Asha Nayaswami: “Il mondo sta cambiando, oggi la sfida è educare i giovani alla vita”
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Asha Nayaswami è la direttrice spirituale della comunità Ananda di Palo Alto, in California, e biografa del suo insegnante di vita, Swami Kriyananda, al secolo Donald Walters (1926-2013), discepolo diretto di Paramhansa Yogananda (1893-1952). Il mese scorso, l’opera di Asha dal titolo Swami Kriyananda. Messaggero di Luce è stata presentata ufficialmente, alla presenza dell’autrice, nei pressi di Assisi, dove nel 1986 Kriyananda fondò Ananda Italia.
E Asha è stata in un tour di presentazione del volume in diverse città del nostro Paese, prima di proseguire per il suo tour mondiale Speranza per un mondo migliore. Abbiamo colto l’occasione della sua presenza in Italia per un colloquio sullo sfidante presente e sulla sua visione del futuro.
Asha Nayaswami, il nostro presente sembra entrato in una spirale tragica: mentre la catastrofe ambientale, frutto di un modello di sviluppo squilibrato, mette a rischio la sopravvivenza della specie umana, si è rimaterializzato lo spettro della minaccia atomica. Cosa vede nel futuro dell’umanità?
Siamo nel mezzo di una transizione epocale che Yogananda predisse sarebbe stata tumultuosa. Abbiamo infatti sviluppato un’elevatissima capacità tecnologica, tale da poterci auto annientare, ma non la forza spirituale e morale necessaria per gestirla. Le accresciute comprensione ed energia di questo tempo sono ancora usate da molti a fini personali e dunque per il proprio potere, godimento e possesso invece che per il benessere collettivo.
Riusciremo a modificare la mentalità collettiva prima di autodistruggerci oppure no?
Secondo Yogananda, le forze più luminose della coscienza umana avranno la meglio sulle tendenze più oscure. Gli attuali travagli sono funzionali a ispirare le persone a scegliere dove collocarsi. Noi esseri umani spesso impariamo proprio dalle sfide e dalle sofferenze. Dunque abbiamo davanti sì tempi duri ma anche l’opportunità di risvegliarci alla percezione di una realtà più grande, al potere della consapevolezza.
La vita e l’eredità di un discepolo di Paramhansa Yogananda |
Volendo stare dalla parte della consapevolezza, cosa possiamo fare concretamente?
Cercare di risvegliarla in noi e sintonizzarci con vibrazioni di coscienza più elevate. In questo modo, anche se dovremo attraversare questo periodo travagliato, non ne saremo vittime, anzi saremo parte della soluzione e non del problema. Ognuno di noi è chiamato a servire il bene in modo diverso. Facciamolo. È tempo di costruire attivamente il proprio destino, non di stare in poltrona a guardare Netflix. Ognuno si chieda in che modo può diventare strumento di consapevolezza e si impegni in qualsiasi cosa di utile per il mondo.
Possiamo dunque nutrire qualche ragionevole speranza?
Naturalmente, perché la natura di dio è speranza e la speranza è individuale. Ciascuno si chieda cosa deve ancora imparare per diventare lo strumento perfetto di una consapevolezza più elevata. Ogni giorno possiamo fare un passo in più in quella direzione e, guardandoci indietro, ci accorgeremo che oggi siamo migliori di ieri e quest’anno dell’anno scorso. Questo è il percorso dell’evoluzione umana ed è un percorso infinito.
Sul cammino individuale torniamo più avanti. Le chiedo intanto: nel cambiamento in atto, quale ruolo può e deve avere l’educazione delle nuove generazioni?
È la cosa più importante che dobbiamo fare ora. Se ci sono confusione e tanti problemi è perché nessuno, mentre crescevamo, ci ha spiegato come stanno le cose. Non ci è stato insegnato cosa causa la sofferenza e cosa porta la felicità né che siamo parte di una realtà più grande: l’abbiamo scoperto da adulti. La spiritualità, per secoli, è stata concepita come un insieme di dogmi in religioni separate. Ma i bambini hanno un istinto naturale nel relazionarsi con il mondo intorno a sé e una gioiosa volontà di imparare. Noi adulti dobbiamo lavorare davvero sodo per togliere loro ciò ed è terribile.
Avete una proposta alternativa?
Una parte importantissima della missione di Yogananda fu proprio un nuovo tipo di educazione per i bambini e i ragazzi. Kriyananda l’ha realizzata creando il metodo educativo Educare alla Vita illustrato nell’omonimo libro. In ogni parte del mondo gli educatori stanno comprendendo il potere di questo sistema educativo che si sta diffondendo.
Educare alla Vita che ruolo può giocare nel system change?
Tra tutto ciò che le comunità Ananda stanno offrendo al mondo Educare alla Vita è la più importante. Il mondo non cambierà finché due-tre generazioni di bambini e ragazzi non avranno imparato a pensare e a vivere in modo differente. Educare alla Vita offre formazione per insegnanti, educatori, genitori: la si può trovare se ci cerca in internet. Ciascun genitore, insegnante, ragazzo è chiamato individualmente a rispondere.
Come far capire che una scuola diversa funziona?
Vivo ad Ananda da cinquant’anni e potrei essere considerata strana, fuori dal coro e non fare testo. Ma in questo mezzo secolo la società è cambiata e non grazie ai Governi o ad altri impulsi esterni. Attività prima percepite strane come fare yoga e meditazione, essere vegetariani, avere un guru o viaggiare in India sono diventate normali: sono bisogni che le persone manifestano perché la società sta maturando. C’è una crisi internazionale nell’educazione e piano piano ci sarà una elevazione che interesserà i ragazzi, i genitori, gli educatori. Succederà.
Che messaggio manda ai bambini e ai ragazzi?
Scopri quanto prima quali sono le cause della felicità e dell’infelicità. Fai delle esperienze in base al tuo sentire e sii onesto con te stesso. Abbi il coraggio di pensare con la tua testa, non con spirito di ribellione ma con lo spirito del ricercatore della verità. Cerca le buone influenze, le esperienze e le persone che ti possano dare energia. Non dissipare le tue risorse. Trova ciò che senti naturale per te e investi in quello. È un tempo sfidante questo in cui sei nato e la tua non è un’incarnazione facile, ma sei nato ora è perché hai scelto di fare questa esperienza ed è quello che serve a te. Bisognerebbe lanciare questo messaggio prima di tutto ai loro genitori.
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