30 Nov 2022

Turismo evoluto ed evolutivo: quando il viaggio genera benessere per persone, comunità e ambiente

Scritto da: Paola Rizzitelli

E se fosse giunto il momento in cui operatori e fruitori dell'offerta turistica hanno finalmente individuato modalità di viaggiare e di fare esperienze in giro per il mondo capaci di portare reale benessere, sia interiore che esteriore, sia personale che collettivo? Paola Rizzitelli, autrice del libro Il turismo evoluto ed evolutivo, prova a rispondere a questa domanda.

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Tutti gli operatori del settore turistico, nonché gli stessi turisti, oggi hanno gli elementi e le informazioni necessari e sufficienti per sapere cosa fa bene e cosa fa male a sé stessi e all’ambiente cosa è utile e cosa no. In realtà, da entrambe le parti c’è chi ancora finge di non sapere, preferisce ignorare oppure non si sente ingaggiato di alcuna responsabilità nei confronti del benessere collettivo.

Eppure dal lato di chi il turismo lo offre – cioè offre di trascorrere due o più giorni, a volte a anche settimane, in un luogo diverso dalla propria dimora – potrebbe nascere la grande opportunità di far bene alla società. Non vedo per quale motivo infatti si debba parlare di turismo del benessere o wellness tourism solo in relazione a quelle situazioni in cui una vacanza comprenda in modo prevalente o secondario la ricerca o il mantenimento di condizioni di benessere, come ci dice il Global Welleness Insitute.

turismo evoluto 1

Il turismo e si è organizzato nel tempo per promuovere tutto il possibile – beni culturali, paesaggi, storia sapori e divertimenti – ma si è raccontato come la fuga dalla vita quotidiana, come una realtà migliore, sebbene non sempre di qualità superiore, con un serie di esperienze volte al recupero delle energie. Nulla in contrario se non il fatto che questo concetto pare un po’ ristretto e ha lasciato che i turisti rientrassero poi nello stordimento quotidiano a scontrarsi con il malessere.

Quando partiamo ci illudiamo moto spesso di lasciare indietro ogni fonte di negatività e di non trovarla al rientro, ma il più delle volte dopo una vacanza tutto si ripresenta come o peggio di prima. Solo il viaggiatore, più abile e consapevole, è invece riuscito a fare di quel periodo “altrove” un’occasione per imparare qualcosa, per trovare nuove ispirazioni, stili di vita e abitudini, un conoscenza più profonda fuori e dentro sé stesso.

Le vicende degli ultimi anni hanno accelerato una fase di cambiamento già in atto e portato l’attenzione delle persone sul proprio stile di vita, sulle questioni climatiche, ambientali e spirituali. Abbiamo capito che qualcosa non ha funzionato in decenni di sviluppo incessante e consumo inconsapevole e cerchiamo benessere nella vita quotidiana, molto più di prima. Tutto ciò si è riversato anche nella scelta della vacanza. Sentiamo parlare spesso di ecoviaggi, di turismo lento e di cammini, del recupero dei borghi, di strutture ecologiche e biologiche, di turismo responsabile e di bisogno di rigenerarsi, di contatto con la natura e nutrizione consapevole.

turismo evoluto 3
Paola Rizzitelli, autrice del libro Il Turismo Evoluto ed Evolutivo

Per questo motivo oggi chi offre una vacanza ha l’opportunità di rivedere la propria identità, gli scopi da perseguire e di farsi responsabile di un ruolo sociale in un’epoca di grande cambiamento. Il turismo evoluto è quello di chi ha recepito e interiorizzato uno stile di vita sano, ha compreso e sperimentato le diverse dimensioni del benessere e sceglie di applicarle nell’esperienza. Sa benissimo che il benessere non è solo fisico, mentale, spirituale, sociale o ambientale, ma è l’equilibrio di tutte queste componenti. Forte di queste informazioni, propone agli ospiti l’occasione di trovare e di mantenere questo equilibrio, diventa educativo e lascia un segno profondo nella memoria.

