Bosco Angimbè, un luogo di pace, benessere e biodiversità a pochi chilometri dalla città
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Trapani - Immaginate di avere una sughereta vicino casa e non sapere neanche della sua esistenza. Sembra impossibile ma è successo per tanti anni a Calatafimi, in provincia di Trapani. Nonostante il bosco Angimbè si trovi a 4 chilometri dal centro del paese, fino a qualche anno fa erano in pochi a frequentarlo. Esteso per circa 200 ettari, il nome ha origini arabe e indica un luogo ricco di acqua. Oggi all’interno del bosco scorre il fiume San Bartolomeo che dà origine alle terme di acqua calda sulfurea.
Francesco Adragna, durante gli studi per la tesi di laurea in biologia, ha cominciato a dedicarsi al bosco di sughereta realizzando anche una mappa naturalistica del luogo che ha permesso di far conoscere ai cittadini non solo una parte del loro territorio, ma anche le specie presenti. Un primo passo per avviare un dibattito pubblico e la creazione di un centro didattico naturalistico proprio all’interno del bosco, trasformando un vecchio casolare della forestale in disuso in uno spazio aperto e funzionale.
Dopo diversi anni e grazie ad alcuni fondi europei è riuscito a trasformare il suo sogno in realtà. «Abbiamo fondato l’associazione Bosco Angimbè che gestisce il Centro Didattico-Naturalistico Bosco di Angimbè. Operiamo da otto anni e l’obiettivo è di educare e fare avvicinare le persone al bosco. Ancora oggi c’è gente che non è mai venuta».
«Negli anni per fortuna il numero delle persone che si sono avvicinate alle nostre attività è cresciuto. Da 200 siamo passati a 4000. Il Covid ha segnato un arresto, ma adesso ci stiamo riprendendo sempre di più. La pandemia ci ha cambiato, anche in positivo. Molte più persone hanno voglia di stare all’aperto immersi nei boschi», racconta Francesco.
Se prima venivano solo da Calatafimi e dalla provincia di Trapani, oggi partecipano agli eventi proposti dall’associazione anche persone e scuole da Palermo e da Agrigento. Attività laboratoriali, seminari, incontri, presentazioni di libri e opere, corsi di micologia, escursioni guidate: il fine è quello di far conoscere ai giovani e non solo le tradizioni locali, l’uso delle piante medicinali e il valore di un’area ancora incontaminata.
Le escursioni permettono di scoprire anche scenari incantevoli che permettono di conoscere ed entrare in contatto con la biodiversità e l’avifauna del luogo. Uccelli migratori che scelgono il bosco per nidificare durante i loro viaggi – per questo Angimbè è diventato uno dei luoghi preferiti dagli appassionati di birdwatching –, ma anche numerose specie di mammiferi e anfibi.
Un luogo che conserva circa 700 specie botaniche: insieme ai sugheri anche il leccio, la roverella, il carrubbo, l’olivastra, il lentisco, il corbezzolo, il frassino e il pioppo. L’obiettivo dell’associazione è creare e diffondere una cultura della bellezza e dare valore a questa immensa biodiversità.
Negli anni il bosco, grazie all’associazione, è diventato anche un luogo di passaggio e riposo per i viandanti e per i gruppi scout. Il centro è adibito all’accoglienza grazie alla presenza di una cucina, di sale interne, bagni e luce rinnovate grazie anche all’associazione. Una vera casa in mezzo al bosco, di cui l’associazione si prende cura insieme alla strada, cercando di creare connessioni con le reti locali e con il territorio per sensibilizzare la comunità alla riduzione dell’usa e getta, dei rifiuti e in generale al rispetto dell’ambiente.
Di recente l’associazione Bosco Angimbè è stata scelta assieme ad altre associazioni provenienti da Bulgaria, Romania, Spagna e Portogallo per far parte del progetto Erasmus Be-Active+. Lo scopo è di approfondire il tema della biodiversità insieme a quello dei diritti umani. Studenti di varie nazioni verranno ospitati in Sicilia e il fulcro del progetto si svolgerà proprio nel Bosco di Ambimbè. La Sicilia per posizione geografica è un luogo di grande biodiversità umana e non.
Persone provenienti da vari paesi saranno ospitati al Bosco Angimbè per studiare l’importanza della biodiversità e diversi giovani, anche di Calatafimi, avranno così modo di confrontarsi e fare tesoro di questa meravigliosa esperienza: «Rispetto al passato è in atto un cambiamento positivo», osserva Francesco.
«Siamo in ritardo rispetto ai paesi del nord Europa, ma bisogna guardare sempre i lati positivi: non ci sono più rifiuti nel bosco, viene molta più gente alle nostre attività e una comunità di 4000 persone ci segue continuamente. In passato si passeggiava solo nella piazza centrale del paese, nessuno si sognava di andare a correre nel bosco. Non ci sono più atti vandalici, non si spara al di fuori del periodo venatorio, tutto va a migliorare. Certo, se il bosco venisse abbandonato per qualche anno saremo punto e a capo. La nostra missione non è facile», continua Francesco.
Insieme a lui altri tre professionisti gestiscono il centro, dedicando il proprio tempo libero dalle loro attività principali all’associazione. Mancano ancora la presenza di volontari giovani e appassionati, l’attivismo e la propositività delle giovani generazioni. Questa carenza, per fortuna, viene in parte colmata dalla soddisfazione che si prova nel vedere i bambini che fanno attenzione a raccogliere i rifiuti per terra e un numero sempre più alto di adulti al centro. «Si sta sviluppando una consapevolezza maggiore, anche in ambiti più banali come il vestiario da adottare per una esperienza nel bosco. Può sembrare scontato, ma non è così».
L’associazione Angimbè ci mette il cuore e l’anima in questa lotta quotidiana per un mondo migliore, per diffondere una cultura nel rispetto e nella tutela di luoghi che fanno bene spiritualmente e fisicamente. Per farlo si “inventa” di tutto: serate conviviali con musica, notti in tenda, racconti, laboratori e molto altro. Un contatto diretto e intimo con la Natura da cui trarre benessere, linfa, consapevolezza e risonanza con se stessi e la comunità. Una rivoluzione gentile per creare relazioni e guardare oltre noi stessi attraverso un sentiero di foglie, piante, animali, alberi interdipendenti tra loro. «Solo così possiamo provare a salvare il mondo. Noi ce la mettiamo tutta!», conclude Francesco.
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