18 Nov 2022

Alla scoperta della Barcellona che cambia con il team di innovatori di Emerging Communities

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Il progetto Erasmus Emerging Communities prosegue: l’ultima tappa ci ha permesso di scoprire e guardare con occhi diversi Barcellona. Una città multietnica e vivace che accoglie e raccoglie progetti di innovazione sociale rivolti all’inclusione dei rifugiati e dei migranti. Vi raccontiamo le emozioni, gli incontri e i momenti vissuti in questi giorni catalani.

Salva nei preferiti

Un volo diretto da Catania mi porta a Barcellona. C’ero già stata un paio di volte parecchi anni fa. Mi accompagnava un ricordo molto sfocato di una città vivace, aperta e solare. È molto di più di come la ricordavo. Nel capoluogo catalano mi aspetta un nuovo incontro del progetto Erasmus Emerging Communities. Dopo Berlino, Potsdam, Atene, Mantova, Novi Sad è la volta della città spagnola. Italia che Cambia non può mancare a questo nuovo appuntamento.

Ogni incontro ha la magia dei ritrovi tra vecchi amici. Petar, Natassa, Angel, Evgenia, Mikalis, Dalibor, Luca, Clara, Alì, Branka e altri con cui si condividono valori, esperienze, sogni, progetti, soluzioni di cambiamento e di rinascita. Ognuno nel proprio contesto, ognuno nel proprio paese: Italia, Spagna, Germania, Serbia, Grecia. Una testimonianza della connessione che ci lega, fili invisibili che ci uniscono nel tempo e nello spazio

erasmus barcellona
OCC, OPEN CULTURAL CENTER: LE MIGRAZIONI COME RISORSA

A fare da padrone di casa è stata OCC, Open Cultural Center, un’organizzazione no-profit che sviluppa programmi di inclusione nei campi profughi e nelle aree urbane della Grecia e di Barcellona. Istituita nel 2016, lavora per l’inclusione dei rifugiati e migranti attraverso lo scambio interculturale, l’istruzione e la difesa, offrendo corsi di lingua, laboratori tecnici, attività sportive, eventi culturali e sostegno a donne e bambini. Allo stesso tempo lavora a livello internazionale per creare consapevolezza sulla situazione dei rifugiati e aumentare l’impatto sociale.

Chi considera i migranti un problema e chi invece, come in questo caso, una risorsa. Inclusione e diversità, costruzione di comunità, volontariato, innovazione sociale e responsabilità sono i valori su cui si fonda OCC, contribuendo a una società inclusiva senza barriere alla partecipazione legale, sociale ed economica dei migranti come membri eguali e di valore per la società. Una voce chiave tra le organizzazioni che lavorano per migliorare l’integrazione sociale ed economica dei migranti a livello locale e sostenere le politiche che proteggono i loro diritti all’interno di una società europea diversificata. 

Tra i progetti in corso MigraCode, tra i principali in Spagna: otto mesi di lezioni di lingua inglese o spagnola, offerti gratuitamente. MigraCode fa da ponte tra la domanda di persone qualificate nel settore tecnologico e le persone con background migratorio desiderose di lavorare in questo settore. Fondata nel 2019, collabora con altre scuole in Europa per costruire una vasta comunità di aziende e studenti con l’obiettivo di favorire l’integrazione lavorativa e l’inclusione sociale. 

La prima giornata a Barcellona è trascorsa in compagnia di Clara e Alì, tra le lezioni di MigraCode e gli uffici di OCC nel cuore di Barceloneta. Siamo stati piacevolmente risucchiati dall’anima della città, tra le stradine del quartiere affacciato sul mare, un tempo villaggio di pescatori, oggi una zona dalla doppia anima, popolare e modaiola. Il calore, l’umanità, il brusìo delle voci provenire fuori dalle case in un clima “caldamente” mediterraneo mi ha fatto sentire a casa!

erasmus barcellona3
CAN MASDEU, UNA RIVOLUZIONE PACIFICA

Un viaggio nel viaggio. Dal mare alla collina. Domenica mattina siamo andati a conoscere un progetto di vita comunitaria sulle colline di Barcellona, Can Masdeu. Un luogo abbandonato, occupato da attivisti internazionali che vivono insieme condividendo uno stile di vita a basso consumo energetico e a basso impatto. Ci hanno mostrato gli spazi e gli orti e raccontato come si svolge la vita in comunità attraverso il processo decisionale basato sul consenso. 

Gli attivisti internazionali hanno occupato l’edificio nel 2001 dopo 53 anni di abbandono. Can Masdeu è balzato alle cronache nell’aprile del 2002, quando oltre 100 poliziotti nazionali sono stati mandati per sgomberare gli occupanti. Gli squatter si sono avvalsi di una serie di tecniche di resistenza passiva per resistere alla polizia e mantenere il controllo dello spazio.

