Ornella ed Elena: le sorelle artigiane che condividono la passione per i filati
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Cuneo - A Chiusa di Pesio, piccolo Comune della provincia di Cuneo, è presente da cinquant’anni una storica merceria. Chiunque in paese la conosce e sono centinaia gli abitanti che negli anni ne hanno varcato la soglia, entrando con le mani vuote e uscendo con cotone, lana, coperte fatte a mano, ferri, fili, aghi e strumenti da lavoro. Qui la tradizione del lavoro artigiano si mescola con il recupero di un antico mestiere: lo sanno bene Ornella ed Elena Paradisi, le sorelle che ormai da trent’anni portano avanti la lunga storia della merceria.
Prima di loro a capo dell’attività c’era la mamma Lucia. Il suo primo lavoro è stato quello di maglierista, una vera tuttofare. Un tempo, quando le catene di abbigliamento e le fabbriche di tessuti erano un concetto avveniristico, gli abiti non erano che fatti a mano, come le calze di lana, le sottovesti e i maglioni che Lucia realizzava. Oggi di anni ne ha 87 e una delle sue più grandi abilità è stata di certo la capacità di tramandare la passione per il filo alle sue figlie.
Come ci racconta Ornella, «quando eravamo piccole vedevamo nostra mamma lavorare con la sua macchina e in noi è cresciuta nel tempo la passione per la lana». Così le due sorelle hanno scelto di portare avanti l’attività di famiglia, che oggi si chiama “Merceria Ornella ed Elena”: una piccola realtà che potremmo considerare vecchio stile, che non troverete sui social o navigando online. Per conoscerla non si può che visitarla di persona e immergersi in un mondo dove la creatività è in ogni angolo.
LA CAPACITÀ ARTIGIANA DELLE DONNE
Mettere piede nella merceria di Elena e Ornella è un’ottima occasione per perdersi tra tessuti e materiali, per scambiare due parole e iniziare la giornata con il buon umore. E le due sorelle in questi anni hanno saputo trasformare il rapporto con la clientela in qualcosa di molto più grande: preziose relazioni di comunità. «In negozio passano quotidianamente tante persone con le quali ci piace intrattenerci e parlare. Ne è nata in moltissimi casi una bella amicizia e, tra una chiacchiera e l’altra, negli anni abbiamo creato un gruppo per condividere la passione dei filati e realizzare manufatti».
Così hanno dato vita a un gruppo di donne, giovani e adulte, che si sono date il nome di “Filo che passione”: nei primi anni si incontravano in merceria, poi in uno spazio della biblioteca messo a loro disposizione. Attraverso uno scambio intergenerazionale, insieme lavorano all’uncinetto, imparano nuove tecniche e lavorano con la lana perché, in fondo, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. «Ci piace condividere il tempo libero e dedicarci alla stessa passione. Trovo che una semplice azione come lavorare all’uncinetto sia qualcosa che psicologicamente aiuta e ti rilassa generando benessere».
IL POTERE DELL’UNCINETTO PER RENDERE LE VIE DEL CENTRO PIÙ COLORATE
Per Ornella ed Elena il lavoro manuale è fonte di vita. «Noi abbiamo la passione per tutto ciò che è filo e la nostra tecnica preferita è l’uncinetto, con il quale lavoriamo la lana», ci racconta Ornella. Sfruttando questo metodo, il gruppo “Filo che Passione” ha realizzato in questi sei anni splendide creazioni che sono andate a colorare le strade di Chiusa di Pesio.
Nel tempo libero infatti le nostre donne si dilettano a “vestire gli alberi”, come quelli della biblioteca, che hanno ricoperto con tessuti di lana. L’anno scorso poi, in occasione del Natale, hanno realizzato delle stelle di lana che hanno appeso per le vie, illuminandole di rosso e argento. È stato poi il turno dei mandala, anche questi utilizzati come decorazione nelle vie del paese.
In occasione degli ultimi Natali, le loro sapienti mani hanno dato forma all’albero del paese, realizzato con ben 392 quadretti: parliamo dei cosiddetti “granny square” tradotti come “quadrati della nonna”, realizzati all’uncinetto e collocati su una struttura di 4 metri di altezza e quasi 3 di larghezza, che si è trasformata nell’albero natalizio del paese. «Quando parliamo di “granny” basta pensare alla stessa tecnica con la quale le nonne realizzavano le coperte. A comporre tutti i quadretti ci abbiamo impiegato diversi mesi, sfruttando il tempo libero a disposizione. Questo è il terzo anno che in paese allestiamo l’albero fatto da fili di lana: insieme abbiamo cucito, assemblato e creato diverse fasce che sono andate a comporre l’albero».
L’albero di Natale, allestito in paese a inizio dicembre, non è solo una meraviglia per gli occhi di grandi e bambini, è anche e soprattutto un’occasione per dare valore a un lavoro manuale e cooperativo in occasione di un momento di festa, al quale hanno partecipato tutti: l’amministrazione, la Pro Loco, le associazioni, i volontari e gli esercenti che anno dopo anno accompagnano e sostengono la manifestazione.
«La cosa più bella è che ognuna di noi si riconosce nel suo quadretto, che ha reso unico con la scelta dei colori e delle fantasie. Una volta che l’albero sarà montato sarà divertente mostrare ai concittadini i quadretti che ognuna di noi ha realizzato e che raccontano un pezzo della propria storia».
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