“Siamo venuti dai nostri Paesi per essere parte della comunità che ci accoglie”
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Torino - «Siamo stati accolti dagli italiani. Ora è il momento di restituire. Molti vedono in noi persone che vengono per portare via qualcosa agli italiani. Ma noi siamo venuti non solo per prendere, ma anche per dare e per essere parte attiva della comunità. Vorremmo che non si parlasse più di lavorare per le associazioni e le comunità dei migranti, ma con». Con queste parole, dal forte significato, si racconta il Manifesto delle associazioni di origine straniera per una città diversa che verrà presentato venerdì 16 dicembre presso il Gruppo Abele di Torino.
Il manifesto riporta le testimonianze delle associazioni torinesi all’interno di una riflessione sul futuro della città. Sulla copertina del volume si legge da subito un augurio: “Radicarsi in città animando mutualità di quartiere”. Il volume infatti approfondisce le molteplici tematiche che spaziano tra welfare generativo, empowerment di comunità, volontariato, creazione di reti sul territorio, indagando sul reale contributo che possono offrire le comunità migranti.
UN PERCORSO COLLETTIVO VERSO UNA “CITTÀ PLURALE”
Il manifesto è contenuto all’interno della pubblicazione “L’associarsi di mondi migranti” ed è stato pubblicato dalla rivista Animazione Sociale, che a Torino giunge a conclusione di cinque anni di osservazione e compartecipazione. A curarlo, indagando la partecipazione dei cittadini di origine straniera a Torino sono state Lucia Bianco e Viola Poggi, rispettivamente vicepresidente e operatice del Gruppo Abele.
Il volume è la sintesi delle molteplici riflessioni maturate durante le attività svolte in occasione del progetto Fami Impact InterAzioni in Piemonte, che ha visto la creazione di un’ampia rete di attori territoriali tra i quali Regione Piemonte, Gruppo Abele, Cooperativa Sociale Liberi Tutti, Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario, Consorzio per la formazione, l’innovazione e la qualità, Enaip Piemonte, Città di Torino e altri entri del privato sociale.
Il percorso intrapreso in questi anni rappresenta un vero cammino partecipato verso una «città plurale»: alcuni temi approfonditi nel manifesto ci parlano di protagonismo sociale e culturale nei mondi migranti, del diritto di produrre beni comuni nel fare città, di spazio delle associazioni nel welfare di prossimità o della ricerca di un nuovo paradigma di pensiero e azione sociale.
«Ogni volta che ci incontriamo come associazioni ci rendiamo conto della ricchezza di cui ciascuno è portatore, e questo ci fa venire voglia di fare più rete. La rete fra di noi, con le istituzioni e anche con tante altre associazioni e realtà italiane, è uno strumento per aiutare le persone ma anche per crescere, far sentire la nostra voce, far valere i nostri diritti», spiegano i promotori.
LA PRESENTAZIONE DEL MANIFESTO PRESSO IL GRUPPO ABELE
Il manifesto verrà presentato giovedì 15 dicembre alle ore 18.00 presso la Fabbrica delle “e” di Corso Trapani 91/b. Sarà anche un’occasione per presentare il progetto Vivo Interculturale: un portale per le associazioni di cittadini e cittadine di origine straniera di prima e seconda generazione che vivono a Torino e dintorni.
Il portale nasce da un’esigenza diffusa, ovvero la necessità di tante associazioni di avere uno spazio dove poter dare voce alle proprie iniziative e attività. Per questo motivo “VivoIn” si è allargato offrendo uno spazio di comunicazione a tutte le associazioni torinesi. Sulla piattaforma non mancano gli eventi, i corsi e i servizi attivi, così come i nomi delle associazioni che operano nei diversi quartieri.
Per maggiori informazioni sull’evento è possibile cliccare qui. Alla serata di giovedì 15 dicembre parteciperanno Franco Floris (Animazione Sociale), Caterina Cardenas (Cgil Novara), Berthin Nzonza (presidente dell’associazione Mosaico), Karim Metref e Daniela Re (portale VivoIn.it), Sara Medici (Case del Quartiere e Torino plurale), Francesca Costero (Enaip Piemonte) e l’assessore al Welfare della Città di Torino Jacopo Rosatelli.
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