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Trapani - L’avvento della tecnologia e la possibilità di accedere a risorse multimediali ha cambiato molte delle abitudini e degli atteggiamenti che fino a qualche anno fa facevano parte della nostra quotidianità. Questo vale ancora di più per i cosiddetti “nativi digitali”, quella generazione cresciuta godendo dell’accesso al mondo virtuale – che se ben usato può essere fonte di innumerevoli risorse e stimoli – sin dall’infanzia e perdendo forse una parte significativa del processo di socializzazione.
Dalla voglia di ritrovare socialità e sacralità attorno al libro, a Marsala dieci anni fa è nato Otium, un centro culturale che si fonda sulla visione che il libro e la lettura sono presupposti fondanti di umanità. Un sogno e un bisogno di creare un luogo di aggregazione e interscambio destrutturando e rendendo più informale e libero l’interesse per i temi culturali.
«Partendo da questa idea è nata la nostra prima rassegna “Viaggio intorno al libro”. L’inaspettato interesse del pubblico per gli incontri culturali che si svolgevano in maniera insolita rispetto alle più comuni presentazioni frontali di libri, ci ha spinto a fare un passo oltre», racconta Barbara Lottero fondatrice e ideatrice di Otium. Abbiamo così cominciato a collaborare con un associazione di cultura spagnola e progettato dei laboratori, anche questi destrutturanti. A partire dal libro e attraverso il libro si arrivava a conoscere sotto diversi aspetti la cultura originaria dell’autore. I laboratori si concludevano in vere e proprie feste di lettura e cultura popolare».
Dallo spagnolo all’inglese, al francese, all’arabo, ma anche laboratori di cinema. Un continuo alternarsi di attività di promozione di libri, lettura e letteratura. Per evitare che questo luogo diventasse uno spazio di nicchia, Otium nel 2016 ha deciso di aprirsi alla città presentando un progetto di realizzazione di un murales. Una giuria tecnica e popolare ha esaminato i tanti bozzetti provenienti da tutta Europa per poi realizzarlo praticamente.
«Siamo entrati in contatto con la città e abbiamo scoperto un grande interesse nei nostri riguardi. Ci osservava e seguiva, l’abbiamo coinvolta e chiesto sostegno, anche materiale, per la realizzazione del murales. Superato questo muro era necessario rimodulare la nostra proposta che ha coinciso anche con la ricerca di una nuova casa per le nostre attività», continua Barbara.
Otium ha così trovato sede presso un edificio nel cuore di Marsala, Casa Damiani, che fino al 2000 era stato adibito a pinacoteca e biblioteca. Ha raccolto l’eredità del luogo per renderlo un nuovo servizio per la comunità. Dopo i lavori di restauro è stato inaugurato a settembre 2019. Barbara e gli altri membri del consiglio direttivo di Otium hanno deciso di fare richiesta alla soprintendenza di Trapani per trasformare lo spazio in biblioteca con la specifica finalità di generare sul territorio una biblioteca sociale. Per diventarlo era necessario possedere un minimo di 3000 volumi.
Si è così attivata una rete di contatti e nel giro di pochissimi mesi l’obiettivo dei 3000 volumi è stato ampiamente superato. Fondi preziosi, libri, collezioni speciali: più di 70 persone hanno donato e partecipato a questo processo. Un susseguirsi di eventi ha riattivato la partecipazione dei soci, promotori delle attività di Otium. Questo slancio è stato interrotto dall’arrivo della pandemia. Nonostante le difficoltà un gruppo di irriducibili temerari non ha mollato, Otium è stata riconosciuta dal MiC come biblioteca non statale, ha aderito a un bando per un primo progetto che è stato riconfermato anche per quest’anno. La biblioteca è frequentata da 180 giovani con un’età media di 20 anni.
«Questa è la nostra nuova sfida. La città vive una chiusura parziale della biblioteca pubblica con lavori di revisione e ristrutturazione, i giovani studenti sono penalizzati, noi siamo l’alternativa e il nostro spazio è stato allestito per accoglierli. Abbiamo una grande sala di lettura con 12 postazioni, 6 a tavola e 6 poltrone lettura, con diverse collezioni di letteratura, testi classici, contemporanei, teatro, poesia, una buona sezione di critica letteraria».
«Ci sono anche due salette più piccole come spazio di coworking che diamo ai ragazzi per svolgere lavori di gruppo. Poi ancora uno scaffale di editoria indipendente siciliana e nazionale e un piccolo bookshop. I ragazzi sono la nostra sfida, abbiamo stilato infatti un protocollo di intesa anche con il Comune di Marsala» continua Barbara.
Tra i giovani si sta attivando il passaparola, si recano in biblioteca per studiare e per incontrarsi: all’interno dell’edificio c’è un cortile che usano spesso per chiacchierare. A dicembre verrà organizzato il primo work café e saranno proprio loro a co-progettare le prossime attività insieme a Barbara e agli altri soci.
«Fino ad ora noi adulti abbiamo sempre programmato le attività da svolgere e proporre al pubblico, molte di queste sono ormai collaudate. Adesso tocca a loro, vogliamo che siano i giovani a proporre i prossimi eventi per il 2023, sono loro il futuro» conclude Barbara. Intanto nuovi legami con realtà del territorio si cominciano a tessere, da FabLab alle scuole, nuovi progetti e nuove idee per praticare e contribuire alla socialità dei giovani con uno sguardo al futuro, ma senza rinnegare da dove veniamo.
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