Paolo Rossi e il gatto selvatico: “Sarà il protagonista di un nuovo progetto fotografico”
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Genova - Paolo Rossi torna a far parlare di sé e del suo lavoro da fotografo naturalista. A due anni da Felis – Gatto Sarvægo e dalle immagini che hanno certificato l’effettiva presenza del gatto selvatico in Liguria, va avanti con il suo prezioso lavoro di ricerca e di studio sul campo insieme al collega fotografo Nicola Rebora. Questa volta è su “Il gatto dei boschi”, che i due naturalisti stanno mettendo anima e cuore, un libro fotografico interamente dedicato agli elusivi felini selvatici e ad altri animali come il lupo e la martora, ritratti all’interno degli ambienti naturali in cui vivono.
IL NUOVO CROWDFUNDING
Lanciato il 1° dicembre su Produzioni dal Basso, il crowdfunding ha già iniziato a raccogliere le prime donazioni. «Siamo molto contenti di partire con questo nuovo progetto – mi racconta Paolo – anche perché si tratta di un lavoro più complesso e spinoso rispetto a un cortometraggio. Dovendo scattare foto anziché video, l’animale non viene sempre come vorremmo». Un progetto quindi ancora più impegnativo, ma allo stesso tempo foriero di soddisfazioni.
«Queste, in Italia, sono cose che non vedi facilmente: sono fotografie che sono fonte di difficoltà immense per noi che scattiamo senza flash per non disturbare gli animali all’interno del loro habitat. Tanti fotografi attendono l’animale all’aperto, su radure o colline dove è più facile nascondersi e dove la luce è sempre buona». L’intento di Rossi e Rebora invece è quello di immortalare gli animali e soprattutto il gatto sarvaego nei meandri del bosco, «dove però le loro percezioni sono più sensibili e dove è più facile farsi sentire, basta muovere appena appena le foglie», sottolinea.
NON SOLO ANIMALI
Questa nuova pubblicazione indipendente non si concentra solo nella cornice del bosco, ma corre lungo i versanti più ripidi e selvaggi dell’Appennino, alla ricerca di anfibi, uccelli e immagini suggestive del paesaggio durante tutte le quattro stagioni, dall’autunno, con il suo foliage all’esplosione di colori primaverili.
La chicca è che tutto questo avviene in ambienti in cui l’uomo non è più presente, se non durante i trekking degli escursionisti della domenica. La mappa degli scatti è l’Appennino ligure, nel territorio delle Quattro Province: «Ci muoviamo prevalentemente in alta val Trebbia e alta val Borbera, a cavallo tra Liguria e Piemonte, le zone dove abbiamo girato i nostri ultimi tre film».
Sono aree che ormai i due fotografi conoscono bene: «Dopo un po’ di tentativi sappiamo dove posizionare la fototrappola per scovare il gatto selvatico… peccato che il più delle volte naturalmente da lì non passa più!» [sorride, ndr]. D’altronde il Felis è un gatto e come ogni gatto è imprevedibile.
Questo libro fotografico è quindi un ritorno alle origini per Paolo Rossi. «La pubblicazione precedente conteneva fotografie tratte dai nostri video, molti delle quali si vedono nel film». Nel nuovo libro invece ci saranno solo immagini inedite, alcune delle quali sono ancora in corso di realizzazione.
Sulle tempistiche Rossi ha già un’idea: «Per riuscire a fare le cose bene, avere il tempo per impaginare, scegliere con cura il materiale e la carta per la stampa ci prendiamo un annetto». La raccolta fondi andrà avanti fino all’estate, le stampe saranno avviate in autunno e le prime presentazioni saranno programmate intorno a novembre/dicembre 2023». Proprio come per la precedente pubblicazione, il libro sarà stampato nella tipografia ecologica di Genova, Grafica KC (di cui vi abbiamo parlato qui) e uscirà a tiratura limitata di 500 copie.
Nel frattempo, per la prossima estate verranno pianificate le escursioni premio per chi aderirà al crowdfunding: una destinazione sarà Malga Zanoni, dove si terrà il workshop sul gatto selvatico, mentre in alta val Trebbia ci saranno diversi appostamenti in attesa del lupo. Alcuni appuntamenti sono già stati fissati e si trovano sul sito. “Il gatto dei boschi” è un altro progetto naturalistico indipendente, che attende il “consueto” sostegno dal basso: anche questa volta non possiamo che fare il nostro più sincero in bocca al lupo a Paolo Rossi e Nicola Rebora!
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