SardexPay: “Tra crisi e cambiamento, i valori restano la nostra stella polare” – Dove eravamo rimasti #8
Seguici su:
Conosco Sardex dal novembre 2012, quando arrivai con il camper a Serramanna. Ho intervistato i fondatori tantissime volte, su Italia che Cambia abbiamo pubblicato decine di articoli sulla sua storia e le sue evoluzioni nazionali, nonché su realtà regionali come quella emiliana, piemontese e veneta e io ho persino dedicato un intero libro a questa esperienza: Una moneta chiamata fiducia. In seguito vi abbiamo raccontato della nascita delle community, dell’’apertura all’azionariato diffuso e dell’ingresso nella compagine di Banca Etica.
Eppure, la realtà è in continuo movimento e ci siamo accorti in occasione del lancio di una partnership tra Italia Che Cambia e SardexPay che mancava un articolo che facesse il punto sulle evoluzioni degli ultimi anni pandemici. Eccoci quindi qui a chiederci: dove eravamo rimasti? Per farlo ho contattato Franco Contu, uno dei fondatori – o meglio dei founder, come si dice nei “mondi bene” – di Sardex. Mi sono confrontato anche con Paolo Piras mentre non sono riuscito a parlare con il CEO Marco De Guzzis. Vedremo se riusciremo a fare il punto anche con lui nei prossimi mesi.
Ma veniamo finalmente alle novità, che non sono poche. Sardex nasce per mettere in circolo l’economia quando manca la liquidità e se le ripetute crisi economiche degli ultimi venti anni avevano provato l’economia italiana, il combinato disposto di pandemia, lockdown ripetuti e guerra Ucraina ha dato davvero una “botta micidiale” all’economia reale e in particolare alle PMI.
Mi racconta Franco che purtroppo molti iscritti negli ultimi tre anni hanno dovuto chiudere i battenti, ma anche che molti altri – anche grazie al supporto di SardexPay – sono riusciti a sopravvivere a questo momento difficile. Nel frattempo le comunità si sono allargate e sono entrati nuovi iscritti. Negli ultimi anni, la compagine sarda – oggi SPA – ha dovuto affrontare anche un difficile risanamento che si può dire realizzato con successo, seppure attraverso alcuni passaggi molto dolorosi. Ora si punta ad avere utili.
Oltre il denaro – L’esperienza vincente di Sardex |
Gabriele, Peppe, Franco e Piero sono sempre soci, ma solo Franco Contu e Piero Sanna lavorano tuttora per Sardex. Gabriele Littera, amministratore di Valori Sardex, l’equity crowdfunding della società, è diventato Sindaco di Serramanna, mentre Giuseppe Littera ha preso altre strade lavorative. Ok, questa cosa mi mette un po’ di ansia lo ammetto. I fondatori per me sono sempre stati i garanti dell’integrità valoriale di questa straordinaria realtà che ha cambiato la vita e l’economia di migliaia di aziende nonostante il passaggio da SRL a SPA e le mille difficoltà del mondo contemporaneo. Se vanno via loro che succede?
Franco mi tranquillizza: «Posso affermare in tutta onestà che non ci sono state ingerenze sulla parte valoriale! A volte possono esserci alcune dinamiche di confronto interno tra posizioni e storie diverse, ma non solo non abbiamo “tradito” lo spirito del progetto, ma lo stiamo radicando sempre più attraverso le comunità territoriali, la presenza dei nostri broker, l’incontro fisico con i nuovi iscritti e gli eventi di rete che continuiamo a portare avanti».
A livello regionale SardexPay si è rafforzato in Sardegna, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e in gran parte del centro-nord. In alcune regioni intervenendo direttamente, in altre creando alleanze con circuiti locali, come in Abruzzo, Lombardia, Alto Adige e Campania, dove sono nate rispettivamente le reti Abrex, Linx, Montex e Felix.
Anche Paolo Piras, storico responsabile di Liberex, il circuito emiliano e oggi dipendente diretto di Sardex, mi rassicura sulla continuità valoriale e sui risultati raggiunti e lo fa citando le migliaia di aziende iscritte che ogni giorno sono un pochino più “ricche” grazie al circuito. Paolo, detto Pablo, mi svela anche una prossima novità: sta per partire una piattaforma dedicata al turismo per cui si potrà viaggiare in strutture che accettano crediti SardexPay. Ne riparleremo presto.
Chiudo la conversazione con Franco chiedendo che numeri sono stati raggiunti: «Stiamo tagliando il traguardo di un miliardi di crediti transati, possiamo quindi dire di aver mosso due miliardi di euro di economia che altrimenti non si sarebbe mai mossa, economia reale fatta di volti, di persone, di famiglie. Lo abbiamo fatto nonostante il contesto storico, le nostre difficoltà interne una piattaforma tecnologica da migliorare, i debiti pregressi».
Due miliardi di economia sono tanti. I numeri sono aridi, non comunicano nulla. Ma io li ho incontrati questi imprenditori e imprenditrici – e i/le loro dipendenti. E so cosa si nasconde dietro quella cifra astratta: si nascondono sogni realizzati, sudore che si trasforma in risultati, persone che dormono un po’ più tranquille. Non amo la retorica sull’economia, la crisi, gli stipendi bassi e così via, ma ciò non significa non comprendere che ognuno di noi – o quasi – ha a che fare con spese quotidiane per vivere e crescere in salute. E quindi ancora una volta sono grato a quei cinque folli creatori di Sardex che ancora oggi vive e lotta insieme a noi.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento