5 Dic 2022

Tutti i numeri del consumo di suolo, fra danni economici, assenza di norme e tragedie annunciate

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Oggi è la Giornata Mondiale del Suolo. Quello che possiamo e dobbiamo fare per celebrarla degnamente è anzitutto renderci conto dei numeri preoccupanti che riguardano questo problema, in particolare in alcune zone del nostro paese. Poi smettere di voltare la testa dall'altra parte e accettare il fatto che recenti e tragici avvenimenti – frane e alluvioni, crisi dei prodotti agricoli, siccità, incendi – sono legati a doppio filo con il consumo di suolo. Il terzo passo è agire, magari sostenendo chi lo sta già facendo.

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Nel tempo che avete impiegato a leggere il titolo, il sommario e le prime righe di questo articolo – approssimativamente una ventina di secondi – circa 45 metri quadri di suolo italiano sono stati ricoperti di cemento. Già, perché nel nostro paese il consumo di suolo avanza al ritmo di 2,2 metri quadri al secondo, 69,1 chilometri quadrati all’anno, stanno ai dati del rapporto SNPA, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.

Come evidenziano i numeri raccolti e pubblicati da ISPRA, nel 2021 il 7% del territorio ancora “vergine” è stato cementificato, con punte che hanno superato il 10% (rispettivamente 12,12%, 11,90% e 10,49%) in Lombardia, Veneto e Campania, le tre regioni italiane che hanno perso più suolo lo scorso anno. Sempre il rapporto ISPRA stima il costo annuale medio annuo per ciascun ettaro di terreno libero che viene impermeabilizzato in un importo che oscilla tra gli 89.000 e i 109.000 euro.

Questi numeri devono essere tenuti costantemente sotto controllo e devono suscitare profonde riflessioni, durante tutto il corso dell’anno e in particolar modo oggi, 5 dicembre, Giornata Mondiale del Suolo. Questa ricorrenza è il momento migliore per analizzare la situazione, anche alla luce di recenti e tragici avvenimenti come la devastazione che ha colpito Ischia pochi giorni fa che ci fanno comprendere quanto sia urgente e capitale affrontare questo problema.

ischia

Per fortuna c’è chi già da tempo si è attivato per studiare e proporre misure per limitare il consumo di suolo. Ottime notizie arrivano dal Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, che nel febbraio 2018 aveva presentato la proposta di leggeNorme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati“, che dopo alterne fortune è rientrata nell’agenda istituzionale grazie all’impegno dell’onorevole Stefania Ascari.

Molto attivo su questo fronte è anche il movimento Conscious Planet – Salva il Suolo, che dopo un anno di siccità devastante, forte di un grande sostegno a livello globale e con il supporto delle Nazioni Unite, chiede un cambiamento urgente delle politiche in Italia per la salvaguardia del suolo. Nello specifico, il Movimento Globale Salva il Suolo individua un unico modo per fare fronte alla crisi delle colture italiane, riducendo il rischio e l’impatto della siccità, ovvero aumentare la materia organica del suolo affinché arrivi a costituire un minimo del 3% – 6%.

Il suolo infatti è al centro dei sistemi e dei cicli naturali del nostro pianeta. Purtroppo questa risorsa fondamentale sta subendo un grave depauperamento in tutto il mondo. Secondo il più recente rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), “The State of the World’s Land and Water Resources for Food and Agriculture (SOLAW) 2021, si è registrata una tendenza allarmante allo sfruttamento delle risorse del suolo.

siccita salva il suolo

Coldiretti ha dichiarato che la siccità che ha colpito il paese quest’anno, ha minacciato oltre il 30% dei prodotti agricoli italiani. In Italia i terreni agricoli hanno in media solo l’1,2% di carbonio organico del suolo. Si tratta di un valore estremamente vicino alla soglia dell’1%, al di sotto della quale i terreni sono considerati desertificati. I terreni dei vigneti italiani hanno già raggiunto questa soglia1.

Il degrado del suolo aggrava una serie di problemi globali, tra cui la siccità. È stato dimostrato che un aumento della Materia Organica del Suolo (SOM) porta a un aumento della porosità del terreno che funge da volume di stoccaggio per l’acqua nel suolo. L’acqua è quindi prontamente disponibile per le piante e i microbi2.

Per comprendere l’enormità di questo processo, dobbiamo tenere presente che l’acqua immagazzinata nel suolo soddisfa circa il 90% della domanda di acqua per la produzione agricola globale3-4. Secondo Jehangir e altri, un aumento della SOM di appena l’1% può incrementare la capacità di ritenzione idrica del suolo fino a 20.000 galloni per acro5 (circa 75.000 litri per 4.000 mq).

Il costo annuale medio annuo per ciascun ettaro di terreno libero che viene impermeabilizzato oscilla tra gli 89.000 e i 109.000 euro

Il Salva il Suolo sottolinea che la Giornata Mondiale del Suolo è un’opportunità per rivalutare le politiche di gestione e protezione del suolo italiano e proteggerlo da incendi e siccità nel 2023. Il forum Salviamo il Paesaggio prosegue nella sua opera di sensibilizzazione e lobbying positiva per stimolare l’adozione di misure efficace al contenimento del consumo di suolo. Ciascuno di noi può fare la propria parte, aderendo a queste iniziative o semplicemente divulgando queste tematiche fondamentali. Oggi e tutti i giorni dell’anno.

1 –Soil_organic_carbon_stock_assessment_for_the_different_cropland_land_uses_in_Italy
2 – Rabot, E., Wiesmeier, M., Schlüter, S., & Vogel, H.-J. (2018). Soil structure as an indicator of soil functions: A Review. Geoderma, 314, 122–137. https://doi.org/10.1016/j.geoderma.2017.11.009
3 – Sposito, G. (2013). Green Water and Global Food Security. Vadose Zone Journal, 12(4). https://doi.org/10.2136/vzj2013.02.0041 
4 – Kim, Y. J., Jung, J. Y., & Mishra, U. (2021). Managing soil organic carbon for climate change mitigation and food security. Soil Organic Carbon and Feeding the Future, 25–46. https://doi.org/10.1201/9781003243090-2 
5 – Bhadha, J. H., Capasso, J. M., Khatiwada, R., Swanson, S., & LaBorde, C. (2017). Raising soil organic matter content to improve water holding capacity. EDIS. https://doi.org/10.32473/edis-ss661-2017

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