Chi va vacanza è tendenzialmente libero da condizionamenti e schemi di vita quotidiana, per cui possiamo considerare la vacanza stessa come un momento di possibile apertura alla conoscenza, esperienza, apprendimento e al cambiamento di uno stato fisico e mentale. È lì che si possono innescare nuove abitudini e che restano nel tempo. Il turismo evoluto diventa quindi evolutivo proprio quando porta le persone a un cambiamento. Per farlo dovrà agire sull’esperienza e sulla percezione della stessa, grazie ad alcuni dettagli (nudge, spinte gentili) utili a far scegliere e comprendere il benessere, a una serie di attività, informazioni, concettualizzazioni e a strategie di comunicazione.

Il turismo evoluto ed evolutivo inoltre supera il concetto tradizionale secondo il quale wellness significa semplicemente trascorrere qualche ora in una spa, fare un massaggio e bere un estratto, uniti a un po’ di movimento fisico. Il wellness è un atteggiamento costante e proattivo, è la ricerca di scelte, comportamenti, di uno stile di vita che conduce al raggiungimento di una condizione di salute olistica. Questa passa proprio attraverso l’equilibrio delle diverse dimensioni di cui si diceva sopra. Vediamole nel dettaglio.

yoga turismo evoluto 2
  • Dimensione fisica, che ha il focus sul movimento, sulla nutrizione e il sonno. Questi tre aspetti hanno una ricaduta evidente sul corpo. Quello che gli offrite a tavola parla di voi e di loro. La qualità del sonno non dipende solo dal materasso, ma da tanti altri fattori che possono giocare un ruolo importante. Il movimento è risaputo, fa bene, ma non può essere svolto da tutti allo stesso livello.
  • Dimensione mentale, che coinvolge pensieri, emozioni e stati d’animo attivati attraverso esperienze creative, intellettuali, attraverso l’arte e l’abilità comprendere sentire cosa sta muovendosi nella testa e nel cuore. Abbiamo bisogno di luoghi che stimolino la creatività, di vedere e imparare le diverse forme di arte, di coinvolgere i cervelli nell’apprendimento anche di piccole e semplici cose.
  • Dimensione spirituale, che porta il viaggio nell’introspezione e all’ascolto di se grazie ad attività come yoga e meditazione, grazie ad una più profonda connessione con la natura. È proprio la natura che offre una grande opportunità se vissuta in modo consapevole. Oggi le immersioni forestali sono ad esempio la via più concreta di ricongiungimento con la natura, la conoscenza dei benefici che alberi e piante del luogo, del vostro orto o giardino possono portare sarà un grande arricchimento.
  • Dimensione ambientale, che riguarda tutto ciò che è intorno a noi in un dato momento e ci chiede di interagire in modo reciproco. In ogni circostanza anche l’ospite può sentirsi parte ingaggiata del miglioramento dell’ambiente attraverso un sorriso, una parola, il rispetto di alcune regole comuni, la cura della natura e azioni volte alla sostenibilità della natura e della comunità. Questa forma di benessere ci chiede di essere parte del miglioramento.
  • Dimensione sociale, coinvolge quel bisogni di relazionarsi che ogni essere umano e che gli serve per conoscersi. Stimolare esperienze condivise, momenti di convivialità e di confronto dona linfa vitale alla vacanza e ai suoi ospiti, senza cadere mai nell’invadenza e lasciando la possibilità di scelta.

Il turismo evoluto è quello di chi ha recepito e interiorizzato uno stile di vita sano, ha compreso e sperimentato le diverse dimensioni del benessere e sceglie di applicarle nell’esperienza

Il turismo di questo tipo ha un grande ruolo educativo e può svincolarsi dalla stagionalità. Se i suoi attori, amministratori, operatori, gestori di qualsiasi tipo di struttura ricettiva adottassero una visione più ampia e sociale, con le opportune strategie si andrebbe verso un’ampia destagionalizzare, per coinvolgere e ingaggiare l’ospite nella creazione del benessere proprio, della comunità e dell’ambiente.

Allora il turismo diventerebbe anche uno stimolo costruttivo, un investimento sul proprio benessere, un benessere duraturo. “Keep wellness, live better” , il claim del libro Il turismo evoluto ed evolutivo, vuole dunque portare l’attenzione di tutta la strategia di marketing turistico proposta sulla creazione di un modello di vita sano che può essere appreso e portato nelle vite quotidiane di ciascuno di noi.

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