ArcheoSIT, il progetto di due giovani di Enna tra archeologia preventiva e rilancio turistico
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Enna - Metti due trentenni innamorati della propria città – Enna – e stanchi di vederla relegata ai margini della notorietà quando si parla di storie e bellezze siciliane. Metti anche che i due siano un archeologo e un informatico e che si mettano in testa di far dialogare le loro professionalità ponendole al servizio della propria città e – perché no? – di un progetto imprenditoriale e di ricerca. Mescola bene il tutto e otterrai le basi di ArcheoSIT, un progetto innovativo e indipendente del Centro Studi di Archeologia Preventiva Siciliana.
Un progetto indipendente – con un suo sito dedicato – nato per raccogliere, studiare e divulgare dati sulla geografia, topografia e archeologia di Enna e della Sicilia, ma replicabile ovunque. Anime dell’iniziativa sono l’archeologo Paolo D’Angelo, 32 anni, e l’informatico Fabrizio Natanaele Severino, 34 anni. Due giovani ennesi che si sono incontrati proprio nel segno della passione per la propria città – i due erano anche candidati al consiglio comunale – e della voglia di farne conoscere le bellezze e le potenzialità.
ARCHEOSIT, PER IL RILANCIO TURISTICO DI ENNA
Come? A partire proprio dalla sua storia e da una narrazione che procede anche un po’ attraverso la “sottrazione e l’assenza” perché gli scavi archeologici e la loro mappatura possono servire, oltre che per scopi di studio e ricerca, a rilanciare l’interesse turistico per la città dal passato aureo che aveva fatto della sua posizione nevralgica al centro dell’Isola la sua grande forza. «Siamo entrambi ennesi – dicono Paolo e Fabrizio Natanaele – e condividiamo l’amore per questa città e soffriamo sicuramente del fatto di vederla esclusa dalle grandi rotte turistiche del contesto siciliano (che sono al centro delle attività di Inner Sicily)».
E con l’idea che sia importante restaurare la memoria storica e identitaria della città, passando dalle emergenze archeologiche-storico-artistiche magari un po’ dimenticate, i due professionisti hanno lanciato il sistema ArcheoSIT, che coniuga il dato archeografico e archeologico a quello geografico e informatico. Il sistema ArcheoSIT si basa sull’avanguardia della mappatura attraverso i software Gis (o Sistemi Informativi Territoriali digitali SIT, appunto) con l’obiettivo di raccogliere dati bibliografici e geo-spaziali per la creazione di cataloghi topografici di interesse archeologico.
ARCHEOSIT E L’ARCHEOLOGIA PREVENTIVA COME STRUMENTO DI TUTELA
Inoltre ArcheoSIT si attiene alla normativa che tutela le aree e i siti archeologici attraverso l’archeologia preventiva: attività di ricerca che si effettua con interventi, in aree sensibili, che comportano sondaggi diagnostici del terreno propedeutici ai progetti o ai lavori per preservare il patrimonio archeologico minacciato da lavori in corso. Si tratta di uno strumento di tutela tutto italiano (normato dall’articolo 25 del decreto 50/2016) che regola gli interventi che prevedono attività di scavo per varie finalità, da quelle pubbliche a quelle private.
Ovviamente, per capire quali zone sarebbero “potenzialmente a rischio” gli enti pubblici si servono di dati archivistici e bibliotecari che hanno consentito di redigere delle carte del potenziale archeologico. Gli strumenti informatici permettono di snellire la raccolta e la salvaguardia dei dati nel Sistema informativo territoriale e di raccogliere in un unico ambiente di lavoro tutti i dati cartografici, geografici e archeografici.
ENNA COME MODELLO SIT DI RIFERIMENTO
Ed è qui che sta l’innovazione e l’intuizione dei due ideatori – ciascuno per le proprie professionalità –: proporre l’antica città di Enna come modello SIT di riferimento da replicare in altri contesti siciliani, italiani e internazionali. ArcheoSIT mette a disposizione di specialisti di archeologia e topografia antica, docenti, studenti delle facoltà di beni culturali, studiosi e ricercatori indipendenti, imprese, nonché Pubblica Amministrazione, turisti e cittadini curiosi un importante strumento di ricerca e di studio con una mole di informazioni e contenuti davvero imponente.
«Il SIT archeologico di Enna – spiegano – è la chiave d’accesso a una nuova stagione di studi e ricerche in campo archeologico e topografico con l’intento di accrescere il valore della città di Enna. Il servizio di ArcheoSIT, oltre all’archeologia preventiva nell’ottica delle buone politiche di tutela, valorizzazione e fruizione dei monumenti superstiti in fase di pianificazione territoriale e progettazione urbanistica, nel rispetto della conservazione dei resti antichi, offre però anche possibili risvolti di tipo turistico».
L’ARCHIVIO STORICO ANGELO SEVERINO
ArcheoSIT è stato presentato al pubblico nel 2022 anche se era stato avviato circa un anno e mezzo prima, in piena pandemia. A crederci fortemente era stato soprattutto il padre di Fabrizio, il giornalista e storico ennese Angelo Severino – scomparso prematuramente il 22 marzo 2022 – cui è intitolato l’ampio “Archivio Storico Angelo Severino Umbilicus Siciliae et Trinakie Hennaion” di cui ArcheoSIT cura la conservazione, catalogazione e consultazione. Fondato nel 2022 proprio per volontà di Fabrizio Natanaele, l’Archivio custodisce oltre 5.000 documenti, tra cui volumi, enciclopedie, riviste, articoli, saggi, scritti e tesi di laurea di varia natura e argomentazione, raccolti durante gli anni della carriera di Angelo Severino.
Oltre l’aspetto culturale e di ricerca, ArcheoSIT ha un aspetto imprenditoriale non indifferente: il servizio infatti offre consulenza e assistenza per la Valutazione di Impatto Paesaggistico e Verifica Archeologica Preventiva per evitare la distruzione delle possibili preesistenze archeologiche. E se il database di ArcheoSIT è fondamentale in fase progettuale nell’ambito di interventi pubblici e privati che prevedono scavi a profondità diverse da quelle già interessate da infrastrutture esistenti, il servizio propone anche la consulenza e assistenza per la Valutazione di Impatto Paesaggistico e Verifica Archeologica Preventiva per evitare la distruzione delle possibili preesistenze archeologiche.
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