile. La creazione di quest’opera di Land Art collettiva è stata possibile solo grazie all’incontro con giovanissime artiste che si sono messe in gioco e al contributo di giovani associazioni culturali del territorio. Il Bosco Aureo è partito quindi come progetto artistico e si è trasformato velocemente in un progetto sociale.
«Le piante sono state acquistate grazie a una campagna di crowdfunding – riprende Anna –, mentre i costi di realizzazione delle opere sono stati in parte sostenuti dal gruppo Damiani, dalla Fondazione Mani Intelligenti e da una scuola d’infanzia che ha anche inserito il progetto Bosco Aureo nel proprio programma didattico di educazione ambientale».
«La giornata di piantumazione si è trasformata in una giornata evento aperta al pubblico. È stato poi emozionante vedere famiglie e sostenitori piantare i piccoli alberi in cerchio, allietati da una musicista che ha sottolineato la bellezza dell’atto e l’intenzione. Le cinque installazioni sono state poi create in cascina durante un residenziale artistico, utilizzando alcuni elementi trovati sul posto. Infine, il giorno dell’inaugurazione si sono riuniti artisti locali che si sono esibiti con performance artistiche e installazioni fotografiche».
Cascina San Giorgio è diventato, nel corso di questi anni, un luogo in cui natura e arte si plasmano a vicenda, un bacino di idee sempre nuove. Anna e gli artisti con cui collabora stanno infatti già lavorando a un nuovo progetto artistico collettivo, in collaborazione anche con il teatro di Valenza e il liceo artistico. Il tema sul quale vogliono porre l’attenzione è l’elemento acqua. Anna, per concludere, invita artisti delle più svariate discipline a mettersi in contatto con lei, qualora fossero interessati a prendere parte a questo nuovo progetto condiviso.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento