Trasformano un’aiuola abbandonata in un’area relax per il quartiere: i giardini dell’Erba Voglio
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Genova - Ci troviamo in via San Bartolomeo del Fossato, accanto alla chiesa di Santa Maria della Vittoria. Qui, poco distante da un piccolo parco giochi, lungo la strada fino a poco tempo fa c’erano solo erbacce. Ora dopo l’intenso lavoro di una manciata di cittadini residenti in zona una piccola area verde pubblica dalla conformazione lunga e stretta si è trasformata nei Giardini dell’Erba Voglio 2 – una succursale del giardino dell’Erba Voglio, aperta qualche anno fa a San Teodoro, quartiere limitrofo –, dove si può passare un po’ di tempo insieme.
Sono state installate delle panchine, è stata creata un’area cani ed è stato realizzato con materiali di recupero e grazie alla maestria dei volontari un punto coperto in legno per organizzare su richiesta festicciole, incontri o letture. O semplicemente per scambiare due chiacchiere, godersi una pizza in compagnia, fare giochi da tavolo, leggere, studiare e, perché no, lavorare in smart working all’aperto. D’estate non mancano serate di proiezioni di film e aperitivi.
I GIARDINI
Vado a visitare i giardini dell’Erba Voglio 2 un sabato pomeriggio freddo e piovoso: è Nicola Loi, uno degli ideatori, a guidarmi e a spiegarmi insieme a sua moglie Loredana e a Luigi come loro e gli altri volontari hanno realizzato questo progetto di rigenerazione urbana. Sfidando la pioggia facciamo un giro e mi colpisce la cura dei dettagli: nulla è lasciato al caso. «Era già da tempo che avevo questa idea in mente – mi spiega Nicola – finché un giorno mi sono deciso e ho stipulato un patto di collaborazione con il Municipio II Centro Ovest, adottando l’area».
Lui e una decina di volontari hanno riprogettato quella che prima era una semplice aiuola, collocato le panchine, realizzato l’area dedicata ai quattrozampe e costruito lo spazio per il lavoro da remoto o per lo studio, dove tanti ragazzi si ritrovano a fare insieme i compiti delle vacanze”. La postazione è ombreggiata e in una posizione “a favor di vento”, quindi fruibile anche in estate.
Questi sono i progetti che stimolano moltissimo il coinvolgimento del quartiere: Loredana mi racconta infatti che quando le persone, affacciandosi alla finestra vedono Nicola e gli altri che lavorano, montano o costruiscono qualcosa, scendono offrendo una mano o un pezzo di focaccia.
E il bello è che ognuno ha la propria specialità e porta le proprie competenze e passioni all’interno del gruppo: Loredana, Marina, Marzia e Annamaria sono le fioraie del comitato, poi ci sono Mauro l’elettricista e Raffaele il saldatore. E poi ancora una cerchia più folta che comprende Vincenzo, Luigi, Federico, Gino, Davide e Valter che, insieme a Nicola, si occupano della cura del verde e dei lavori più impegnativi.
LA STORIA
II comitato Erba Voglio 2 è nato a fine 2019 grazie all’intraprendenza di Nicola, che ha coinvolto in questo progetto molti vicini di casa e residenti come lui in via San Bartolomeo del Fossato. L’idea iniziale era quella di riqualificare semplicemente le aiuole vicino al suo palazzo che giacevano da tempo in stato di abbandono. Poi è arrivato il 2020, ci sono state le chiusure e tutto è rimasto in stand-by.
Dopo il lockdown però, complice la voglia di passare più tempo fuori casa, è emersa l’intenzione di costruire una zona relax e uno spazio in cui gli abitanti del quartiere potessero lavorare all’aperto e, allo stesso tempo, offrire a chiunque la possibilità di poter, ad esempio, giocare a dama, a scacchi o con i giochi da tavolo lasciati a disposizione oppure leggere un libro in tutta tranquillità.
E così è stato. Però si sa, da cosa nasce cosa. Il giardino ora, oltre a ospitare uno spazio per gli amici a quattro zampe, è anche diventato un luogo di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne: spicca infatti in mezzo al verde una panchina rossa, inaugurata lo scorso novembre con gli studenti di una scuola primaria del territorio. «Le idee non mancano – conclude Loi –, questo giardino è in continua evoluzione. Il nostro sogno? Contagiare, con il nostro entusiasmo, sempre più persone, del quartiere e non, coinvolgendo soprattutto i giovani che sono il nostro futuro».
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