Ogni cambiamento è un grande cambiamento: nuovi modelli educativi per tutti i bambini del mondo
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Campania - «Crediamo fermamente che uno studente, un insegnante, un libro e una penna possano cambiare il mondo. Costruiamo scuole perché accada». È Nicolò Govoni a pronunciare queste parole. Le stesse che hanno dato un senso alla sua vita spronandolo a diventare anche scrittore. I suoi libri servono a raccogliere fondi per realizzare progetti umanitari. Non è un’operazione facile quella di costruire scuole, la sua organizzazione deve districarsi quotidianamente tra mille ostacoli e difficoltà. E ci sono momenti molto critici in cui viene voglia di arrendersi, ma Nicolò non molla. È caparbio, tenace. Chi ha il piacere di conoscerlo lo intuisce.
È impossibile non lasciarsi travolgere dalla sua persona. Lo dimostra il successo del recente minitour di presentazione del suo ultimo libro Ogni cambiamento è un grande cambiamento. Ciascuna copia venduta strapperà un bambino o una bambina da condizioni terribili per garantire loro un futuro. Contribuirà alla costruzione di una scuola in Colombia per ridare speranza ai minori che fuggono dal Venezuela. La prima tappa, organizzata dalla libreria Iocisto, si è svolta, il 26 ottobre, a Napoli. Nicolò Govoni non ha parlato solo del suo libro, ma anche del metodo Still I Rise, di aiuto umanitario e delle sue scuole nel mondo.
All’evento inaugurale c’eravamo anche noi di Italia che Cambia. Nicolò è apparso calmo anche se tradiva una leggera tensione. In fondo, ha sempre dichiarato di essere una persona introversa che non ama esporsi in pubblico. Per i suoi bambini però è riuscito nel tempo a sfidare il suo disagio e a vincerlo. Ed è il caso di dire “buona la prima”, perché il suo messaggio, quella sera, ha centrato la sensibilità di tutti, emozionandoli e coinvolgendoli: «Ogni cambiamento è un grande cambiamento è la mia opera più sofferta, la più dolorosa finora. Eppure, da questa fatica, è nato il libro più dolce, quello che più mi riempie il cuore».
Il libro l’ha scritto insieme ai suoi studenti. Sono le loro storie: «Ne abbiamo scelte cinque che narrano la quotidianità in luoghi diversi. Ognuna è un mosaico. Sono racconti veri che mi sono stati donati e che io ho riscritto per poterli diffondere. Partono tutte da semplicissime domande poste a tutti i nostri studenti tipo “dimmi quando hai avuto paura e perché”, “raccontami di una volta che hai voluto essere coraggioso e perché”, “chi è il tuo migliore amico e perché?”. Queste storie sono tornate a noi».
Il libro ci porta nei grandi baracconi in Kenya, ma anche nelle discariche diventate centri urbani. Ci conduce in una realtà fatta di bambini profughi che hanno il dovere di combattere per ciò che noi diamo per scontato: la sicurezza, la speranza, la felicità e il dolore. Ci porta in Congo, dove ci sono i minori costretti a estrarre il cobalto, materiale indispensabile per gli strumenti tecnologici che usiamo. Ci mostra l’interno di queste miniere: non tanto nella loro degradazione, in ciò che è triste o rotto, ma ciò che c’è di bello e salvabile, quello che è la famiglia, l’amicizia, ciò che significa essere mamma, figlio, persona.
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«Il nostro intento non è necessariamente denunciare quelli che sono i soprusi, le ingiustizie, ma al contrario creare un ponte che ci permetta di vedere qualcosa che sappiamo già dentro di noi, nel nostro profondo, che però a volte ci dimentichiamo. Il ponte siamo noi, una sola specie, una sola comunità di esseri umani», osserva Nicolò Govoni. «Questo è l’obiettivo del nostro libro: permettere di vedere realizzato ciò che tutti vogliono per sé stessi e i propri figli, creare le condizioni per qualcosa di meglio».
