Paolo e le sue Fiabe Italiane del Piemonte: un libro di racconti per regalare un sorriso ai bimbi in ospedale
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Torino - Draghi, streghe, maghi, animali magici, principi e principesse. Quanti di noi, fin da piccoli, sono stati incantati dalle favole, oltrepassando i confini di spazio e tempo e viaggiando in mondi fantastici? Così “C’era una volta un re…” non è più l’incipit di un racconto, ma l’inizio di un’avventura piena di soprese in cui ci siamo catapultati, liberi di lasciarci travolgere dalla fantasia. E se lungo il percorso ci siamo imbattuti in Pollicino o Cappuccetto Rosso, nessun problema: sapevamo con certezza che da lì a poco qualcosa di speciale sarebbe successo.
Se di fiabe non ne avete mai abbastanza, oggi vi parliamo di un progetto e di un autore speciali. Lui ha reinterpretato le antiche fiabe della tradizione rendendole attuali, per fare in modo che la cultura e la saggezza della nostra Terra non vada persa.
Parliamo di Paolo Menconi, che nella vita, tra le tante cose, è scrittore e mente creativa. È anche l’autore del libro Fiabe Italiane del Piemonte, una raccolta di dieci appassionanti fiabe tratte dalla saggezza popolare che l’autore ha reinterpretato e arricchito, come in una ballata, con nuove divertenti filastrocche e stornelli. Un modo per valorizzare e tramandare la cultura e la storia di una regione piena di ricchezze: il Piemonte.
In occasione del periodo natalizio il libro si è dato un importante obiettivo, ovvero quello di regalare un sorriso ai bambini in Ospedale: per ogni copia acquistata infatti, un’altra verrà regalata ai piccoli degenti, grazie alla collaborazione con l’Associazione Culturale AEDE e con la Fondazione FORMA Onlus dell’Ospedale Santa Margherita di Torino. Incuriositi da questo libro, abbiamo parlato di fiabe, di amore per la lettura e di storie popolari con Paolo Menconi, che ci ha svelato tutti i segreti delle sue Fiabe Italiane dal Piemonte.
Ci racconti qualcosa di te e della tua vita come scrittore?
Per raccontarti rapidamente di me direi che ho una parte molto razionale: collaboro con diverse Università, sono il Presidente di un Osservatorio di Ricerca Internazionale in cui mi occupo di analisi, dati e statistiche e mi chiamano “l’Uomo dei Numeri”. Nello stesso tempo, un’altra parte di me è decisamente creativa: amo la musica, l’arte e scrivo fiabe per bambini. Perché scrivere fiabe? Perché abbiamo veramente bisogno di belle favole, soprattutto in periodi difficili come questi. Dobbiamo riuscire a sognare di più e far viaggiare libera la fantasia e le favole ci portano in mondi incantati, dove il Bene vince sul Male. Abbiamo bisogno di crederci ancora!
Ho pubblicato diversi libri, uno dei quali ha vinto il Premio Internazionale di Letteratura e di cui hanno scritto molti musicisti importanti come Finardi, Fiordaliso o Fabio Treves. Ho anche realizzato una collana editoriale con una raccolta di fiabe sulle opere liriche che è stata presentata dal grande tenore Josè Carreras dove racconto, in forma di fiaba, le storie delle opere liriche più famose.
Quando è nata l’idea di scrivere un libro di fiabe ispirate all’antica saggezza popolare?
Sono sempre stato affascinato dalla storia e dalle culture di Paesi vicini e lontani. Ricordando quando raccontavo le fiabe a mio figlio prima delle nanne, ho scritto diversi libri reinterpretando le fiabe e le antiche storie di culture diverse, ricche di una profonda saggezza popolare. Nel tempo sono nati alcuni libri che fanno parte di una collana di Fiabe della Buonanotte, con Fiabe Cinesi, Indiane, Orientali e anche dall’Ucraina. Si tratta di raccolte con molte storie appassionanti, educative e divertenti, arricchite da molte illustrazioni che incantano i bimbi, portandoli in un magico mondo lontano.
Quale lavoro di ricerca, reinterpretazione e scrittura c’è dietro al libro Favole Piemontesi?
Amo imparare e, nella mia incessante ricerca, ho ascoltato e letto molte vecchie storie appartenenti alla tradizione piemontese, rimanendone affascinato. Poi come un menestrello mi sono abbandonato liberamente a quei racconti, imbracciando il mio liuto e lasciandomi ispirare. Ho preso spunto dalle narrazioni storiche e folcloriche delle terre piemontesi, le ho rielaborate reinterpretandole con il mio stile e il mio linguaggio personale senza seguire alla lettera la ricostruzione storica e filologica dei racconti, perché questo non era il mio intento.
Amando profondamente la musica, ho creato molte filastrocche e stornelli come in una ballata, arricchendo i racconti anche con un ritmo “musicale” nuovo. Io penso che attualizzare le storie della tradizione sia un modo diretto per valorizzare e tramandare l’antica cultura di una terra e proiettarla verso il futuro con un nuovo slancio e una rinnovata energia.
Che cosa può trasmettere ai bambini la saggezza delle antiche fiabe e delle tradizioni e perché, secondo te, è così importante che essa non vada persa?
Da sempre, le fiabe sono come scrigni preziosi: ogni racconto ha una sua morale e racchiude un importante insegnamento. Leggerle ai bambini è importante perché regalano stimoli di riflessione sui valori importanti della vita, trasmettendo i segreti di una saggezza dalle radici profonde e antiche. E i bambini di oggi saranno gli adulti di domani, quindi raccontare a loro le fiabe può aiutarli a essere pronti a costruire un mondo migliore.
Per ogni libro acquistato, una copia verrà regalata ai bimbi in ospedale: ci parli di questa iniziativa virtuosa e della collaborazione avviata con l’associazione AEDE e la Fondazione Forma Onlus dell’Ospedale Regina Margherita di Torino?
In un periodo come questo di festività e di gioia, il solo pensiero che ci sono bambini che stanno soffrendo con le loro famiglie in un ospedale fa stringere il cuore. E così, per essere in qualche modo a loro vicini, insieme all’Associazione AEDE è nata questa iniziativa per poter sostenere anche con un piccolo gesto il grande lavoro che compie ogni giorno la fondazione FORMA Onlus nell’Ospedale Regina Margherita.
E quindi, durante tutto il mese di dicembre 2022, per ogni copia di Fiabe Italiane del Piemonte acquistata, un’altra verrà donata dall’Associazione AEDE e ai bimbi in ospedale attraverso la Fondazione FORMA Onlus di Torino. Mi auguro che molte persone ci aiutino di regalare un libro ai tanti bimbi che vivono in ospedale situazioni difficili, con un piccolo gesto che può regalare loro un sorriso. Grazie a tutti per la preziosa collaborazione.
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