La polizia stessa ha rischiato lesioni nel tentativo di rimuovere gli squatter, qualcuno si è rinchiuso nell’edificio, qualcun altro appeso a una lunga altalena da cui nessun singolo occupante poteva essere rimosso senza far cadere l’altro. La polizia è stata costretta a cambiare strategia e dopo tre giorni – mentre cresceva l’attenzione dei media e il sostegno locale, con centinaia di persone venute a vedere l’occupazione, bloccando anche il traffico locale – ha deciso di ritirarsi.

Ogni incontro ha la magia dei ritrovi tra vecchi amici. Una testimonianza della connessione che ci lega, fili invisibili che ci uniscono nel tempo e nello spazio

Da allora diverse cause civili e penali sono state intentate alla comunità, la maggior parte di questi è stata persa, ma gli squatter continuano a vivere nell’edificio. Al centro della lotta pacifica di Can Masdeu l’ecologia, i problemi ambientali, la permacultura e l’agricoltura biologica, il movimento delle comunità e la resistenza politica. 

CASTELLTERÇOL, PROGETTO DI INTEGRAZIONE ABITATIVA E LAVORATIVA PER GIOVANI E MINORI

L’ultimo giorno ci spostiamo a un’ora circa da Barcellona, nel paese di Castellterçol un’area agricola a nord della capitale dove incontriamo il progetto di integrazione abitativa e lavorativa per giovani e minori di OCC. I primi dieci ragazzi accolti sono riusciti a integrarsi e a trovare lavoro grazie ad un percorso di accompagnamento. La casa continua a offrire ospitalità in generale a chi non riesce a vivere in città e a trovare un lavoro perché non in regola con i permessi.

Da qualche mese sono arrivati anche nuovi ragazzi minorenni che, grazie a un percorso di formazione in gestione del bosco, prevenzione degli incendi, pulizia delle aree verdi, svolgono volontariato presso enti locali e privati nella speranza di una futura assunzione. A loro vengono offerti anche corsi di lingua in spagnolo e catalano, un sostegno nella gestione delle proprie finanze e in generale un percorso individuale, personale e professionale. 

barcelona

I viaggi con Emerging Communities danno a tutti noi partecipanti la possibilità di vedere e toccare con mano quanto sta accadendo in Europa. Migranti, formazione di vario genere, cultura, arte, innovazione ambientale sono temi che riguardano tutte le società e da cui il futuro non può prescindere. Accanto a quella parte di mondo rivolta al profitto, al potere e alle disuguaglianze, ne esiste un’altra che risponde con il desiderio, la voglia e l’impegno di un futuro inclusivo, basato su valori genuini che rispettano la sostenibilità umana e ambientale.

Il valore di questi incontri è plurimo. Da un lato un monito per conoscere e quantificare alcune delle realtà sorelle e vicine che ci circondano, dall’altro a rincuorarci nei momenti bui, sopraffatti dalle difficoltà e dalle ingiustizie, con il ricordo di un volto, di un’emozione vissuta insieme, di un paesaggio che ci aiutano percepire la forza di questa grande rete umana e sociale che stiamo tessendo tra comunità diverse.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Isole minori, siccità e costo dell’acqua. Quanto è difficile vivere in una piccola isola
Isole minori, siccità e costo dell’acqua. Quanto è difficile vivere in una piccola isola

Monte Nuovo: politici, medici, accademici e pluripregiudicati. La fitta ragnatela del mondo di mezzo in salsa sarda
Monte Nuovo: politici, medici, accademici e pluripregiudicati. La fitta ragnatela del mondo di mezzo in salsa sarda

Guerra e industria bellica: come porvi fine? A colloquio con Max Aliprandini della Lega Obiezione di Coscienza
Guerra e industria bellica: come porvi fine? A colloquio con Max Aliprandini della Lega Obiezione di Coscienza

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Attentato a Trump: cosa sappiamo e cosa cambia adesso – #966

|

I numeri del disastro ambientale nel Sulcis tra PFAS, cadmio e mancate bonifiche

|

Festival delle Cose Belle 2024: “asimmetrie” per ridefinire i paradigmi di perfezione

|

Metodo TRE®, come imparare a rilasciare lo stress postraumatico fisico e psicologico

|

GUFI: “Le foreste non hanno bisogno di essere gestite dall’essere umano”

|

Nasce un nuovo impianto fotovoltaico collettivo: servirà 75 famiglie

|

La pesca nello Stretto di Messina, tradizionale e sostenibile, diventa presidio Slow Food

|

Discarica di Lentini, tra chiusure e riaperture emerge la gestione dei rifiuti fallimentare in Sicilia

string(9) "nazionale"