Sono racconti che portano alla luce un frammento rappresentativo delle storie di bambini senza scuola: «Immaginate che rivoluzione ci sarebbe se proprio lì arrivasse Still I Rise; riusciremmo a capire l’importanza di una realtà, un istituto, un ambiente che noi diamo per scontati. Ed è di questo che voglio parlare stasera: di scuola, di futuro. Non di quello che non c’è ma di quello che potrebbe esserci e come arrivarci».
Ogni cambiamento è un grande cambiamento raccoglie quindi la testimonianza di storie vere in tutte le scuole nel mondo gestite da Still I Rise che rispecchiano la realtà di milioni di minori per i quali la scuola rimane solo un sogno lontano perché costretti al lavoro minorile tra le miniere, discariche e fabbriche del sud globale; ma anche quella di milioni di donne date in sposa quando erano ancora bambine e, ancora, di quei minori che ogni anno sopravvivono all’abuso.
Non è la realtà di tutti i bimbi, però: «Ogni anno noi di Still I Rise raggiungiamo sempre più minori in difficoltà, offrendo loro affetto, protezione e l’istruzione migliore che esista. Ognuno dei nostri studenti ha una storia da raccontare e ogni storia ha il potere di cambiare il mondo. Ecco perché abbiamo posto loro la domanda più importante di tutte: “Cos’è per te la Famiglia?”». Al di là di differenze territoriali, storiche e antropologiche, quasi tutti i protagonisti hanno parlato con affetto del concetto di famiglia, che rappresenta l’unico paravento davanti alla tempesta della vita. Ma come dice Nicolò, «famiglia non è tanto il sangue che ci lega quanto l’amore che ci libera».
Nicolò Govoni è un fiume in piena: «Noi non stiamo facendo scuola, il nostro obiettivo è cambiare il sistema dal basso e non solo. In Italia 1 studente su 7 non arriva al diploma. Il 50% non raggiunge le competenze matematiche e linguistiche; 1 su 15 non riesce a comprendere un testo di basica complessità. Il livello di soddisfazione è al di sotto del 50% per insegnanti, studenti alunni e genitori. Gli studenti e gli insegnanti sono tra i più stressati al mondo. Il 75% dei docenti non ha frequentato corsi di formazione nella scuola in cui si insegna dopo l’abilitazione. È dodicesima al mondo per investimenti pubblici nella scuola in base al Pil. E stiamo parlando dell’Italia!».
L’obiettivo di Still I Rise è arrivare tra dieci anni ad aver risolto l’equazione per creare una scuola di altissima qualità. Una scuola che sia abbordabile economicamente e riconoscibile. Tutte queste scuole sono degli esperimenti, cambiano la vita delle persone. «Vogliamo arrivare ad avere scuole in più parti del mondo che ci mettano davanti a sfide diverse in modo da poter continuare questo processo e arrivare ad avere un programma che sia verificato, quantificabile».
Il sogno di Nicolò è poter andare dal futuro ministro dell’istruzione italiana per mostrare, dati alla mano, il successo del modello Still I Rise e dire: “Dacci una scuola, la peggiore. Cedimela per due anni. Io te la faccio diventare una scuola Still I Rise. Se non funziona sparisco, ma se funziona allora parliamo di contaminare il tuo sistema con il nostro sistema affinché un domani esista una scuola migliore. Noi vogliamo creare un sistema nuovo che possa sostituire un sistema obsoleto per tutti i bambini del mondo“.
C’è anche l’idea ambiziosa di portare il baccalaureato in tutti i paesi in cui Still I Rise interviene. E siamo sicuri che Nicolò e tutta la sua squadra ce la faranno, perché dove ci sono passione, determinazione, autenticità e resilienza, i sogni si realizzano. Anche noi di Italia che Cambia abbiamo deciso di dargli fiducia e di parlare di lui. Ogni cambiamento è un grande cambiamento è sì un libro, ma anche uno dei mezzi per poter raggiungere questo ambizioso obiettivo.
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