Industrie Culturali, l’associazione che ha piantato un seme di rinascita ad Aci Catena
Seguici su:
Catania - Siamo nelle Terre di Aci, in provincia di Catania, luogo mitico e incantevole che affonda le sue radici in una Sicilia antichissima, così come la maggior parte dei tesori alle pendici de la Muntagna, da sempre scrigno di bellezze naturalistiche e culturali ma anche fonte inesauribile di ispirazione per artisti e poeti. Aci Catena è solo una delle nove località che portano questo suffisso, ma è quella che abbiamo deciso di scoprire e raccontare in questo articolo, perché protagonista di una rinascita socio-culturale che sta coinvolgendo associazioni, enti, realtà e cittadini di tutte le età.
ACI CATENA CUORE SORGIVO DELLE TERRE DI ACI
Nonostante l’avanzare dell’edilizia speculativa, la cittadina di Aci Catena è riuscita a preservare il suo patrimonio artistico-monumentale sparso su tutto il suo territorio, a testimonianza della capillare ricchezza culturale che storicamente la contraddistingue. Ed è qui che entra in gioco il variegatissimo patrimonio umano e sociale di questa cittadina: Aci Catena infatti vanta un terreno culturale molto fertile, che ha visto sbocciare nel tempo numerose associazioni, comitati di quartiere ed enti del terzo settore impegnati in prima linea nella tutela e nello sviluppo della propria comunità.
DOVE STA DUNQUE IL CAMBIAMENTO?
Il cambiamento sta nel fortissimo bisogno di cooperazione e vicinanza sociale, scaturito dal lungo periodo di isolamento e depauperamento culturale legato alla pandemia. In particolare, un gruppo di giovani catenoti ha deciso di mettersi insieme per fondare una nuova associazione, Industrie culturali , innescando un processo di risveglio socio-culturale che ha contagiato e coinvolto le diverse realtà già attive sul territorio.
«La nostra associazione – ci racconta la Presidente Maria Luisa Scalia – nasce dalla volontà di un gruppo di cittadini con un forte senso civico che ha deciso di diventare promotore di azioni di volontariato dal basso. Il nome Industrie Culturali trae spunto dal testo di Walter Benjamin L’arte nella sua riproducibilità tecnica, che incarna la mission dell’associazione: produrre e riprodurre esempi di cultura, di arte, di letteratura, di senso civico nonché la promozione di politiche green e sostenibili».
Da qui il motto “Industriamoci!”, che rappresenta una vera e propria incitazione verso chiunque condivida il loro manifesto, voglia intraprendere azioni concrete e innescare buone pratiche di cittadinanza attiva. Anche sul piano grafico, il logo scelto è un chiaro riferimento alla poetica artistica della Pop Art, con una duplice provocazione: la riproduzione in serie di quattro immagini, diverse solo nel colore, che raffigurano una donna intenta a farsi un selfie, vuole essere una critica al forte individualismo che caratterizza la società di oggi, ma al tempo stesso un invito al confronto e al compromesso con questo genere di stereotipi contemporanei.
I pilastri portanti di Industrie Culturali incarnano tutte le tematiche legate alla riscoperta, tutela e valorizzazione dell’ambiente e del territorio, così come all’inclusione sociale e al coinvolgimento attivo di tutti i cittadini, per finire con il sostegno a qualunque tipo di manifestazione d’arte e del mondo dello sport.
LA PRODUZIONE DI INDUSTRIE CULTURALI
In poco più di un anno i volontari dell’associazione hanno ideato e prodotto un gran numero di iniziative: prima fra tutte il Natale 2021 alla Corte di Palazzo Riggio, che ha rappresentato un vero e proprio trampolino di lancio e un banco di prova importante per sperimentare un nuovo modello di aggregazione con gli altri enti del terzo settore e di sinergia con le istituzioni locali. Il 2 giugno 2022, alla vigilia delle elezioni amministrative, Industrie Culturali si è fatta promotrice di un Dibattito con i Candidati Sindaco della Città, in stretta collaborazione con diverse testate giornalistiche locali e con una altissima partecipazione della cittadinanza catenota sia in presenza che sui social.
Per la Notte di San Lorenzo il centro di Aci Catena ha fatto da palcoscenico a un unico, grande evento itinerante musicale, artistico e teatrale che ha riunito i membri di varie associazioni tra rievocazioni storiche con un corteo e un ballo in abiti d’epoca a Palazzo Riggio, esibizioni musicali e uno spettacolo teatrale d’inclusione sociale realizzato dall’Associazione Guardastelle.
Quest’anno i festeggiamenti in onore della Patrona Maria SS. della Catena hanno avuto una connotazione socioculturale molto forte, grazie al coinvolgimento di Industrie Culturali che ha fatto un po’ da collante tra comunità religiosa e società civile, favorendo l’incontro tra il tradizionale spirito religioso della festa e l’anima laica ma fortemente identitaria dei cittadini catenoti.
BOOK SHARING E DIBATTITO “CONTRO LE DONNE”
Tantissime sono state le attività prodotte da Industrie Culturali fino ad oggi. Fra esse, l’inaugurazione di un angolo di condivisione e di scambio culturale cittadino davvero sui generis, in collaborazione con il Comitato del Quartiere Consolazione: il Book Sharing, ovvero una piccola libreria ospitata all’interno di un vecchio frigorifero altrimenti destinato alla discarica. «Vogliamo dare un forte segnale contro la bruttissima abitudine dell’abbandono dei rifiuti – afferma la Presidente Maria Luisa – attraverso la riscoperta dei libri in formato cartaceo».
E poi il dibattito organizzato il 25 novembre per la Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne provocatoriamente chiamato “Contro le Donne”, il cui scopo è stato– come la stessa Maria Luisa ci racconta – «quello di ricercare la genesi del pregiudizio sul genere femminile intraprendendo un viaggio storico nelle sfere della Cultura, della Scienza, della Religione e della vita quotidiana della nostra società, sino ad arrivare ai giorni nostri e alle operazioni culturali di contrasto verso tale pregiudizio».
Diverse infatti sono state ad Aci Catena le azioni di sensibilizzazione e confronto pubblico sul tema della violenza di genere, in stretta sinergia con la nuova amministrazione comunale, la cui sindaca Margherita Ferro, già Consigliera Regionale di Parità, ha voluto fortemente coinvolgere associazioni, enti e istituzioni scolastiche, per arrivare attraverso i giovani, e in particolare gli studenti, a sensibilizzare le famiglie e l’intera società civile.
PROGETTI FUTURI
In rampa di lancio c’è Mosàicu, una rete di cooperazione tra i diversi enti del terzo settore delle Terre di Aci, fortemente voluta e creata da Industrie Culturali alla luce delle esperienze positive consolidate negli ultimi mesi: «La naturale conseguenza è stata quella di coinvolgere altre associazioni, volontari e professionisti per una sana collaborazione e cooperazione».
La rete è nata quasi spontaneamente aggiungendo piccoli tasselli alla volta che alla fine hanno creato un vero e proprio mosaico. Da qui il nome in siciliano Mosàicu, per dare una connotazione fortemente territoriale e legarla al luogo in cui è nata: la Sicilia! «Intendiamo proseguire questo percorso in futuro – conclude Maria Luisa – toccando temi complessi, in modo genuino e scevri da ogni tipo di strumentalizzazione, al fine di mettere a dimora un seme di rinascita culturale».
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento