14 Dic 2022

Il futuro scritto dai giovani: il racconto di Visionary Days 2022

Scritto da: Simone Foscarini

Tra visioni e futuro, come cambiare la narrazione sui giovani? Ne hanno parlato insieme i 2500 giovani che si sono ritrovati a Bergamo per i Visionary Days 2022. Tavoli, convegni, momenti d'incontro e confronto per ribaltare l'immaginario che dipinge i nostri ragazzi come disimpegnati e distanti, presentando una generazione pronta a prendere in mano il proprio futuro in maniera consapevole.

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Bergamo, Lombardia - Qual è il racconto che si fa dei giovani? C’è una narrazione che definisce le nuove generazioni svogliate, immobili e pigre, ci sono una società e una politica che da questa narrazione hanno creato un immaginario. I 2500 under 35 che Visionary chiama a raccolta vogliono essere protagonisti e protagoniste di un cambiamento: cambiare questa narrazione.

Visionary Days 2022 è un grande brainstorming collettivo – ve lo abbiamo anticipato qui. Quest’anno la quinta edizione dell’evento si svolge a Bergamo, ma a parteciparvi vengono da tutta Italia. C’è anche tutto il team di Visionary, il gruppo di lavoro, declinato oggi in undici città italiane, che nel 2017 ha dato vita a questo movimento.

Si parla di visione dentro uno spettacolo di luci, musiche e colori che già trasmettono l’idea di futuro. Questo il format: ciascuno speaker affronta in 15 minuti una tematica particolare e al suo intervento seguono 45 minuti di lavoro ai tavoli, dove tutti i partecipanti riflettono attivamente moderati da un peer operator. L’obbiettivo è la stesura di un manifesto, una visione da condividere con la politica, le istituzioni e i territori.

visionary days 2022

Il tema che lega gli interventi di quest’anno è il viaggio dell’eroe: L’eroe è colui che muove la storia, compie il viaggio fisico o mentale. Ha in genere un punto debole in cui può essere colpito, e deve confrontarsi con grandi cambiamenti. Cinque interventi declinano il viaggio dell’eroe in cinque tappe: privilegio, direzioni, eredità, attimi e partecipazione.

Renato Mazzoncini, direttore generale di A2A, apre le danze parlando di privilegio. Nasciamo con talenti, capacità, vantaggi non guadagnati e svantaggi ereditati, cosa posso fare io del mio privilegio? «Serve circondarsi di intelligenza collettiva per coltivare il privilegio, altrimenti si inaridisce. Uso bene il mio privilegio quando metto l’interesse collettivo davanti al mio». Maximo Ibarra, CEO di Engineering, parla di direzioni e di come la trasformazione digitale sta cambiando tanti aspetti della nostra vita e del tessuto sociale e lavorativo: «Mischiando le tecnologie si possono trovare soluzioni inedite a problemi esistenti, l’unico vincolo è la propria voglia di poter fare le cose».

Interviene poi Vera Gheno, linguista e divulgatrice, che ci parla di eredità e generazioni. «L’incomunicabilità tra generazioni differenti è sempre più marcata per l’accelerazione dei mutamenti sociali. Come la nostra società pensa ai suoi figli e alla sue generazioni? La nostra è una società ageista, che mette da parte gli anziani e limita i giovani». Marianna Aprile, giornalista e opinionista, ci parla di attimi e di equilibrio. Si affronta il tema dei social network e della comunicazione, si parla di contenuti, informazioni, stimoli e interconnessioni: «L’equilibrio è una diga al flusso che ci investe ogni giorno».

Il team di Visionary Bergamo

A chiudere gli interventi sono due giovani: Chiara Corrao, nipote di Paolo Borsellino, e il rapper Anastasio; ad entrambi è affidato il tema della partecipazione. Chiara restituisce un racconto emozionantissimo di testimonianza attiva legato allo zio e insegna che non c’è partecipazione senza conoscenza: «Se conosco ne voglio fare parte». Anastasio, con un intervento altrettanto appassionato, parla di falsa motivazione e di tutta quella retorica che non ci fa mai sentire abbastanza, interrogandosi su quali siano le reali motivazioni che ci spingono al cambiamento. «L’eroe non è nell’atto ma nel viaggio».

La metafora dell’eroe è quella di un viaggio che conduce al cambiamento. Il viaggio è cominciato parlando di privilegio, di talento e capacità, è proseguito dando una direzione all’eredità che a ciascuno viene consegnata e si è soffermato su equilibri, attimi e occasioni da cogliere. Il viaggio è cominciato come tanti singoli individui, solitari e spesso inconsapevoli, ma si è concluso in tanti. La partecipazione diventa cambiamento.

Se smettessimo di urlare e iniziassimo a fare, potremmo anche noi, forse, trasformarci in eroi?

Visionary Days 2022 è stato 9 ore di evento, ricchissimi tavoli di lavoro e un’energia e un entusiasmo palpabili nell’aria. A partecipare anche tanti politici e istituzioni, i primi destinatari della visione creata dai giovani durante questa giornata. L’evento si conclude con la stampa del manifesto dinamico, generato da Lee, l’intelligenza artificiale di Visionary, che durante tutti i tavoli di lavoro ha raccolto le frasi, le idee dei partecipanti, convogliandone in un unico documento finale. Questa giornata non è che un inizio perché la progettazione continua durante tutto l’anno.

Per chi volesse saperne di più trovate qui tutti gli hub territoriali che animano Visionary e danno concretezza alle visioni elaborate nei VisionaryDays. «Dunque se ognuno corresse il rischio di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, il rischio di fallire, quello di riuscire, se smettessimo di urlare e iniziassimo a fare, potremmo anche noi trasformarci in eroi?», si chiedono concludendo gli organizzatori.

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