Boschi o campo da calcio? La decisione di Celle è un nuovo spunto per riflettere sull’importanza del suolo ligure
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Savona - Pochi giorni fa nel mondo si è celebrata la Giornata internazionale del suolo, istituita su iniziativa delle Nazioni Unite e della FAO, per ricordare l’importanza che esso ha per la vita umana e non solo. Andrea Degl’Innocenti nella rassegna stampa ha scelto di non citare dati e ricerche, ma di provare a farcene innamorare, raccontandoci che cos’è, in modo tale che possiamo una volta compreso amarlo, rispettarlo e proteggerlo.
E ha scelto parole che riescono effettivamente a sollecitare amore: «Il suolo è la vita nella sua essenza più pura e interconnessa. E non solo: il suolo è anche il rapporto inscindibile tra vita e morte». Finisco di ascoltare le parole di Andrea e con il cuore pieno apro i giornali locali e la poesia interiore viene travolta e minata da un botta e risposta di dichiarazioni tra consiglieri e sindaca dell’amministrazione comunale di Celle Ligure, riguardo a un’area boschiva presente nello stesso comune.
L’oggetto del dibattito pubblico, riportato dalla testata IVG, è lo stato di abbandono e degrado di tale area, che ha visto però la mobilitazione di realtà ambientaliste come il WWF, in quanto vi è la possibilità che tale area venga destinata alla costruzione di un campo da calcio. L’impatto ecologico sarebbe importante, a maggior ragione in quanto il campo previsto sarebbe all’interno dell’area conosciuta come la Natta, ricca di querce da sughero, che rischiano di essere quindi in parte abbattute.
«Non è una sughereta, non è un parco e non è un’area tutelata il luogo oggetto della segnalazione del consigliere di minoranza, ma un’area boscata, un bosco ceduo coniferato in cui sono presenti alcune sughere con piccole conifere, lecci e roverelle», ha dichiarato la sindaca Caterina Mordeglia. La prima cittadina ha anche aggiunto che l’amministrazione sta effettuando degli accertamenti per sistemare l’area, mentre «per gli interventi successivi invieremo richiesta agli organi competenti secondo quanto prevedono le norme in materia e, dopo aver avuto l’assenso necessario, concluderemo la sistemazione dell’area boscata».
A ciò ha aggiunto che il progetto del campo da calcio è frutto di una richiesta da parte di una realtà privata, non aggiungendo elementi particolari sullo stato della richiesta, ma continuando con un elenco molto ampio e dettagliato degli interventi che in questi mesi e anni la sua amministrazione ha effettuato, dimostrando interesse e sensibilità nella valorizzazione del territorio e del verde pubblico di Celle. Ma ciò non è bastato per convincere il consigliere di minoranza Jacopo Abate che per primo aveva lanciato l’appello e che nei giorni scorsi ha organizzato un incontro presso l’area in questione per mostrare alla cittadinanza lo stato attuale della zona verde.
«Abbiamo fatto presente all’Amministrazione – rimarca molto preoccupato Abate – che questa area verde, se non lo è, deve diventare tutelata e di conseguenza salvaguardata perché unica in Europa nel suo genere, in quanto le querce da sughero qui sono geolocalizzate all’estremo nord ed è un fatto più unico che raro».
L’epilogo della faccenda è ancora da scriversi: per ora ciò che è certo è che l’area verrà ripulita, in attesa di decisioni successive in merito. Nel frattempo molte riflessioni, intervallate da emozioni, riempiono la mia testa. Ripenso alle parole della sindaca e mi chiedo se non abbia molto più senso proteggere ciò che abbiamo piuttosto che investire tempo ed energie per creare nuove aree verdi urbane.
La Liguria in questi anni è finita spesso sulle prime pagine di giornali nazionali per problemi legati al dissesto idrogeologico, conseguenza di amministrazioni che hanno permesso troppo spesso la cementificazione e il consumo di suolo. Ma penso anche agli incontri con le tante realtà liguri che hanno deciso di fare della Natura circostante un elemento da salvaguardare e proteggere e da poter vivere, creando attività che aiutino le persone a sviluppare un contatto con essa sempre più stretto.
E proprio in questi giorni di celebrazione dell’importanza del suolo, durante i quali ci viene ricordato che esistono ecosistemi meravigliosamente importanti e al tempo stesso delicati accanto a noi, perché non valutare di sostituire l’ennesimo campo da calcio con un’attrazione che sia più rispettosa di questi mondi? Potrebbero giovarne i boschi, ma anche, più o meno consapevolmente, tutti i cittadini, le imprese e i turisti.
Nel raccontarvi questo fatto di cronaca l’intento non è quello di aggiungere al dibattito informazioni, quanto diffondere un invito a un ascolto di sé, che passi attraverso il cuore e la mente: ecco una nuova occasione di prendere una decisione piccola, ma importante, che vada verso un futuro diverso. Confido nella saggezza degli alberi, che possano suggerire un’alternativa a chi è in loro ascolto.
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